Con una presentazione in diretta streaming, David Castera ha presentato l’edizione 2022 della Dakar, in programma il 2-14 gennaio. Il direttore dell’evento organizzato da ASO ha parlato delle novità a partire dal percorso, che avrà come ambientazione l’Arabia Saudita per il terzo anno di fila, quarto se consideriamo la statistica del Paese unico visto che nel 2019 la corsa si svolse solo in Perù («Nella situazione attuale con la pandemia di Covid-19 siamo purtroppo ancora costretti a concentrarci un unico luogo», ha commentato Castera. «Non è un grosso problema perché lì c’è tutto ciò di cui possiamo avere bisogno per fare una gara», ho proseguito, aprendo però al tempo stesso ad altre destinazioni nelle edizioni a partire dal 2023, citando Giordania, Emirati Arabi Uniti, Oman «e perché no, un giorno tutti questi Paesi insieme»).
Dakar 2022, i primi dettagli del percorso
La Dakar 2022 partirà da Ha’il, toccherà la capitale Riad dove ci sarà il giorno di sosta e si concluderà a Gedda dopo circa 7.000 km totali: qui abbiamo una prima novità, visto che quest’ultima località nelle due edizioni precedenti ha rappresentato la partenza della gara (e quest’anno anche la chiusura nel percorso studiato in maniera circolare). Si parte quindi dal nord del Paese lungo un tracciato globalmente orario che andrà verso sud per risalire a nord-ovest, dove la competizione si concluderà sulle rive del Mar Rosso. Nel mezzo, la 44esima edizione proporrà tanta sabbia e tante dune, visitando in maniera più approfondita il Quarto Vuoto, ovvero lo sconfinato deserto del Rub’ al-Khali («grande come la Francia», ci tiene a precisare il comunicato stampa degli organizzatori) che interessa la parte meridionale dell’Arabia Saudita.
Considerando che in particolare le ultime tappe della seconda settimana si svolgeranno esclusivamente nel deserto, mai come quest’anno l’enfasi sarà sulla navigazione, la cui importanza si è già vista quest’anno (facendo impazzire anche molti equipaggi esperti); questo anche per limitare la presenza dei tracciati sterrati e rocciosi, vista anche la sequela di forature che hanno messo in croce, anche qui, iscritti di peso (citofonare un amareggiato ed anche abbastanza contrariato Nasser Al-Attiyah, che ha avuto non pochi di questi imprevisti a bordo del Toyota Hilux). Quindi, sabbia e dune come non mai, con l’Empty Quarter sudorientale che forse potrebbe decidere le sorti della Dakar 2022 e che ospiterà anche la fatidica Marathon Stage, ovvero senza assistenza dedicata, prima del giorno di riposo a Riad. Dodici in tutto le tappe, che saranno svelate nel dettaglio più avanti.
La Dakar punta alla riduzione delle emissioni
Altra novità di rilievo sarà l’introduzione delle energie sostenibili nella Dakar, seguendo l’esempio del motorsport e dei vari campionati e serie in tutto il mondo. Abbiamo visto come alcune realtà quali Audi e privati come GCK Motorsport, oltre al programma DakarFuture per la piena sostenibilità della corsa e del bivacco, siano dei tasselli di un puzzle all’insegna della transizione ecologica: la Dakar punta all’abbattimento delle emissioni di CO2 e alla fine dei motori termici nel 2030, lanciando nel frattempo una nuova categoria di prototipi in competizione, il T1-E, veicoli alimentati ad energie sostenibili e che debutterà nel 2022. Introdotti inoltre i T1+, ovvero mezzi 4×4 più grandi, alla pari dei loro pneumatici e del telaio che arriverà a 2 metri e mezzo, e con una maggiore escursione delle sospensioni, ma che presenteranno prestazioni un po’ ridotte del motore per evitare che sopravanzino in termini di performance nei confronti delle altre sottocategorie di veicoli.
Il roadbook elettronico per tutti
Dopo gli esperimenti delle precedenti edizioni, il roadbook sarà elettrico per tutti i partecipanti e tutte le categorie, incluse quindi anche le Moto, anche se riservato in questo caso solo ai piloti elite: nel 2023 questo tipo di note saranno appannaggio di tutti, senza eccezione. Gli organizzatori comunque si impegnano a migliorare il sistema che ha ricevuto non poche critiche da partecipanti di alto livello nella sezione Auto quest’anno, come Carlos Sainz, piuttosto polemico. Sul comparto sicurezza, i piloti nelle Moto e Quad saranno dotati del giubbotto airbag che abbiamo già intravisto in questi anni alla Dakar.
Torna la Dakar Classic
Dopo il debutto nel 2021, torna il prossimo anno la Dakar Classic, competizione vintage che non si baserà più solo sulla regolarità, giacché nel 20% del percorso sarà sotto esame non il tempo ma la capacità di navigazione dei partecipanti sui veicoli che hanno fatto la storia di questo rally raid nei decenni precedenti: ciò significa che sbagliare la strada ed accumulare chilometri in più, in questi settori e tappe selezionate, causerà la perdita di punti preziosi.
Le iscrizioni alla Dakar 2022, infine, si apriranno il 17 maggio, per chiudersi alla fine di ottobre; a novembre verranno quindi svelati gli ultimi dettagli della gara.