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Il coronavirus sospende le attività delle competizioni ACI Sport. Sul futuro “si naviga a vista”

Il coronavirus è ormai in Italia, rendendo il nostro Paese terzo al mondo per numero di contagi: un podio di cui avremmo fatto volentieri a meno, ma adesso bisogna gestire l’emergenza, arginando la portata dell’infezione e sperando che prima o poi il virus si indebolisca sino a sparire (nel frattempo che attendiamo una cura o il vaccino, s’intende), come avvenne qualche anno fa con la SARS.

Nel frattempo, anche il mondo sportivo sta facendo i conti con questo morbo che al momento ha colpito maggiormente Lombardia e Veneto, con focolai concentrati principalmente al nord. Annullate alcune partite di calcio nella serie A e nelle categorie inferiori, oltre ad altri appuntamenti legati allo sport nelle zone colpite e non solo, ora tocca anche ai motori di casa nostra fermarsi in via precauzionale, seguendo le disposizioni emanate dalle Regioni dove è comparso maggiormente il coronavirus e dai decreti approvati dal Governo.

Si ferma la Scuola Federale ACI Sport

Anzitutto, prima di affrontare il discorso delle gare vere e proprie, parliamo di uno dei fuori all’occhiello di ACI Sport, ovvero la Scuola Federale “Michele Alboreto” di Roma. L’istituto che dal 1982 forma i talenti dell’automobilismo sportivo chiude dal 24 febbraio, cioè oggi, al primo marzo compreso. Questo per venire incontro alle misure del nostro Governo per contenere il più possibile l’estendersi del coronavirus: può sembrare una misura estremamente prudenziale (nel territorio di Roma ci sono stati tre casi, tutti ricoverati allo Spallanzani, ma la scuola è frequentata da persone da ogni parte d’Italia), ma con morbi sconosciuti di tipo zoonotico (che derivano quindi dagli animali per poi contaminare l’uomo, e il COVID-19 pare sia di questa natura) l’esperienza ci insegna sempre che la prudenza non è mai troppa, anzi. Quindi niente attività didattica sino alla prossima settimana per la Scuola Federale.

Salta la presentazione del Rally 1000 Miglia

Non è finita qui, perché spostandoci al sud e sempre per via del coronavirus salta la premiazione dei Campionati 2019 relativi alla Basilicata, Molise e Puglia, in programma il 21 marzo al Teatro Fusco di Taranto. La cerimonia verrà ripristinata una volta rientrata l’emergenza (speriamo il più in fretta possibile). Nulla di fatto anche per la presentazione del secondo appuntamento del Campionato Italiano Rally 2020, ovvero il Rally 1000 Miglia che si disputa nel territorio di Brescia ed è in programma dal 17 al 18 aprile prossimi. Oggi alle ore 10 in punto era prevista la conferenza stampa presso la sede dell’AC Brescia, ma la Presidenza e la Direzione dell’Automobile Club locale hanno convenuto che sarebbe stato meglio annullare, vista la delicata situazione nella Regione e le disposizioni emanate dalle istituzioni locali e nazionali.

Settimana di stop per gare ed eventi ACI Sport

Infine, tutte le gare, gli eventi in genere e i test sotto l’egida di ACI Sport programmati per questa settimana, sino al primo marzo compreso, sono «rinviate a data da destinarsi», come recita un comunicato della Federazione Nazionale. Il motivo è sempre quello, ovvero venire incontro al decreto del Governo emanato ieri per contenere l’epidemia del coronavirus e tutelare anche «l’equità sportiva». Non sono esclusi «ulteriori rinvi qualora l’emergenza dovesse continuare, anche in base alle disposizioni del Ministero della Salute ed alle eventuali ulteriori ordinanze di carattere nazionale/regionale», prosegue il comunicato.

Potrebbe correre dei rischi la partenza del CIR 2020?

A tal proposito ricordiamo che nel weekend del prossimo 13-14 marzo partirà con il Rally Il Ciocco il Campionato Italiano Rally 2020, o meglio dovrebbe partire visti i chiari di luna: stando a quanto dettoci da una fonte di ACI Sport che abbiamo sentito oggi, ci risulta al momento che l’unica certezza è lo stop di questa settimana, dopodiché la linea è quella della navigazione a vista, a seconda dell’evolversi dell’epidemia e delle ulteriori disposizioni delle autorità.

Un CIR che quest’anno è permeato già di suo da un’aria molto dimessa, dopo tutto il frastuono delle polemiche che hanno investito lo scorso campionato e i cui strali si stanno ancora propagando (i reclami impediscono infatti di scrivere la parola fine definitiva sul Tricolore 2019 e sui suoi vincitori). Tra sospetti e minacce di abbandono da parte di alcuni team e costruttori, il CIR 2020 sta partendo molto in sordina, nonostante il ritorno -sebbene nelle Due Ruote Motrici – di Paolo Andreucci ed Anna Andreussi con Peugeot, e alcuni dettagli come un montepremi più alto per la categoria Asfalto. Nel frattempo, lo scorso 23 gennaio si sono aperte le iscrizioni per il CIR 2020, seguite a ruota dagli altri campionati (il CIWRC ed il CIRT, che partiranno da aprile): ma la sensazione è che il clima avvelenato dello scorso anno abbia fiaccato la nostra più importante competizione rally, su cui adesso si abbatte pure la minaccia del coronavirus.

Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport

Luca Santoro:
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