Continuano i nostri approfondimenti sui potenziali favoriti della venticinquesima edizione del Rally Adriatico, penultima tappa del Campionato Italiano Rally 2018. E i favori del pronostico tengono in considerazione l’equipaggio formato da Umberto Scandola e Guido d’Amore, i portacolori di Skoda Italia che guarda anche alla chance di poter mettere a segno il sorpasso nella classifica costruttori dove è seconda, stesso attuale piazzamento del binomio tra i piloti.
Il punto sul CIR 2018 di Scandola e D’Amore
Gli sterrati marchigiani sono l’ultima occasione in stagione sul fondo terra, dopo un San Marino Rally caratterizzato dalla rimonta spettacolare di Scandola-D’Amore: precipitati di colpo giù dalla top 30 dopo aver perso oltre sei minuti per una serie di imprevisti occorsi alla Skoda Fabia R5, i due riuscirono poi a risalire in zona punti, vincendo cinque prove speciali e conquistando l’ottavo posto finale. Al Rally Adriatico però il fondo dovrebbe essere meno implacabile rispetto alle strade del Titano, ma soprattutto i precedenti fortificano l’equipaggio, capace di ottenere cinque vittorie consecutive tra gli sterrati marchigiani (tre di esse a bordo della Fabia S2000 e le restanti due degli ultimi anni con la Fabia R5 che guideranno nel weekend). Ancora una volta si ripeterà il duello tra gli specialisti del CIRT, a cui è abbinato il Rally Adriatico, e i Tricolore Nazionali come Scandola e D’Amore, in una prova di coefficiente più elevato rispetto alle precedenti e in cui l’equipaggio Skoda avrà il difficile compito di spazzare la strada, partendo per primi.
Le chance per il titolo piloti sono ancora in piedi per il veronese, partito con una serie di podi nel 2017 (al Sanremo e alla Targa Florio) e il secondo posto al Rallye Elba. Ma adesso bisogna concludere in gloria la stagione con una vittoria, che potrebbe dar man forte in ottica titolo nazionale dove Scandola si ritrova a lottare con Paolo Andreucci, primo a 22 lunghezze di distanza dal veronese. Il gap non è immenso, la difficoltà più alta dell’Adriatico mette in palio molti più punti ed inoltre il dieci volte campione del CIR ha abbastanza sofferto gli sterrati quest’anno, ma il ritorno della sua navigatrice Anna Andreucci potrebbe dargli la spinta in più per chiudere il torneo.
Scandola: “Amo molto lo sterrato e il Rally Adriatico”
«Anche quest’anno siamo in lotta per il titolo italiano nonostante qualche gara sfortunata» afferma Scandola, riferendosi anche alla disfatta della precedente tappa del Rally di Roma Capitale, dove di comune accordo con lo staff di Skoda Italia è stato deciso il ritiro per un problema tecnico avvenuto nella prima giornata, tale da impedire di proseguire e di conquistare punti preziosi per il campionato. «Mi piacerebbe dare a tutti quelli che stanno lavorando su questo programma una bella soddisfazione – prosegue – perché ce lo meritiamo dopo tanto impegno. Non sarà facile, quest’anno più che in passato ci sono molti piloti veloci che arrivano anche dall’estero [come i piloti finlandesi Emil Lindholm, sulla Hyundai i20 R5, ed Eerik Pietarinen, sulla Peugeot 208 T16 R5, ndr]. Nel primo passaggio noi che saremo tra le primissime vetture a transitare sulle prove, pagheremo un certo handicap sulla ghiaia, l’importante sarà rimanere vicini ai migliori per poi attaccare nella ripetizione. I distacchi saranno molto contenuti e sarà una bella battaglia fino all’ultimo dei 110 km di prove».
A propositi di gap ridotti, anche lo svantaggio in classifica costruttori è ridotto, molto più di quello nei piloti a dire il vero, perché Skoda dista appena 3 punti dal primo posto: Scandola avrà l’obiettivo di trascinare perciò anche il team verso il successo tricolore, in una prova che – non poteva essere altrimenti – è tra le sue preferite. «È sempre un piacere tornare a Cingoli per disputare un rally che amo molto. Amo la terra e mi piacciono queste prove con un fondo compatto e veloce che si addice al mio stile di guida e alle caratteristiche della Fabia R5»
Qui la nostra guida al Rally Adriatico 2018.