Abbastanza silenzioso mentre si accinge a parlare con la stampa in quello che è stato l’evento di lancio della stagione sportiva di Peugeot Italia, dai suoi gesti si evince giustificata un po’ di “strizza” che solo un grande palco ti può dare, se vesti per la prima volta la divisa ufficiale e sei considerato la punta di diamante. Ma dalle sue parole traspare subito grande umiltà ed un forte impegno nel rispettare gli obiettivi stagionali.
Questo il veloce ritratto di Tommaso Ciuffi, che nel Campionato Italiano Rally dovrà confermare quanto di buono fatto sino ad ora e portare a casa il Titolo tricolore nelle due ruote motrici con la Peugeot 208 R2B.
Tommaso, è meglio stare dentro l’abitacolo o parlare su un palco?
«Senza dubbio l’emozione qui oggi era grande, ma pian piano mi scioglierò. Ad ogni modo non sono un ragazzo vergognoso, ci terrei a precisarlo! Sin da piccolo aspettavo questo momento e trovarmi all’interno del Team ufficiale Peugeot è una grandissima emozione. Voglio far fruttare al massimo quanto appreso sino ad ora e carpire ogni più piccolo consiglio da tutti quelli che mi circondano, in primis Paolo Andreucci. Avere al proprio fianco un Campione come lui non ha prezzo e spero mi possa dare ogni aiuto necessario. Lo stuzzicherò con la mia curiosità».
Come vedi la tua stagione 2019?
«Partirei innanzitutto parlando della Peugeot 208 R2B, una vettura competitiva sia su asfalto sia su terra e con cui ho già una discreta esperienza. Ancora non conosciamo i nostri diretti avversari ma so che dobbiamo guardare nel nostro ed andare forte sempre, portando a casa risultati vincenti».
In quali aree pensi possa aiutarti Andreucci per migliorare?
«Penso che il grosso lavoro lo faremo nella giornata dei test, dove avremo a disposizione quei chilometri per affinare ogni aspetto prima della gara. Potrebbe anche aiutarmi mentalmente, perché essendo alla mia prima stagione in una squadra ufficiale la pressione si sente e la sua esperienza sarà fondamentale».
Hai avuto modo di fare anche qualche esperienza all’estero per migliorare nel CIR?
«Ho avuto la fortuna di disputare il Trofeo Peugeot in Francia e la cosa che mi ha colpito più di tutte è il modo in cui avvengono le ricognizioni. Qui in Italia vengono effettuati tre passaggi con una vettura stradale, mentre oltralpe ve ne è solo uno e con la vettura da corsa, dunque bisogna essere subito pronti. Carlo Leoni è stato molto chiaro sulla correttezza nello svolgere queste operazioni e quella di rispettare i regolamenti è sempre stata una mia prerogativa. Altrimenti non è possibile arrivare a questi livelli e rimanerci».