L’emozione c’è, ma appena preso il microfono per parlare alla stampa, la voce non lo tradisce. E così dovrà confermarsi in questa stagione Nicolò Gonella a bordo della Peugeot 208 R2B ufficiale, dove sarà co-pilota di Tommaso Ciuffi. Classe 1995, ha avuto un’eccellente stagione 2018 nel rally, conclusasi con la conquista del triplo titolo Peugeot Competition. E così è giunta la conferma per il Team ufficiale.
Lo abbiamo intervistato in occasione della presentazione della stagione 2019 di Peugeot Sport Italia.
Nicolò, quali sono le sensazioni nella giornata di presentazione ufficiale?
«Far parte del Team ufficiale Peugeot Sport Italia è senz’altro qualcosa che mi emoziona. Naturalmente durante il corso della stagione non dovrà essere sempre così tanta e non ci dovremo far abbattere da eventuali situazioni difficili. L’importante è non perdere di vista l’obiettivo, che è vincere il Titolo».
Quale carattere deve avere un buon co-pilota secondo te?
«Non credo vi sia un carattere predefinito. La miglior simbiosi con il proprio pilota permette di tirare fuori il meglio da entrambi e direi che il tenere “a bada” Tommaso (Ciuffi, ndr) non riguarda certamente il suo carattere, bensì più nell’ottica di mantenerlo sempre sereno e concentrato durante le stage di gara. Lui conosce i miei difetti e viceversa, per cui ci faremo forza lungo tutto l’arco della stagione».
Quale pensi possa essere il principale ostacolo al raggiungimento dell’obiettivo stagionale?
«Mi vengono in mente gli avversari che ci troveremo ad inizio Campionato, sebbene non sappiamo chi siano al momento. Ci sono diversi nomi tra cui i vari pretendenti allo Junior, che sebbene non lottino nella nostra identica categoria potrebbero comunque togliere punti importanti per la classifica delle due ruote motrici. Parlando invece di noi, ad ora non si sono mai verificate problematiche e speriamo non ve ne siano durante l’anno».
Hai avuto modo di fare anche qualche esperienza all’estero per migliorare qui nel CIR?
«Lo scorso anno ci siamo confrontati con i colleghi del Campionato francese in due differenti gare, ed abbiamo notato una superiorità da parte non soltanto dei francesi, ma anche dei piloti di altre nazionalità. Questo per via del metodo con cui vengono prese le note e della ricognizione: vi è un solo passaggio con la vettura da corsa e poi si comincia con il rally vero e proprio. All’inizio per noi è stata dura, ma non nascondo che siamo stati molto soddisfatti, quando abbiamo fatto segnare tempi di rilievo in mezzo a tutti quei Team che già conoscevano la categoria. Poter uscire dal proprio orto è sempre qualcosa di molto bello e stimolante. Come per me lo è andare in Sardegna, nel Mondiale Rally».