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CIR | Citroen ed il suo sofferto titolo costruttori 2019

Il Campionato Italiano Rally 2019 si è concluso lo scorso anno con degli strascichi polemici tali da mettere in secondo piano i risultati sportivi: risultati che poi sono stati impugnati e che, almeno parzialmente, sono infine cambiati.

I fatti e le conseguenze del Tuscan Rewind 2019

Noi di Motorionline da alcuni mesi vi teniamo aggiornati sui fatti esplosi nell’ultimo appuntamento del CIR 2019, il Tuscan Rewind, e su quello che si può sbrigativamente etichettare come “caso forature”. Un pasticciaccio brutto tra sospetti e presunti casi di sabotaggio che ha trovato un primo punto fermo lo scorso 22 gennaio, quando la Giunta Sportiva ACI era giunta alle conclusioni riguardo l’inchiesta della Procura Federale, che si era mossa dopo i fatti del Tuscan.

In buona sostanza, la decisione emessa dichiarava che l’equipaggio ufficiale Citroen composto da Luca Rossetti ed Eleonora Mori aveva subito nella PS8 dell’ultimo appuntamento del CIR degli atti di sabotaggio, ovvero erano incappati con la C3 R5 su dei chiodi messi deliberatamente da qualcuno con lo scopo di svantaggiarli (cui prodest? Ancora non si sa. Le prove sono date dalle camera car e dalle foto scattate nel luogo del delitto, ma manca ancora il movente). L’altro equipaggio uscito metaforicamente con le ossa rotte dal Tuscan Rewind per via dei chiodi che hanno forato le ruote della loro vetture, ovvero Simone Campedelli e Tania Canton, ha visto respingere una loro analoga richiesta di rivedere la classifica e i loro tempi, scatenando così la controffensiva dello studio legale che assiste il loro team, Orange1 Racing: torneremo a breve su questo dettaglio.

Citroen festeggia il suo primo titolo nel CIR. Ma chi sarà l’equipaggio per il 2020?

Quindi, tornando a Rossetti e Mori, è stato dato loro un tempo equo nella PS8, cosa che li ha fatti rientrare nella top ten e nel podio della prova, recuperando lo svantaggio arrivato a oltre venti minuti prima della decisione ed attestandosi quindi con un riscontro cronometrico imposto di 17.13.5”. Tanto basta a capovolgere non l’esito del CIR 2019 per quanto riguarda l’equipaggio vincitore, ovvero Giandomenico Basso e Lorenzo Granai (la loro posizione resta blindata), ma quello legato ai costruttori. Prima dell’inchiesta della Procura Federale a vincere il titolo Tricolore era stata Ford, ma con il riconteggio dei tempi e dei relativi punti la vittoria del CIR 2019 è andata a Citroen.

Per la casa francese si tratta del suo primo titolo assoluto nella sua storia, ottenuto, seppur a tavolino, nel suo debutto nel Campionato Italiano Rally. «Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto nella nostra stagione di debutto nel CIR, coronamento del grande impegno di tutti i ragazzi che hanno lavorato per questo traguardo», ha commentato il Direttore Brand Citroen Italia Marco Antonini. «La vittoria della C3 R5 nei rally italiani è un importante tassello che si aggiunge alla storia di successo della C3 nel nostro Paese».

Ancora non si conoscono i piani per il CIR 2020 da parte della casa francese, né se verrà riconfermato il duo Rossetti-Mori o si opterà per un altro equipaggio, come si vocifera ormai insistentemente (e forse a breve ci sarà anche qualche sviluppo in merito: manca praticamente un mese all’avvio della nuova stagione con il Rally Il Ciocco).

L’incognita del reclamo di Orange1 Racing

Ma, e torniamo ad una questione lasciata in sospeso, il CIR 2019 è diventato una guerra tra bande in cui pende un reclamo ufficiale presentato dall’avvocato Marco Baroncini, che assiste Orange1 Racing come vi avevamo accennato. La richiesta, che noi abbiamo visionato nella sua interezza in esclusiva il mese scorso, è quella di annullare tout court la classifica del Tuscan Rewind e quindi rimettere in discussione tutto, dal titolo piloti a quello costruttori. Campedelli e Rossetti si contendono la vittoria finale del CIR 2019 e con essi anche i costruttori, tanto è vero che la premiazione ufficiale per quest’ultimo titolo da parte di ACI Sport prima è stata posticipata, per poi essere congelata sine die. Ma per ora, il Tricolore Costruttori resta nelle mani di Citroen.

Luca Santoro:
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