Vittoria sub judice per Kevin Ceccon in Gara 1 a Budapest, dopo una corsa condizionata dall’ingresso della Safety-Car. La vettura staffetta, entrata per un incidente di Marco Barba alla prima curva, ha infatti raccolto alle sue spalle Luca Filippi, che pur essendo stato in testa alla corsa per quasi tutta la gara in quel momento non era più il leader, avendo appena effettuato il pit-stop. Il capofila era in quel momento Ceccon, che lasciato libero di girare ha accumulato sul gruppo un vantaggio considerevole che, all’uscita della Safety-Car, gli ha permesso di effettuare il cambio gomme in tranquillità e chiudere in testa con 50 secondi di vantaggio.
A fine corsa, però, la Direzione Gara ha deciso di penalizzare il pilota bergamasco di 1 minuto per non aver rallentato abbastanza nella fase di bandiere gialle, retrocedendolo al sesto posto. Il team Ombra ha immediamente deciso di fare appello contro la decisione, congelando quindi la classifica che rimane sub judice finché la questione non verrà discussa dalla Federazione Ungherese.
Il finale a tavolino ha distolto l’attenzione da una gara che fino a quel momento era stata entusiasmante, animata prima da un via bellissimo di Fabio Onidi, che dalla terza posizione ha sfilato sia Filippi che Ceccon uscendo primo dalla prima curva, e poi dal ritorno di Filippi, che al sesto giro ha passato il rivale della Lazarus e si è involato, rovinando però la sua gara successivamente con un errore al pit-stop. Nel frattempo Tambay aveva scelto una strategia a pit-stop anticipato per evitare di essere disturbato dal traffico, tattica che ha funzionato alla perfezione perché dopo che anche gli avversari hanno eseguito il cambio gomme il francese della Gravity-Charouz DAMS si è ritrovato in terza posizione alle spalle di Giovanni Venturini e davanti a Onidi. Venturini, autore di un’ottima gara, nei giri finali ha patito però il consumo delle gomme più di Tambay e al 19° giro ha commesso un errore che ha agevolato il sorpasso al francese. Tambay ha così chiuso al secondo posto davanti a Venturini, con Onidi in quarta posizione davanti a un ottimo Sergei Afanasiev. Bella rimonta anche per Gonzalez, che ha chiuso quinto dall’undicesimo posto di partenza. Il venezuelano ha preceduto Fabrizio Crestani e Pasquale Di Sabatino, che partirà quindi dalla pole in Gara 2 domani.
Kevin Ceccon: “Abbiamo deciso di fare appello perché non riteniamo giusto pagare l’errore della Safety-Car, anche se ci ha portato un vantaggio non è certo colpa nostra. Inoltre mi viene contestato di non aver rallentato, quando i miei tempi nei due giri sotto esame sono due secondi più lenti del mio passo gara per cui crediamo che l’appello sia più che giustificato. Avrei voluto godermi di più questa vittoria, che per me è il proseguimento di un periodo magico”.
Adrien Tambay: “Sono un po’ confuso da quello che è accaduto con la Safety-Car, ma al di là di questo la mia gara è stata buona, la strategia con la squadra ha funzionato alle perfezione e la macchina era davvero veloce. Un secondo posto è comunque buono, e speriamo che l’appello confermi la penalizzazione”.
Giovanni Venturini: “Sono partito bene, passando Ceccon e provando a infilarmi all’interno di Onidi che però ha chiuso deciso. Da lì in poi la mia gara è stata buona, la macchina era veloce e sono riuscito a controllare senza patemi finché negli ultimi giri ho iniziato a patire un po’ il consumo delle gomme. Avrei comunque chiuso secondo senza problemi senza l’errore che ha dato il via libera ad Adrien. Purtroppo ho toccato l’erba in frenata e la macchina si è scomposta”.
In gara 2, invece, con una prestazione impressionante Sergei Afanasiev si è aggiudicato la seconda prova del weekend ungherese, dopo una corsa emozionante e caratterizzata da un primo giro davvero denso di avvenimenti. In partenza è stato Rodolfo Gonzalez a scattare meglio di tutti, portandosi in testa alla prima curva davanti a Crestani e Afanasiev. La sua leadership è pero durata poco, dato che prima della fine del giro il venezuelano è stato toccato da Crestani in un tentativo di sorpasso, contatto che ha costretto entrambi nelle retrovie. Questo ha messo la testa della corsa nelle mani di Afanasiev, seguito da vicino da Luca Filippi. Anche il pilota della SuperNova, che partiva 11° in griglia, ha azzeccato una gran partenza, mettendo anche due ruote sull’erba ma riuscendo a sfilare ben 7 avversari all’esterno. Una volta alle spalle di Afanasiev, Filippi ne ha seguito il ritmo e i due si sono involati mostrando un passo gara impossibile per tutti gli altri. Luca ha provato a ridurre il distacco ma il pilota russo della DAMS ha sempre risposto colpo su colpo agli attacchi del piemontese ed è così riuscito a controllare la gara, tagliando il traguardo con un vantaggio di 1”. Alle spalle del duo di testa la gara è stata animata dalla lotta per il terzo posto tra Bruno Mendez e Adrien Tambay, con lo spagnolo del team Campos Racing bravissimo a resistere alla pressione del francese: nonostante il distacco tra i due sia spesso sceso sotto il secondo, infatti, Bruno ha sempre difeso la posizione al meglio senza dare vere chance ad Adrien, che dal canto suo ha preferito non rischiare troppo pensando al campionato.
Bellissima gara anche per Rio Haryanto, che ha chiuso quinto partendo dalla decima posizione grazie a una bella partenza e a un sorpasso su Fabio Onidi al 2° giro. Da lì in poi il pilota indonesiano ha corso per tutta la gara sui ritmi del compagno Tambay, confermandosi in netto progresso. Ultime posizioni a punti per Fabio Onidi, Giovanni Venturini e Pasquale Di Sabatino, davanti a Marco Barba e Kevin Ceccon, a chiudere la top ten.
Sergei Afanasiev: “La mia ultima vittoria risaliva al 2009 e l’avevo colta proprio qui a Budapest, per cui devo dire grazie a questa bellissima città, che evidentemente è speciale per me. La gara non è stata facile ma sono partito bene e quando mi sono reso conto che i due davanti a me erano abbastanza ‘impazienti’ ho aspettato che si toccassero. È capitato prima di quel che credevo e ne ho approfittato, tra l’altro mettendo in scena un bel doppio sorpasso insieme a Luca. Da lì in poi è stata comunque dura, devo ammettere che sapendo di avere Filippi alle spalle pensavo che prima o poi mi avrebbe passato, per cui sono molto orgoglioso di averlo tenuto dietro fino alla fine. Il merito è anche della DAMS, che mi ha dato una macchina velocissima e che ha trattato bene le gomme nonostante il gran caldo”.
Luca Filippi: “La partenza è stata il momento clou della gara: sono partito bene e davanti a me avevo uno spazio, ma quando Tambay ci si è buttato sono stato costretto ad andare sull’erba. A quel punto ho mollato i freni e ho controllato la vettura solo con lo sterzo, riuscendo a tornare in pista a metà curva con una velocità pazzesca, che mi ha permesso di passare altre macchine all’esterno. Da lì in poi ho provato a pressare Sergei, ma lui non mi ha mai dato un’opprtunità. È stato bravo, e sono contento che abbia vinto lui perché sono stato spesso sul podio insieme a Vitaly Petrov, e mi fa piacere che ci sia qualcuno in Russia che può seguire le sue orme”.
Bruno Mendez: “La gara è stata difficile, non tanto all’inizio quando ho passato Gonzalez e Crestani quanto dopo, quando ho dovuto tenere a bada Tambay. Lui era veloce, soprattutto nel primo settore, ed ho dovuto impegnarmi al massimo per tenerlo dietro, sono davvero felice di avercela fatta. Finalmente è arrivato il primo podio in Auto GP, e voglio ringraziare tutto il team Campos Racing che ha lavorato molto per adattare la macchina al mio stile di guida. Ora dobbiamo continuare sulla stessa strada”.