Alain Prost e Dacia Duster alla conquista del Trofeo Andros 2011
Per il secondo anno consecutivo, Dacia si lancia alla conquista delle piste ghiacciate del Trofeo Andros. La severa regolamentazione della competizione limita l’installazione sul veicolo di elementi tecnologici troppo complessi ed onerosi. Infatti, le dimensioni del telaio, la trasmissione ed i pneumatici sono rigidamente definiti dal regolamento, il che esige, per differenziarsi, la ricerca di soluzioni semplici ed ingegnose.
Il Trofeo Andros è considerato una delle discipline più difficili dagli appassionati della competizione sportiva. Con le sue piste ghiacciate, le cui condizioni variano con estrema rapidità, in funzione delle condizioni meteorologiche, la guida del veicolo esige precisione, destrezza, rigore ed ingegnosità: una missione “fatta su misura” per Alain Prost.
Qual è il tuo stato d’animo alla vigilia di una seconda stagione con Dacia Duster?
«Iniziamo questa stagione con l’intenzione di concretizzare quello che avevamo avviato l’anno scorso. Questo secondo anno deriva da una logica al tempo stesso sportiva, tecnica e di marca. L’inverno scorso sapevamo che sarebbe stato difficile conquistare il Trofeo con un veicolo nuovo ed un programma iniziato con un certo ritardo. La cosa più importante era essere presenti, essere all’altezza, vincere delle corse e suscitare la simpatia del pubblico. Affronto questa seconda stagione con l’obiettivo di concorrere al titolo. Lo scorso fine settimana abbiamo realizzato due giorni di prove molto positive sul circuito di Val Thorens. Il lavoro su Duster ha dato i suoi frutti e siamo convinti di iniziare la stagione avendo tutte le carte in regola».
Come avete preparato questa stagione?
«Abbiamo realizzato delle prove a febbraio scorso, subito dopo la fine della stagione 2009-2010, che ci hanno permesso di identificare con precisione i punti da migliorare su Dacia Duster “Ice”. Abbiamo capito molte cose e ciò ha permesso agli ingegneri di Renault Sport Technologies e di Tork Engineering di ideare le evoluzioni tecniche, di cui disponiamo oggi, che si situano a tutti i livelli: motore, che ha enormemente guadagnato in termini di flessibilità e progressività, sospensioni, sterzo, ripartizione delle masse. Anche se il look dell’auto non è cambiato, le evoluzioni sono numerose e non è più la stessa Duster sulla griglia di partenza! Durante le prove di Val Thorens ho osservato, in particolare, un netto miglioramento a fronte di un degrado delle condizioni della pista, con la formazione di buche».
Quindi, l’obiettivo è semplice, il titolo e null’altro?
«Vincere il Trofeo Andros con Dacia è il mio obiettivo. Ma che si perda o si vinca, vorrei che fosse con tutti gli onori. Conquistare un terzo titolo nell’ultima corsa della stagione, sarebbe lo scenario ideale! Vorrebbe dire che avremmo vissuto una bella stagione, particolarmente combattuta e tutti i competitor uscirebbero più forti da questa lotta sportiva. Non ho desideri di rivalsa rispetto al risultato della scorsa stagione, perché derivava da una certa logica. Oggi, rimettiamo i contatori a zero, sapendo già che bisognerà essere molto determinati e battersi per ogni singolo punto. Ancora una volta, la strategia e la gestione dei pneumatici e delle zavorre handicap rivestiranno grande importanza nel risultato finale».
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