2C Competition: “Continueremo a collaborare con Hyundai. Attendiamo di capire se potremo schierare la i20 WRC nel 2022”

Le parole del team manager Peronnet

Florent Peronnet, team manager del team 2C-Competition, ha fatto un bilancio della stagione 2021, parlato degli impegni futuri ed anche della collaborazione con Hyundai Motorsport
2C Competition: “Continueremo a collaborare con Hyundai. Attendiamo di capire se potremo schierare la i20 WRC nel 2022”

In una lunga intervista concessa a RallyeSport, Florent Peronnet, team manager del team 2C-Competition, ha tracciato un bilancio della stagione 2021 dove si sono avvicendati una serie di piloti sulla i20 Coupé WRC da loro schierata, ma ha anche affrontato il discorso su ciò che attende la squadra francese satellite di Hyundai Motorsport.

La stagione 2021 di 2C-Competition e dei suoi piloti

«Nel complesso sono contento di questa stagione, anche se si può sempre fare meglio», ha esordito il responsabile di 2C. «Durante l’anno non abbiamo sempre raggiunto i risultati, ma le auto erano affidabili, abbiamo partecipato a molti rally con buoni piloti come Pierre-Louis Loubet, Oliver Solberg e Nil Solans». Certo, il primo è stato in realtà protagonista di una stagione da dimenticare, con un solo risultato in top ten su otto round del WRC affrontati: in teoria il giovane francese doveva godere della sua prima stagione completa sulla i20 Coupé WRC, ma in realtà prima ha saltato il Safari Rally per evitare altri disastri e lavorare per migliorare prestazioni, lucidità ed affidabilità, e poi ha dovuto rinunciare suo malgrado a finire il campionato per un incidente avvenuto fuori dalle gare con tanto di infortunio che gli ha fatto terminare anzitempo la stagione.

2C-Competition si è comunque consolata con il sostituto di Loubet, ovvero Nil Solans, che al debutto sulla i20 WRC al Rally di Spagna ha colto un buon ottavo posto che ha soddisfatto molto il pilota. Discorso più complesso per quanto riguarda Solberg: il pilota ha avuto modo di poter provare quest’anno la World Rally Car da loro gestita grazie ad una gentile concessione di Hyundai Motorsport, che crede molto nel ragazzo e si appresta ad accoglierlo nel team ufficiale dal 2022. Tuttavia dopo una buona partenza all’Arctic Rally Finland con un notevole settimo posto al debutto con la World Rally Car, il giovane svedese si è un po’ perso per strada collezionando cinque ritiri di fila (anche con la i20 N Rally2), per poi migliorare a fine anno, ottenendo anche il suo miglior piazzamento su una WRC con il quinto posto assoluto all’ACI Rally Monza. «L’integrazione di Oliver era leggermente diversa rispetto a quella di un cliente “normale” come Loubet. La sua auto ha avuto sviluppi recenti, vicini a quelli ufficiali, e abbiamo avuto un piccolo supporto extra da Hyundai con un ingegnere aggiuntivo durante il rally», ha rivelato Peronnet, a riprova di come Alzenau coccoli il giovane Solberg.

“Hyundai dovrebbe essere soddisfatta di noi, ma dalla FIA ci sentiamo trascurati”

Il team manager ha poi spiegato di non essersi pentito dell’impegno di 2C nel WRC: «Eravamo consapevoli di non poter lottare alla pari contro le auto ufficiali e dobbiamo ricordare che solo 13 di noi lavorano a tempo pieno in questa squadra privata. Quindi ritengo che abbiamo adempiuto alla nostra parte di accordo. Abbiamo fatto buoni progressi in alcune aree quest’anno con un grande sviluppo delle nostre potenzialità. Penso che Hyundai sia abbastanza soddisfatta del nostro lavoro, così come la FIA», ha puntualizzato Peronnet, che però ha sentito come se la sua squadra, unica privata ad alti livelli nel Mondiale, fosse un po’ «il brutto anatroccolo» del campionato. «Lo avvertivamo quando i nostri piloti gareggiavano contro le auto ufficiali. Quando abbiamo avuto vetture in mezzo alla classifica, ci sono stati un po’ di sussulti. È un peccato perché potremmo avere più auto se la FIA incoraggiasse i team privati ​​a concedere le vetture per far correre i giovani, ad esempio. […] Abbiamo ovviamente meno peso in FIA e lo abbiamo visto quando abbiamo chiesto certe cose ai commissari di gara, come ad esempio un’analisi della telecamera di bordo a causa di una perdita nei tempi».

“Non credo che si possano ridurre i costi con le Rally1 ibride”

Insomma, per Peronnet la loro presenza forse è stata vissuta persino con fastidio nel panorama dei team ufficiali, se non mal sopportati dalla FIA. E si è detto d’accordo sulle recenti dichiarazioni di Andrea Adamo, team principal Hyundai Motorsport, secondo cui per una squadra privata sarà davvero difficile poter predisporre le nuove Rally1 ibride. «Con questa nuova era del WRC, le case costruttrici non possono dare informazioni ai team privati. Inoltre, sono tutti un po’ indietro nello sviluppo delle auto! In futuro è possibile, magari a medio termine, diciamo 2 anni, ma dobbiamo vedere i benefici finanziari. Vorrei vedere un’analisi di questo genere perché non capisco come si possa ottenere una riduzione dei costi con le Rally1. Sono molto perplesso».

“Non sappiamo se potremo schierare ancora le World Rally Car”

Dal prossimo anno le attuali World Rally Car potrebbero continuare a correre nel Mondiale, destinate però a privati e gentlemen e con una potenza ridotta di circa 30 cv, agendo sul riduttore. Peronnet però ammette che ad oggi non hanno ricevuto comunicazioni ufficiali sul regolamento: «Potenzialmente, potremmo avere il diritto di continuare a determinate condizioni, ma non è stata ancora presa alcuna decisione. Si parla di riduzione di potenza agendo sulla sovralimentazione o con una zavorra, in termini di peso. È un peccato non avere notizie in questo momento». Poi arriva la bordata: «La FIA se ne frega un po’ dei team privati, se si iscrive o meno 2C la cosa non rappresenta un grosso problema per loro. È un peccato non essere più supportati quando invece potrebbero promuovere le WRC private. Ci sono solo 3 costruttori e potenzialmente 3 auto per marca. Mancano chiaramente posti per i futuri piloti che sono costretti a ripiegare nel WRC2 e WRC3, pur essendo campioni [ad esempio Andreas Mikkelsen, attuale vincitore del WRC2 ed anche dell’ERC nella stessa stagione, ndr]».

Quindi Peronnet lancia la proposta: «Sarebbe una buona cosa avere una categoria intermedia per permettere lo sviluppo dei giovani piloti, perché sappiamo che ce ne vuole per passare dalle Rally2 al WRC. Abbiamo clienti interessati a guidare con Hyundai, soprattutto giovani ma anche piloti esperti che conoscono questa generazione di WRC. Senza regole, comunque, non posso davvero parlare di progetti veri e propri».

I progetti futuri di 2C-Competition

Intanto, per il 2022 2C ha ordinato due i20 N Rally2: «Abbiamo molti progetti in cantiere, dovrebbe esserci presto novità. L’obiettivo è entrare nel WRC2/WRC3, sperando di tornare sulla scena nazionale. […] Abbiamo lavorato molto con Hyundai per un anno e ci è sembrato logico ripartire con loro perché siamo molto contenti di questa collaborazione. In passato abbiamo lavorato bene con Skoda, che secondo me offre il miglior servizio post vendita sul mercato. Con questa nuova i20, Hyundai ha fatto davvero un bel passo avanti nello sviluppo della vettura. Hanno iniziato da zero e sono riusciti a cancellare i difetti di quella vecchia, migliorando alcune cose. Sarebbe stato davvero stupido non continuare con loro. Abbiamo avuto molto supporto in questa stagione e spero che possa continuare. Se invece la Hyundai i20 Coupe WRC non potrà esserci nel Mondiale, vedremo se è possibile farle funzionare altrove, ma alcuni Paesi sono purtroppo riluttanti ad autorizzarle. Altrimenti potrebbero interessare i collezionisti! In 8-10 giorni spero che i progetti con Rally2 possano andare in porto. Con due Hyundai i20 Rally2, l’obiettivo non è quello di schierare due vetture contemporaneamente, ma piuttosto di avere una vettura a disposizione e una che funzioni per i campionati. Non sarebbe poi spiacevole tornare in Francia e competere con gente come Yoann Bonato e Quentin Giordano», conclude Peronnet.

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

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