WRC | Nuova generazione 2022, M-Sport chiarisce le sue condizioni: “Le Rally1 ibride devono essere vendute anche ai privati”
Malcom Wilson spiega la posizione di M-Sport
In questi giorni vi abbiamo parlato del termine ultimo rivolto ai costruttori affinché diano la loro adesione alla nuova generazione del WRC, che dal 2022 entrerà nell’era ibrida e quindi con nuove specifiche tecniche per le vetture. Se Toyota Gazoo Racing e Hyundai Motorsport saranno della partita, sembrano esserci alcune resistenze in casa M-Sport, che schiera le Ford Fiesta WRC al massimo livello del Mondiale Rally.
La struttura di Cockermouth guidata da Malcom Wilson infatti vorrebbe avere delle garanzie prima di tuffarsi in un impegno a medio termine nel campionato, investendo risorse per delle auto Rally1 (della massima classe, perciò) con un nuova tecnologia che però, a loro dire, debbono trovare altri sbocchi oltre al World Rally Championship. È questa la tesi espressa dallo stesso Wilson, che ai microfoni di DirtFish ha vuotato il sacco e parlato della situazione non proprio rosea di M-Sport: certo, non sia al dramma totale, ma complice la pandemia del coronavirus la coperta finanziaria si è fatta molto più corta, e tirando troppo da una parte si rischia di rimanere scoperti dall’altra.
Malcom Wilson: “Le nuove Rally1 devono essere acquistabili per ogni tipo di campionato”
«Per me e per M-Sport la cosa è davvero molto semplice: dobbiamo avere garanzie solidissime che queste auto [con le specifiche 2022] possano essere acquistate e guidate in qualsiasi campionato del mondo», ha spiegato Wilson, specificando di riferirsi a «campionati nazionali, campionati regionali rally [FIA, quindi ERC e così via, ndr], tutti questi. È l’unico modo in cui potrei riuscire a gestire l’aspetto economico di questa cosa». M-Sport produce infatti non solo le attuali Fiesta WRC Plus, ma anche le altre vetture delle classi inferiori – sino alla R1 – in gara nei vari campionati nazionali, europei e via dicendo: investire in una tecnologia e in processi produttivi con uno sbocco valido per un solo tipo di competizione, rappresenterebbe per Cockermouth il classico gioco che non vale la candela. Altro discorso se le future Rally1 potessero trovare sistemazione in gare fuori dal WRC, anche perché il mercato di queste ultime di recente si è abbastanza ristretto per M-Sport.
«Prima del 2017 vendevamo tra le otto e le quattordici auto WRC ogni anno. Quando abbiamo iniziato il 2017, la quota è crollata. Gli ultimi anni sono stati molto, molto difficili per noi finanziariamente e, per dirla chiaramente, semplicemente non possiamo continuare in questo modo. E non lo faremo», pone le cose in chiaro Wilson. «Dobbiamo mettere in discussione assolutamente tutto ciò che stiamo facendo in questo momento, e lo stesso vale per il 2022. Questa è l’unica cosa che farà la differenza per quanto riguarda il nostro impegno per il 2022».
“Fondamentale che le nuove Rally1 siano ibride e con costi abbattuti”
Il capo di M-Sport poi chiarisce come dovrebbero essere le nuove vetture Rally1, che dovranno a suo dire puntare a tre obiettivi per essere appetibili e sostenibili anche per i clienti privati: «L’introduzione obbligatoria di propulsori ibridi, una riduzione dei costi iniziali di fabbricazione e, soprattutto, dei costi di gestione, implementando molte delle conoscenze e dell’esperienza acquisite attraverso lo sviluppo delle Rally2 [ovvero le attuale R5, ndr] e un ulteriore passo in avanti in termini di sicurezza e flessibilità nella gamma di modelli per i costruttori, con lo sviluppo della roll bar basandosi sul concetto di telaio tubolare». Soddisfatti questi punti, Wilson è convinto che «ciò consentirà ai team privati e ai gentleman drivers di accedere ad auto di alta gamma, oltre a consentire l’ingresso di nuovi costruttori visto che la nuova classe Rally1 potrà essere così più accessibile delle attuali WRC». A sostegno di ciò, il deus ex machina di M-Sport spiega: «Abbiamo visto come i piloti privati siano in grado di competere con le attuali vetture WRC, perciò prevediamo che la classe Rally1 significherà che ci sarà sicuramente più potenziale per i piloti privati per essere più regolarmente competitivi».
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