Rally Italiani, si stringe per la ripartenza. Rinviati al 2021 Rally 1000 Miglia e Salento
ACI Sport fa il punto del calendario 2020
Continua il lavoro per far partire la stagione dei motori italiani, rally compresi, nonostante in quest’ultimo settore si registrino altri rinvii e i slittamenti nei nostri campionati.
Nuova riunione della Giunta Sportiva ACI
Procediamo per gradi: in queste settimane si sono svolte delle riunioni che hanno triangolato dirigenti di ACI Sport, organizzatori ed alcuni team. Definiti le linee procedurali sia per far cominciare i test che per le gare, un nuovo incontro che ha raccolto le alte sfere federali (come il Presidente ACI Angelo Sticchi Damiani, il Direttore Centrale per lo Sport Marco Ferrari, il Direttore Generale ACI Sport Marco Rogano), la Giunta Sportiva con i suoi componenti, il Collegio dei Revisori dei Conti, consulenti e rappresentanti della Segreteria degli Organi Sportivi di ACI ha fatto il punto sulla ripartenza di ogni settore automobilistico sportivo, dove spiccano i grandi eventi come il GP di Monza di F1 (che Sticchi Damiani ha assicurato che si farà , e a quanto pare siamo alla volata finale per ufficializzare la gara, quasi certamente a porte chiuse) e il Rally Italia Sardegna, la cui situazione è invece più mobile anche perché legata al destino del calendario WRC 2020. Oltre alle linee guida per la ripartenza (il cui via libera definitivo dipenderà dalle disposizioni del Governo) sono state predisposte, inoltre, «eventuali opzioni di riserva nel caso del prolungarsi dell’incertezza sanitaria», come recita il comunicato di ACI Sport.
“La piattaforma web di registrazione del Roma Capitale potrebbe essere usata anche per altri rally”
Il Campionato Italiano Rally 2020, intanto, si avvierebbe allo start ufficiale dal Rally di Roma Capitale di fine luglio, valido anche per l’ERC (ed anche l’europeo partirebbe così con la sua stagione). La predisposizione di una piattaforma web per tracciare e controllare accessi e presenze di tutti, spettatori ed addetti ai lavori, mira proprio a dare man forte a questa partenza e potrebbe diventare lo strumento che tutte le altre gare rally italiane, in particolare titolate, dovrebbero usare per poter essere disputate in tempi di Covid-19. Una strada percorribile confermata da Marco Ferrari nel primo appuntamento di ACI Sport – Gli Incontri, programma web sui canali ufficiali federali lanciato in questi giorni.«Ci siamo consultati con altre Federazioni come quella ciclista [FCI] o la Fidal [atletica] – ha spiegato il Direttore Centrale per lo Sport ACI – e loro hanno un approccio alle porte chiuse riferito principalmente al posizionamento del pubblico, che siano tribune o aree predisposte: lì la responsabilità , è evidente, ricade sull’organizzatore che deve mantenere quei requisiti previsti dalla legge laddove siano consentiti, e questo non è possibile nel momento attuale. Nel Giro d’Italia, per esempio, la FCI e gli organizzatori non si pongono il problema degli spettatori [in percorsi che sono di media dai 150 a poco più di 200 km, ndr] se non all’ultimo chilometro, dove il pubblico è contingentato e regolamentato».
Oggi le risposte degli organizzatori delle gare rally
«Non escludo che dalla prossima settimana possano esserci altri allentamenti decisi dal Governo – prosegue Ferrari – riguardo la mobilità ed il distanziamento [questo venerdì dovrebbe essere presa una decisione, sulla base dei dati epidemiologici, ndr]. Se così avverrà dovremo modificare nuovamente il protocollo, adeguandolo alle nuove disposizioni». Entro oggi, inoltre, dovrebbero arrivare inoltre risposte dagli organizzatori sulla bozza di calendario predisposta, in modo da capire chi è ancora disponibile a far tenere il proprio evento quest’anno. «Abbiamo dato dieci giorni agli organizzatori dopo l’ultimo nostro incontro affinché potessero parlare con gli enti locali, proprietari delle strade, sindaci e quant’altro per care di capire la fattibilità dell’evento e se ci sono i presupposti per calendarizzarlo», ha spiegato Ferrari.
Il CIR 2020 rinuncia al Rally 1000 Miglia
Ed infatti ecco i primi verdetti da parte degli organizzatori: per quanto riguarda il CIR, getta la spugna per quest’anno il Rally 1000 Miglia, già rinviato inizialmente a data da destinarsi ed ora slittato direttamente al 2021. Una decisione sofferta ma inevitabile, considerando il fatto che purtroppo la regione dove si svolge la gara, la Lombardia, in un contesto di rallentamento dell’epidemia segna ancora numeri di contagi abbastanza alti. L’Automobile Club di Brescia ha stabilito di annullare l’evento dopo la riunione con i vertici ACI Sport e gli altri organizzatori dello scorso 20 maggio. Così ha dichiarato il presidente dell’AC Brescia, il Cavalier Aldo Bonomi: «Va riconosciuto il grande impegno della Federazione Sportiva nella collaborazione con gli organizzatori e nella stesura e adozione dei complessi protocolli per la ripartenza, ma lo scenario attuale è ancora molto difficile da interpretare e renderebbe particolarmente complessa la riorganizzazione della gara in un’altra data entro la fine del 2020. Abbiamo considerato la disponibilità delle amministrazioni comunali, la revisione del percorso, la nuova logistica e non da ultimo l’impatto che l’evento potrebbe avere in questo contesto. Non è stato facile prendere una decisione, ma alla fine siamo sicuri che quella del rinvio sia quella giusta. Vogliamo garantire al Rally 1000 Miglia, a Brescia e a tutti gli appassionati una 44esima edizione da ricordare.[…] Abbiamo la possibilità di poter lavorare già da oggi sull’evento 2021 per poter realizzare qualcosa di unico ed irripetibile». Il CIR perde così quest’anno il primo appuntamento che non ha trovato un’altra collocazione nella stagione corrente.
Il Rally del Salento annullato per quest’anno. Si punta a mantenere una gara per Coppa di Zona
Sul fronte invece del Campionato Italiano WRC un altro appuntamento è costretto a slittare direttamente al 2021, ovvero il Rally del Salento, anch’esso sulle prime rinviato sine die. L’Automobile Club di Lecce ha perciò rivolto ad ACI Sport la richiesta formale per il mantenimento della validità dell’evento, previsto inizialmente a fine maggio, anche per la prossima stagione.
Tornando alle parole di Ferrari, il dirigente si è espresso anche sulla finalissima del Trofeo ACI Como, che culminerà la stagione delle Coppe di Zona, assicurando che si punterà a far disputare almeno una gara per ogni Zona. «Con Daniele Settimo [presidente della Commissione Rally ACI Sport, ndr] parlavamo di assegnare comunque un titolo anche a livello zonale, per cui vogliamo mantenere in piedi un format che l’anno scorso ci ha dato grandi soddisfazioni».
Crediti Immagine di Copertina: ACI Sport
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui