Dakar | Tappa 3, Moto: vince Brabec, ma un problema dei GPS fa riscrivere le classifiche [AGGIORNAMENTO]
Tappa 3 con incidenti e ritiri
AGGIORNAMENTO: Kevin Benavides lo aveva sospettato: «Il road-book andava bene, ma il way point non era lì, perciò ci sono ritornato più volte, ho controllato e l’indicazione era giusta». Parliamo di una non esatta corrispondenza tra quanto scritto nella mappa fornita ai piloti ed il percorso, che ad un certo punto è costato il disorientamento di molti partecipanti alla gara.
Il problema è di tipo tecnico, trapela, riguardante i GPS dei piloti. Di conseguenza i commissari hanno modificato la classifica al traguardo seguendo i tempi del waypoint al chilometro 389. Perciò, il podio resta sempre Honda con Brabec primo seguito da Cornejo, però al terzo sale Kevin Benavides; seguono Walkner, Price, Barreda a meno di dieci minuti dal primo posto. Al settimo si piazza Luciano Benavides, ottavo Xavier De Soultrait, nono Skyler Howes e decimo Adrien Metge. Peccato per Jacopo Cerutti, che da undicesimo si ritrova ora 31esimo. Quattro posizioni più indietro si posiziona invece Maurizio Gerini.
Di conseguenza cambia anche la generale: si spezza la triarchia Honda visto che resta leader Brabec, seguito dal compagno di squadra Benavides: ma al terzo balza uno dei KTM, ovvero Walkner. Quarto Barreda, quinto Cornejo, sesto Price. Chiudono la top ten (con i piloti racchiusi in poco meno di venti minuti) Luciano Benavides, Pablo Quintanilla, Sam Sunderland e Xavier De Soultrait.
La Tappa 3 della Dakar 2020 ha segnato la prima giornata con un certo tasso di drammaticità nell’edizione di quest’anno, se consideriamo la sfilza di cadute e di ritiri tra le moto (ed anche tra le auto, come vedremo in seguito in una cronaca a parte); e, come questo rally raid ci ha abituato da sempre, anche stamane c’è stato un rimescolamento dei rapporti di forza.
Dakar 2020, Tappa 3: Honda scatenata, tre piloti sul podio anche della generale
Anzitutto, Ricky Brabec ottiene finalmente la sua rivincita dopo essersi avvicinato alla vittoria in Tappa 1: lo statunitense conquista infatti la Tappa 3 regalando ad Honda il primo successo alla Dakar 2020. La frazione odierna ha rappresentato per le moto la seconda parte della Super Marathon, in un tracciato ad anello nella zona di Neom (dove in futuro dovrebbe sorgere una immensa – grande quanto il Belgio – smart city) in cui le abilità di navigazione erano cruciali per arrivare sino in fondo in un contesto odierno di tipo montuoso (si è raggiunta la più elevata altitudine di quest’anno: tra l’altra faceva piuttosto freddo oggi, con tanto di qualche sprazzo di neve alle prime ore dell’alba).
Brabec ha avuto la meglio sulle insidie di oggi dominando la tappa dall’inizio sino alla fine e mantenendo la testa della corsa sino al traguardo, oltre ad infliggere ai suoi blasonati avversari distacchi ragguardevoli. Ma Honda festeggia per la tripletta di tappa, perché dietro a Brabec, con un ritardo di 09′ 39” si piazza il compagno di squadra José Ignacio Cornejo, mentre al terzo posto troviamo, a 13′ 16”, il veterano (e stoico, visto qualche problema fisico pregresso) Joan Barreda: in pratica Monster Energy Honda Team si ritrova con tre dei suoi cinque piloti sul podio della Tappa 3, più Kevin Benavides nella top 5 avendo concluso quinto, proprio dietro al fratello Luciano (che però corre per KTM).
Non solo: con l’eccellente prestazione di oggi Brabec vola al primo posto della generale con 15′ 02′ di vantaggio su Cornejo, a sua volta distante solo 12 secondi dall’altro Honda Barreda, mentre Kevin Benevides è quarto con un ritardo di 16′ 12”. Praticamente Honda oggi si è presa tutto, lasciando gli arcirivali di KTM quasi con un pugno di mosche dopo aver dominato la generale nelle prime due tappe.
Dakar 2020, Tappa 3: disfatta KTM
Lo squadrone del marchio austriaco ha infatti vissuto una tappa da tregenda, con i suoi piloti a vagare come disperati perdendo tempo prezioso: l’ex leader della gara dopo Tappa 2 Sam Sunderland infatti dopo 251 km si ritrova con dieci minuti di ritardo da Brabec, un gap che sale costantemente sino ad attestarsi alla fine a quasi 39 minuti, chiudendo così quindicesimo. Idem sentire per Toby Price, che chiude a 35 minuti di ritardo dopo essersi perso, stessa sorte toccata al rivale di Yamaha Xavier de Soultrait (e a cui è andata peggio, rimediando un gap di 48 minuti). Se la cava meglio, anche se pure lui non ha certo brillato, Matthias Walkner, sempre in quota KTM, che arriva al traguardo venti minuti dopo Brabec ed è sesto di tappa.
Il resto della top ten della frazione odierna vede al settimo posto Pablo Quintanilla, pure lui alle prese con un attardamento che alla fine si attesta ai 24′ 18”, mentre si classifica ottavo il rookie Jaume Betriu, nono Lorenzo Santolino e decimo Sébastien Lagut, anch’egli alla sua prima Dakar.
Dakar 2020, Tappa 3: l’exploit di Cerutti e la classifica generale
Ma attenzione all’undicesimo posto, perché a ridosso della top ten si piazza il nostro Jacopo Cerutti che, dopo le difficoltà di ieri con la mousse posteriore esplosa e l’aver corso praticamente sul cerchione per buona parte della frazione, firma oggi una prestazione da fuoriclasse con una rimonta partita praticamente dal 34esimo posto. Sono 33′ 08” i minuti di ritardo, ma questo gli consente di recuperare dieci posizioni nella generale spingendosi al 28esimo posto. Maurizio Gerini, l’altro alfiere Solarys Racing, conclude la corsa 32esimo con 56′ 05” di ritardo.
A proposito della classifica generale, dopo i quattro primo posti tutti Monster Energy Honda Team al quinto troviamo Walkner a 17′ 56”, seguito dal compagno di squadra Luciano Benavides a 19′ 44”. Quintanilla è settimo a 21′ 25”, mentre l’ex leader Sunderland si ferma all’ottavo posto con un gap di 34′ 38”. Per Price i minuti sono 38′ 23” più due di penalità , ed infine chiude la top ten De Soultrait con un ritardo più sostanzioso, ovvero 54′ 00”.
Dakar 2020, Tappa 3: brutto incidente per Van Beveren
Apriamo adesso invece il cahier de doléances della tappa numero 3. Anzitutto, se l’è vista brutta Paulo Gonçalves, ad un passo dal ritiro. Il 40enne portoghese, nella elite dei piloti leggenda della Dakar con più di dieci partecipazioni all’attivo, si è ritrovato con la moto in panne. Il pilota di Hero Motorsports ha provato a riparare la sua Hero 450 Rally per riuscire a concludere la sua gara, ma al momento non si hanno ancora notizie se ce l’abbia fatta o meno (vi daremo aggiornamenti nei prossimi articoli).
Una certa sequela di cadute ha poi contraddistinto la tappa odierna. Anzitutto, paga dazio alla dura legge della Dakar Adrien Van Beveren, prima della Tappa 3 tredicesimo in classifica generale. Il pilota del Monster Energy Yamaha Rally dopo soli tre chilometri è vittima di un volo dalla sua moto, tale da dover richiedere l’intervento del personale medico per poi essere condotto all’ospedale della vicina Tabuk. Van Beveren fortunatamente non ha perso coscienza, ma considerando la frattura alla clavicola e la contusione all’anca si può ormai dire che la sua Dakar è bella che finita: si tratta del suo terzo ritiro consecutivo.
. @yamaharacingcom‘s @A_Vanbeveren has suffered a severe fall after just 3 km of the day’s special.
— DAKAR RALLY (@dakar) January 7, 2020
He has not lost consciousness, but has been attended to by the medical team and transported by helicopter to the bivouac in Neom.#Dakar2020 pic.twitter.com/HVqMNVTZax
Più o meno la stessa dinamica per l’incidente in corsa di Martien Jimmink, l’olandese quasi sessantenne (a 58 anni debuttò nel 2019 alla Dakar) che cade con la sua Husqvarna FR 450 dopo 180 km ed è soccorso anche lui dai medici e costretto quindi all’abbandono. Medesima sorte per il rookie Olaf Harmsen e per Guillaume Cholet, che dopo essere caduto prova a riprendere la corsa, ma il dolore rimediato alle costole è stato tale da impedirgli di proseguire.
Ammaccato anche il vincitore a sorpresa della tappa di ieri, ovvero Ross Branch, che accumula un ritardo considerevole dopo aver colpito una roccia con la ruota posteriore al chilometro 88, causandogli una caduta e un sospetto infortunio alla spalla. In ogni caso il ragazzone del Botswana stringe i denti e prova a finire comunque la sua tappa, finendo 40esimo. Non partiti invece Daniel Nosiglia, alle prese con un infortunio subito nella precedente tappa, e Wessel Bosman.
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