WRC | La vittoria di Neuville al Rally Catalunya e i risultati del metodo Adamo
Neuville vince ma non si laurea campione WRC
C’è una sorta di sottile crudeltà nella vittoria di Thierry Neuville al Rally di Catalunya 2019, primo successo per il belga nel WRC 2019 dal Rally Argentina dello scorso aprile.
Il weekend perfetto di Neuville in Catalunya
Il belga disputa una gara perfetta, in un weekend che presentava sia il fondo sterrato che asfaltato: il pilota guidato alle note di Nicolas Gilsoul ha dato prova di ottime prestazioni in entrambe le condizioni, lottando inizialmente con l’assetto della Hyundai i20 Coupé WRC ma venendone rapidamente a capo, con la dimostrazione che la vettura ha avuto nel corso di una stagione uno sviluppo tale da renderla pienamente competitiva ed affidabile. «Siamo stati costantemente veloci in tutti e tre i giorni e abbiamo fatto assolutamente tutto il possibile. L’auto ha dimostrato di essere veloce su tutti i terreni nei recenti appuntamenti e possiamo guardare al finale di stagione carichi di sensazioni positive», sono le parole di Neuville a fine gara.
Il pilota ottiene il suo terzo successo stagionale, il primo per Hyundai Motorsport nel Rally di Catalogna; il team inoltre festeggia il fatto che tutti e tre gli equipaggi schierati – oltre a Neuville, nel weekend hanno corso Dani Sordo e Sébastien Loeb – si sono portati nelle prime tre posizioni assolute della gara dalla fine della prima tappa sino alla seconda, capaci di vincere undici prove speciali su diciassette in tutto. Alla fine i compagni di squadra del belga si piazzano al terzo e al quarto posto con un risultato che, grazie alle due vetture iscritte per i punteggi del campionato costruttori, porta Hyundai Motorsport a conservare la propria leadership nel WRC con 18 punti di vantaggio su Toyota Gazoo Racing (ricordiamo che prima del Rally di Catalunya la distanza tra i due team era di soli otto lunghezze).
Sordo e Loeb nella top 5 del Rally Catalunya 2019
Sordo è stato il primo a rompere il ghiaccio conquistando la vetta dell’assoluta nella giornata di venerdì, mentre Loeb si prende tre vittorie nelle prove speciali. Il momento di Neuville arriva il giorno dopo, quando si passa all’asfalto, con il belga verso il primo posto e la leadership mantenuta sino alla fine. Poi però Ott Tanak, autore di un weekend corso con criterio e senza assumersi grossi rischi, riesce a rompere l’egemonia degli Hyundai balzando al terzo posto assoluto: la crepa aperta dall’estone prosegue nella Power Stage finale, in cui il pilota Toyota spinge i motori a tutta forza conquistando il primo posto nella prova (e i cinque punti extra che gli sono valsi il titolo di campione 2019) ed il secondo al Rally di Catalunya dietro Neuville.
Sordo commenta così il suo weekend: «Sono felice di salire sul podio nel mio rally di casa, ma ovviamente avremmo preferito mantenere il secondo posto. Grazie al team per averci dato una vettura che ha funzionato così bene per tutto il fine settimana. Questo tipo di risultati non proviene solo dagli equipaggi, è un lavoro di squadra di tutto il team». Loeb aggiunge: «È stata una gara positiva per l’intera squadra. La i20 Coupe WRC è un’auto fantastica su tutti i terreni. Il team lascia la Spagna con molti punti preziosi per il campionato dei costruttori, cosa che ci lancia nel modo migliore possibile per il round finale».
Hyundai si giocherà il titolo costruttori in Australia
Parlavamo di sottile crudeltà nella vittoria di Neuville, perché se è vero che l’obiettivo unico e fondante della squadra quest’anno è il campionato costruttori tale da far passare le ambizioni individuali in secondo piano, è anche vero che il povero belga archivia un’altra stagione da vicecampione, se manterrà in Australia il secondo posto nella classifica piloti ottenuto con la vittoria in Catalogna (per essere precisi, Neuville ha dieci punti di vantaggio su Sébastien Ogier, scivolato al terzo posto): sarebbe la sua quarta volta consecutiva. Altra piccola crudeltà, se così vogliamo chiamarla: ormai pare quasi certo l’arrivo di Tanak in squadra, cosa che potrebbe se non ridimensionare almeno mettere pressione al belga, che dovrà sgomitare per trovare il suo posto al sole in team per non vedersi sopraffare dal neocampione del mondo, che comunque dovrà abituarsi alla nuova vettura.
Ma queste sono considerazioni che facciamo noi giornalisti: i dirigenti come Andrea Adamo, team principal della squadra, non si lasciano sviare dal lato emotivo, ma si occupano semplicemente di centrare l’obiettivo che è stato posto ad inizio stagione. Costi quel che costi, “todo modo para buscar buscar la voluntad divina” direbbe Sant’Ignazio di Loyola: questo è il metodo Adamo, che arrivati a questo punto della stagione possiamo dire che sta dando i frutti sperati da Hyundai.
«Il mio lavoro è gestire un’azienda e fare il meglio per la mia azienda», ha dichiarato Adamo in una recentissima intervista rilasciata all’eroico collega di Rallyssimo Antonio Tentonello. Ciò non significa che l’ingegnere piemontese, chiamato quest’anno per dare una scossa al team nel Mondiale Rally dopo l’era di Michel Nandan, sia un mostro insensibile nei riguardi dei piloti che sposta o inserisce a seconda dell’appuntamento, o decide di lasciare a casa; anzi, si nota la stima di Adamo nei confronti degli equipaggi che si ritrova a gestire, ma d’altronde c’è un titolo costruttori da ottenere, una vettura da sviluppare per conquistare questo traguardo, perciò nulla di personale.
«Un 1-2 sarebbe stato meglio ma un 1-3 non è male», dichiara con la consueta schiettezza dopo il Rally di Catalunya. «Grazie a Thierry e Nicolas per aver portato la squadra alla vittoria. Senza di loro, non avremmo potuto ottenere il risultato di cui avevamo bisogno. La nostra auto ha mostrato la sua forza su sterrato ed asfalto questo fine settimana e ora siamo pronti per la lotta finale. Oggi abbiamo ottenuto un risultato importante, ma i calcoli finali verranno effettuati solo dopo la Power Stage in Australia», appuntamento fissato per il prossimo mese. E solo lì potremo fare il bilancio definitivo della stagione di Hyundai Motorsport e del metodo Adamo.
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui