Formula E | Hong Kong e-prix: Bird colpisce Lotterer e vince la gara
Sam Bird vince l’e-prix di Hong Kong con una manovra controversa che ha portato alla foratura della posteriore destra di Andre Lotterer.
Bird vince ma…
Il volto corrucciato nonostante la vittoria la dice lunga: Sam Bird l’ha combinata grossa e ne è consapevole. Partito splendidamente, si è portato dalla settima alla quarta posizione grazie ad una grande staccata in curva uno. Nei passaggi successivi il pilota Virgin ha passato Lotterer e il poleman Vandoorne, mettendosi alle spalle del leader Rowland. Il pilota inglese di Nissan e.dams era scattato benissimo, superando subito un incerto Stoffel Vandoorne.
Dopo alcuni minuti un problema tecnico ha fermato Oliver Rowland, costretto così a cedere la prima posizione. È iniziata in quel momento una splendida battaglia tra Bird e Lotterer. Il pilota inglese ha però commesso un errore, cedendo la prima piazza al rivale di DS Techeetah, a cui si è subito incollato.
A due passaggi dal termine della gara, Bird ha deciso di sferrare l’attacco decisivo, muovendosi verso l’interno della pista. Lotterer ha leggermente chiuso la porta, ma a quel punto il contatto è stato inevitabile e Bird nulla ha potuto per evitare il tedesco. Purtroppo, nel contatto la posteriore destra di Lotterer è stata forata, costringendo il leader della corsa ha lasciare strada agli avversari.
Edo nuovamente secondo a Hong Kong
Ad ereditare la seconda posizione è stato così Edoardo Mortara, che replica la medaglia d’argento ottenuta nel 2017 sullo stesso tracciato, a conferma del particolare feeling di Edo con le ex colonie europee del continente asiatico. Il pilota Venturi è stato bravissimo a sopravanzare Vandoorne prima e poi a difendersi dagli attacchi di Lucas Di Grassi che poteva contare sulla potenza extra fornita dall’Attack Mode.
Disastro Mahindra
Il pilota brasiliano ha comunque portato a casa un podio molto importante per la classifica piloti, anche in virtù del decimo posto di Da Costa e del ritiro delle due Mahindra, impossibilitate ad evitare la monoposto di Felipe Nasr, finito contro il muro proprio davanti a loro. Una vera disfatta per il team di Dillbagh Gill, il cui calvario è iniziato già dalle prove ufficiali che hanno visto i due piloti firmare i due peggiori tempi.
Bene Frijns e Massa
Bella rimonta di Robin Frijns, quarto sul traguardo dopo essere scattato dal decimo posto in griglia di partenza. Il pilota olandese è finito nel sandwich Audi, dietro Di Grassi ma davanti a Daniel Abt. Le quattro monoposto spinte dal propulsore tedesco hanno chiuso tutte in top five, con il solo Mortara capace di interromperne il dominio.
La bontà dei propulsori Venturi è stata confermata dalla bella pole di Vandoorne, costretto al ritiro per un problema tecnico mentre si trovava in quarta posizione, ma anche dal sesto posto di Felipe Massa, autore di una gara accorta ma solida. Anche Gary Paffett ha concluso in zona punti, ottavo, entrando per la prima volta in top ten dopo aver conquistato la prima Superpole personale.
Settima piazza per Mitch Evans, capace come al solito di ottenere il massimo dalla propria Jaguar. Oliver Turvey ha preceduto Da Costa, l’ultimo pilota a punti.
Prosegue la debacle di Vergne
Jean Eric Vergne non sembra in grado di uscire dalla propria crisi personale, ricordando incredibilmente quello che è successo a Sebastian Vettel nel 2018. Il campione uscente commette errori a ripetizione, non riuscendo proprio a venirne fuori.
Prima un testacoda in qualifica, molto simile a quello con cui conquistò la Pole Position nel 2017, ma questa volta la direzione gara ha deciso di punirlo. In gara poi un errore dopo l’altro lo ha relegato in ultima posizione, con tanto di Stop&go per un contatto con Tom Dillmann. Certo che la penalità , in questo caso, è abbastanza ridicola, considerando che in Messico Evans aveva tranquillamente spedito in testacoda il pilota parigino uscendone indenne.
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