Dakar | La categoria Auto nell’edizione 2019: i principali nomi
Gli iscritti nella categoria Auto alla Dakar 2019
Partirà questo weekend, esattamente il 6 gennaio con la cerimonia di partenza da Lima, la Dakar 2019: in queste settimane abbiamo approfondito i protagonisti più attesi, ma adesso vediamo di dare uno sguardo d’insieme agli iscritti nella categoria Auto della quarantunesima edizione del rally raid più estremo e famoso al mondo.
Prima di entrare nel vivo, c’è da dire che era dal 2015 che non si contavano così tante vetture a quattro ruote alla Dakar: in tutto saranno più di 130 mezzi, con un’altissima partecipazione da parte dei Side by Side, trascinati da Can-Am e dalle sue ambizioni di dominio ai danni di Yamaha e Polaris.
I favoriti della Dakar 2019: X-Raid Mini
Ora, sappiamo che il primo nome da citare in ottica favoriti è quelli di X-Raid, il team che collabora con Mini e che schiera le vetture della casa britannica, sia i Buggy che i 4×4. Abbiamo parlato mesi fa della squadra a bordo della prima tipologia di mezzo, ovvero il dream team formato da Stéphane Peterhansel, Carlos Sainz e Cyril Despres, piloti con qualche primavera sulle spalle ma tanta esperienza e, soprattutto, tanti trionfi, specialmente alla Dakar. Solo Peterhansel vanta tredici titoli, cosa che gli è valsa il nomignolo di Mr Dakar, e non a caso quest’ultimo recentemente ha definito X-Raid il team più forte dell’edizione numero 41. Bando alla modestia, la formazione può contare su un equipaggio che in tutto vanta una ventina di titoli nel rally raid sudamericano; peccato però che il diavolo faccia le pentole e non i coperchi. Ci riferiamo infatti a qualche problema di affidabilità dei Mini John Cooper Works Buggy, che al Rally del Marocco dello scorso ottobre hanno messo in luce il fatto che, se spinti un po’ oltre il limite, difettavano proprio in questo aspetto.
Altra piccola incognita, almeno per Peterhansel, è il dover correre con un nuovo navigatore (parliamo di David Castera), mentre il suo precedente partner Jean Paul Cottret affiancherà Despres. Mr Dakar, tra i tre, conosce meno il mezzo, ma qui cerchiamo proprio il pelo nell’uovo di una squadra che sa grazie ai suo componenti come si vince la gara che apre la stagione motorsportiva sulle sabbie del Perù. Infine non dimentichiamoci la line-up sulle vetture Mini a trazione integrale All4 Racing, tra cui il bicampione nella Dakar sia a due che a quattro ruote Nani Roma, da noi intervistato nei giorni scorsi.
Gli altri favoriti per la Dakar 2019: il team di Toyota
Gli acerrimi rivali sono indicati nello squadrone Toyota, che schiera i performanti pick up Hilux, tre esemplari con a bordo il già vincitore della Dakar nel 2009 Giniel de Villiers con Dirk von Zitzewitz, Bernhard ten Brinke con Xavier Panseri e, dulcis in fundo, Nasser Al Attiyah e Mathieu Baumel: il qatariota in bacheca conserva due trionfi alla Dakar e soprattutto ha sbaragliato la concorrenza nello scorso Rally del Marocco, proprio a bordo della Toyota Hilux 4×4 che ha impressionato per le prestazioni. Sempre sulla Hilux 4×4 citiamo anche Yasir Seaidan, da alcuni indicato come possibile outsider.
Gli outsider: Loeb alla Dakar da privato
A tal proposito, chi invece è passato da favorito ad outsider è Sébastien Loeb, che come sappiamo correrà per la prima volta da privato con il team PH Sport dopo la chiusura del programma Dakar (e WRX) da parte di Peugeot, sebbene il francese gareggerà ancora una volta con una 3008 DKR (anche se in versione 2017 per via delle restrizioni regolamentari). Lo status di underdog per Loeb e il suo fidato navigatore Daniel Elena è dato anche dal fatto che quest’anno hanno avuto poco tempo per prepararsi al meglio.
Tuttavia mai dare per vinto in partenza l’alsaziano mai sazio e mai domo: ringalluzzito dalla nuova avventura che lo attende nel WRC con Hyundai, Loeb è conscio che affronterà un percorso non nelle sue corde ma la sua voglia di vincere e dare il massimo per questo obiettivo è sempre intatta. Quest’anno la Dakar sarà ricca di incognite per lui; recentemente ha affermato di non sapere come affrontare il tracciato al 70% composto da dune (ricordiamo che nel 2018 la vettura di Loeb ed Elena si insabbiò letteralmente proprio tra le dune) e di conseguenza ha assicurato che fronteggerà il percorso con umiltà. Staremo a vedere.
Gli altri nomi della Dakar 2019, categoria Auto
Sarà comunque una Dakar imprevedibile e difficile per tutti, non solo per i favoriti. Tra gli altri partecipanti per la categoria Auto segnaliamo anche Jakub Przygoński, già alla prova con le moto e da qualche tempo convertitosi alle quattro ruote, nonché fresco trionfatore nella Coppa del Mondo FIA Cross Country; Orlando Orly Terranova, altro pilota proveniente dalle due ruote, passato alle auto nel 2009 quando la Dakar si trasferì in Sudamerica, cioè dalle parti di casa sua; Yazeed Al-Rajhi, già visto a bordo del Buggy Mini di X-Raid l’anno scorso e che cerca la rivalsa nella nuova edizione, salendo però a bordo di un Mini a trazione integrale; Robby Gordon, che torna dopo due anni alla Dakar e lo fa a bordo di un mezzo UTV (Utility Vehicle, una versione leggera delle vetture a quattro ruote ma dotati di una buona potenza, anche sui 200 cv) Open, un Textron Wildcat XX per la precisione e per il quale ha collaborato nella preparazione dello stesso, e ancora Nicolas Fuchs, già nel Mondiale Rally, che punta a proseguire la striscia di risultati degli ultimi anni, ovvero terminare nei primi dieci.
Tra gli altri nomi da segnalare nella start list dell’edizione di quest’anno citiamo Cristina Gutierrez, una delle 17 rappresentanti del gentil sesso (un record, finalmente) alla Dakar 2019 e che sarà a bordo della Mitsubishi Eclipse Cross Racer T1 (ci sarà, a proposito di donne, anche la “nostra” Camelia Liparoti, anche se la sua è una doppia nazionalità italo-francese); il giovane talento britannico Harry Hunt, che da Mini passa alla Peugeot 3008 DKR Maxi ed il campione uscente dell’Africa Eco Race e all’esordio con le Auto (a bordo di un Buggy) nella Dakar Mathieu Serradori.
Infine, una curiosità degna di nota: la Dakar apre una breccia nel motorsport con l’iscrizione del primo partecipante con sindrome di Down. Parliamo di Lucas Barròn, ventenne copilota peruviano in coppia con il padre Jacques: entrambi correranno nella categoria degli UTV, con l’obiettivo di portare a termine la loro avventura. Anche loro contribuiranno a fare la storia della Dakar 2019.
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