WRC | Rally Portogallo, primo giorno: incidenti, ritiri illustri e la beffa per Citroen
Mekke conclude il primo giorno al settimo posto, Breen all'ottavo
E’ cominciato il secondo giorno del Rally di Portogallo dopo un avvio mai così ricco di colpi di scena che dimostrano come la prova lusitana non conceda attenuanti a nessuno. Nonostante l’edizione 2018 riproponga praticamente lo stesso percorso dell’anno scorso, gli sterrati portoghesi (che non sono certamente una passeggiata sul velluto) rischiano di cambiare pesantemente le carte in tavola non solo della gara ma dello stesso Mondiale: nella categoria WRC abbiamo assistito ad una raffica di ritiri eccellenti, ma in generale tutti gli equipaggi hanno sudato freddo, tra cui quello del team Citroen Total Abu Dhabi.
La squadra del Double Chevron si è presentata in Portogallo con i suoi gioielli più pregiati: tre C3 WRC guidate da Kris Meeke e Paul Nagle, Craig Breen e Scott Martin, nonché il rientrante Mads Ostberg con Torstein Eriksen. L’avvio sembra promettere bene per il primo equipaggio, anche perché lo stesso Nagle non ha mai nascosto l’ottimo feeling con la vettura che definì «perfetta»: subito sul podio con il terzo posto nella Viana do Castelo che ha aperto la giornata di ieri, il binomio vince la successiva Caminha 1 e si porta al comando della corsa; posizione però ceduta a Ponte de Lima, dove Meeke e Nagle scalano di un posto. Ma dopo la sosta nel parco assistenza il britannico si riprende la vetta montando quattro gomme hard più una nella ripetizione della Viana do Castelo. Ma gli imprevisti incombono: una foratura nella Ps6 e nella PS7, che viene poi fermata per un incidente occorso ad Hayden Paddon, costringe Meeke a disputare le ultime due prove spettacolo di Porto trascinando la C3 con tre gomme integre ed un cerchione. Di conseguenza perde terreno in classifica scivolando al settimo posto con oltre un minuto di ritardo, nonostante il carattere dimostrato nel portare a termine comunque la giornata.
Non è che poi sia andata benissimo anche a Breen e a Martin, anzi. I due a bordo dell’altra vettura in gara per Citroen partono pure loro con la marcia giusta vincendo la Caminha 2, dividendo la vittoria con Thierry Neuville e balzando al terzo posto nella assoluta, ma una foratura nella ripetizione della seguente Ponte de Lima (dove pure forò Meeke) gli farà perdere minuti preziosi alla fine della giornata, che concludono all’ottavo posto con 2 minuti e 27 di ritardo.
Nel frattempo si consumava un dramma dietro l’altro per gli avversari in lotta per la classifica generale, caduti come mosche: partiamo da Sébastien Ogier che ha corso come ci ha sempre abituato (cioè in maniera perfetta) sino alla quarta speciale, per poi finire fuori strada nella prova successiva, costringendolo al suo primo ritiro dopo il Rally di Finlandia dello scorso anno: a rischio la sua prima posizione nella classifica Piloti del Mondiale WRC (anche perché la Commissione d’Appello della FIA ha confermato ieri la penalità inflitta al pluricampione rimediata in Messico per il taglio di una chicane), con Thierry Neuville, staccato di sole 10 lunghezze, che potrebbe sfruttare l’occasione offerta in Portogallo. Giornata da dimenticare senza se e senza ma anche in casa Hyundai: Paddon e d Andreas Mikkelsen sono entrambi costretti al ritiro nella speciale numero 7, con il primo condotto in ospedale. Il neozelandese infatti è stato vittima di un incidente talmente pauroso da spingere la Direzione di Gara ad interrompere la prova. Il pilota è riuscito ad uscire dalla vettura sulle proprie gambe, ma ovviamente è stato necessario approntare i controlli di rito nel più vicino centro medico, mentre Mikkelsen se l’è vista brutta con un principio di incendio che ha colpito la Hyundai i20.
E’ andata meglio (almeno per la Citroen) nel WRC2 dove Stephane Lefebvre, guidato da Gabin Moreau, conclude all’undicesimo posto assoluto e si issa sul podio della categoria, al terzo posto dietro Lukasz Pienazek su Skoda Fabia R5 e Gus Greensmith, primo con la sua Fabia Fiesta R5. Ma anche nella serie cadetta è successo di tutto, con forature a manetta che hanno colpito nomi eccellenti come quello di Pontus Tidemand (che langue al quinto posto) e anche il nostro connazionale Fabio Andolfi, mentre Simone Tempestini ha dovuto momentaneamente ritirarsi dalla corsa.
Occhi sbarrati casa Citroen dopo una giornata ai limiti dell’assurdo: il team principal Pierre Budar, alla fine del primo giorno al Rally del Portogallo, cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno visto che la Citroen è riuscita comunque a concludere tutte le prove in programma con le tre vetture integre ed ancora in gara, approfittando inoltre per ringraziare i piloti per gli sforzi profusi e riconoscendo i progressi fatti da Ostberg (anche lui vittima di qualche grattacapo nella PS6 ma quinto nella assoluta provvisoria). Meeke dal canto suo riconosce l’ottimo feeling con la C3 ma si rammarica per la doppietta di forature che hanno pregiudicato una giornata altrimenti perfetta «Non ho idea dove le abbia rimediate – spiega – e improvvisamente la gara è cambiata. Per non infrangere le regole, che dicono che non è possibile guidare sui cerchioni durante le sezioni stradali, abbiamo dovuto gestire le due gomme nel miglior modo possibile». E se Breen assicura che oggi farà del suo meglio per limitare i danni di ieri, Ostberg invece va controcorrente rivelando di essersi divertito. Bisogna però sottolineare il fatto che il norvegese è stato autore di un gesto nobile, fermandosi per cercare di aiutare Paddon dopo il suo incidente. E conclude: «L’auto è stata davvero perfetta da guidare, dopo le modifiche apportate al parco assistenza […]Le condizioni mi ricordano il Rally dell’Acropoli, in Grecia. Domani [oggi, ndr] cercheremo di migliorare quello fatto finora».
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