Forte dei suoi quattro titoli iridati Yvan Müller può permettersi di sbottonatsi più degli altri. Alla faccia del politicamente corretto e dei peli sulla lingua, durante la prima apparizione sulla pista del Montmelo, il simpatico alsaziano dell’Alto Reno ci ha raccontanto il suo 2014 e i piani per il 2015.
Hai chiuso la passata stagione in piazza d’onore. Cosa ti è mancato per riconfermati primo del gruppo?
Essenzialmente la concentrazione. Sono stato molto impegnato con la mia scuderia personale in Francia. In pratica ho schierato nove auto in tre campionati diversi e questo ha assorbito gran parte dell’ energia, inoltre sono stato un po’ sfortunato. A Marrakesh, Salisburgo, Shanghai e Macao sono uscito. Con quattro gare terminate a zero punti diventa difficile vincere un campionato. Avevo anche perso la motivazione. Alla fine secondo o terzo è uguale.
Hai detto che una delle cause delle complessità incontrate è stato il simulatore?
In effetti dopo un giro sono stanco, anche se ora sono migliorato un po’ e ne riesco a fare tre! Sarà perché appartengo ad un’altra generazione ma mi dà una sensazione di nausea
Si può dire che sei il padre della C-Elysée?
Diciamo che ho iniziato a seguire il progetto dal primordi dedicandomi allo sviluppo e ai test mentre Loeb e Lopez si sono concentrati di più sull’assetto, il che potrebbe aver giocato a loro favore
Da esperto quale sarei immagino avrai dato un mano ai tuoi compagni appena arrivati o quasi nella serie?
Ho dato tutti i consigli e l’esperienza che avevo a loro e al team. Ora non ho più niente. Un mossa non molto furba da parte mia!
Credi che il vantaggio mostrato dalla tua squadra lo scorso campionato potrà essere mantenuto?
Di certo l’auto sarà uno step avanti, tuttavia è troppo presto per dare un giudizio. Non potremo sapere a che punto sono Honda, Lada e Chevrolet se non dopo la prima qualifica
Come ti stai preparando all’appuntamento della Nordschleife?
A novembre ho fatto qualche giro con la mia macchina. Sicuro c’è molto da imparare, dunque dovrò provare anche al simulatore
Invece parlando dell’allenamento fisico, come ti gestisci di solito?
Faccio almeno due o tre ore di sport al giorno, poi il training mentale perché trattandosi di un mondiale l’impegno richiesto è alto
Hai mai pensato di ritentare la 24 Ore di Le Mans?
No, l’ho disputata nel 1993 e nel 1996 ed è stato abbastanza. Pensa, l’ultima volta sono salito sulla primissima Audi al via. Finito il turno ho detto a boss Wolfgang Ullrich di trovare un altro. Non mi interessava. Non avevo tempo. E’ una bella gara ma troppo pericolosa.
Ti dispiace che nel nuovo calendario non figuri più Macao?
Sinceramente no. Ci siamo andati per dieci anni ed è giusto guardare altrove, anzi sono felicissimo di concludere con una corsa in notturna in Qatar, senza contare che è anche più vicino a casa!
Infine, tra tutti i giovani che popolano lo schieramento c’è qualcuno che potrà fare la differenza secondo te?
Anche se non li conosco bene mi pare che tutti abbiano il potenziale per diventare ottimi piloti, ma di qui a dire che faranno strada e sapranno crescere è un’altra cosa