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WRC | Yves Matton spiega il calendario 2021: “Dodici gare un buon compromesso con i costruttori”

Il sito DirtFish ha organizzato un fuoco di fila di domande rivolte a Yves Matton, responsabile del settore Rally in FIA, riguardo al calendario del WRC 2021. La prossima stagione è stata definita, è vero, ma pesano ancora le incognite su una pandemia che potrebbe allungare la sua ombra anche all’anno che sta per aprirsi, in attesa che vengano distribuite le prime dosi di vaccino e ci possano essere le prime cure contro il Covid-19 (magari dal fronte degli anticorpi monoclonali).

“Nella prima parte del 2021 forse non potremo ancora viaggiare fuori dall’Europa”

Matton ha spiegato anzitutto la ratio che ha fatto sì che il calendario 2021 si svolga nella sua prima parte, sino a giugno, in Europa (con questa progressione: Monte Carlo a gennaio, Svezia a febbraio, poi un salto direttamente ad aprile con la novità della Croazia, e quindi Portogallo a maggio ed Italia a giugno): «Pensiamo che nella prima parte dell’anno ci ritroveremo ancora in una situazione in cui non potremo viaggiare fuori dall’Europa e crediamo che, nella seconda parte, saremo invece nelle condizioni di spostarci», sempre a causa della pandemia. Il primo evento extraeuropeo sarà il Safari Rally, previsto per il 24-27 giugno e già tra i nove round saltati quest’anno per via del virus. «È una strategia più che altro», avverte però il dirigente FIA, «ci sono ancora delle incertezze su quest’anno, perciò ho difficoltà a garantire che un evento che noi mettiamo in calendario potrà avere luogo tra nove mesi. È solo una cosa strategica affermare che nei primi sei mesi non saremo in grado di uscire dall’Europa e sperare di poter viaggiare fuori dall’Europa dopo». Il che rieccheggia lo scetticismo di qualche pilota espresso recentemente, come Ott Tanak.

Matton spiega gli eventi di riserva del WRC 2021

Motivo per cui per la prima volta il WRC avrà una serie di eventi di riserva, come Turchia, Lettonia, Belgio, Grecia, Argentina e Monza, quest’ultima confermata dallo stesso Matton («Se presentano un evento adeguato, perché non riaverli anche nel 2021?»). Non pochi, ma una quantità e una varietà giustificata dal fatto che potenzialmente gli slot da riempire potrebbero essere diversi, e non ci sono molti margini per spostare le gare da un periodo all’altro (anche quelle di riserva). «Tutti gli eventi hanno il loro slot e hanno difficoltà a cambiare il loro piazzamento per diversi motivi: ad esempio la location del quartier generale, il periodo vacanziero, possono essere insomma molte cose» ha proseguito Matton. «Sappiamo tutti quali sono i giorni normali per questi eventi e quali sono i vincoli geo-logistici. Sono convinto che non ci siano così tante possibilità che questi eventi si svolgano al di fuori del loro normale slot, ma di sicuro quando saremo nella situazione in cui dovremo riempire uno slot, e mi auguro di no, ma se succede, chiederemo a tutti gli appuntamenti se sono in grado di riempire quel determinato slot». Ma con un margine ridotto, «forse poche settimane ma non pochi mesi, vedremo».

L’Acropolis Rally e il depennamento del Rally di Germania

Tra gli eventi di riserva è rispuntato l’Acropolis Rally: sia gli organizzatori che il governo mirano ad un ritorno in grande stile nell’agone internazionale di questa gara, assente nei calendari dal 2018. Cosa che conferma anche Matton: «In Grecia c’è un forte interesse da parte del governo a riavere un evento. E sappiamo che il governo ci aiuterà a farlo. Partiamo da zero e oggigiorno non può partire nulla solo da noi. Ma, come ho detto prima, sappiamo che il coinvolgimento del governo sarà molto importante, è il motivo per cui diamo loro la possibilità di essere un evento di riserva ma potremo dire qualcosa di più quando avremo qualcosa sul tavolo». Non ci sarà invece la Germania, nemmeno tra gli eventi di riserva, perché «non abbiamo ricevuto proposte». Il direttore Rally per la FIA spiega a tal proposito: «Non è la FIA a presentare la proposta di impegno del Paese, è il Paese che tratta con il Promoter per far parte del calendario. Non c’è una proposta adeguata per il 2021 [da parte di ADAC, cioè gli organizzatori, ndr] sul tavolo. Ciò non significa che non possano far parte del calendario 2022, ma non c’è nulla di concreto per il 2021».

La presenza di Finlandia ed Estonia

Nella prossima stagione ci sarà poi la successione di due eventi simili tra loro, almeno per quanto riguarda la natura dei loro sterrati e la velocità che li contraddistinguono, ovvero Estonia e Finlandia, entrambe a luglio. «Forse le strade sono simili a quelle che abbiamo in Finlandia, ma non sono uguali al 100% […]». Secondo Matton bisogna premiare l’Estonia, rally che è entrato per la prima volta quest’anno nel WRC, per il lavoro svolto dagli organizzatori, dalla Federazione nazionale e aggiungiamo anche del Governo, che ha messo sul piatto un notevole contributo economico; inoltre l’ex team principal di Citroen Racing ha parlato di «nuova linfa», introdotta da questa gara nel campionato, «ed altri eventi potranno trarre vantaggio dalle cose che sono state fatte in Estonia. […] [Gli estoni] soddisfano davvero ciò che ci aspettiamo da un organizzatore per il futuro. […] Penso che abbia perfettamente senso riaverli nel calendario nel 2021».

Il numero di gare per il WRC 2021

Infine, concludiamo toccando un nervo scoperto affrontato nell’intervista di DirtFish, ovvero il numero di round. I team avrebbero preferito dieci, per venire incontro alle loro esigenze economiche in un contesto reso più complesso dalla pandemia, ma alla fine WRC Promoter e FIA l’hanno spuntata con dodici. «Si sa che è sempre un compromesso tra le diverse parti interessate e alla fine la cosa deve essere alla portata di tutti […]», sono le parole di Matton. «E, sicuramente, siamo d’accordo con i costruttori che per la promozione e per l’interesse del campionato abbiamo bisogno di dodici eventi, e sono d’accordo con noi che dodici è il numero che sono in grado di soddisfare. Siamo tutti sulla stessa barca e, alla fine, è sempre un compromesso. Dieci era la cifra minima e alla fine dodici avrebbe potuto funzionare per tutti. Devi prendere in considerazione il numero di eventi e il loro mix. Abbiamo un calendario di dodici appuntamenti, ma con nove in Europa e questo aiuta molto anche i costruttori. Anche per questo, alla fine, concordano di averne dodici con questo numero di eventi in Europa». Peccato che Andrea Adamo, team principal di Hyundai Motorsport e già scettico sulla prossima stagione, avesse ribadito anche ai nostri microfoni che sarebbe stato meglio avere dieci appuntamenti…

Luca Santoro:
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