Dopo un anno di stop causa pandemia il Rally di Portogallo torna nel calendario del WRC ed apre in questo 2021 la teoria degli appuntamenti su sterrato. Il prossimo 20-23 maggio Toyota Gazoo Racing sarà chiamata a difendere la propria doppia leadership nella classifica costruttori, con 27 punti di vantaggio sui diretti inseguitori Hyundai Motorsport, e in quella piloti, con Sébastien Ogier al comando dopo il rocambolesco successo al precedente Rally di Croazia.
Toyota fa debuttare il nuovo motore della Yaris WRC
Onori ed oneri: il francese dovrà aprire perciò le strade nel primo giorno, e quando si parla di rally su terra si è costretti a spazzare la strada mentre gli avversari troveranno tracce ed un grip migliore. C’è da dire però che il campionissimo detiene assieme al finnico Markku Alén il record di vittorie in Portogallo, ovvero cinque, tutte ottenute nel corso degli anni Dieci: l’ultima nel 2017, con M-Sport, ed anche in quel caso arrivava in quel di Fafe e dintorni come leader della classifica piloti. Lui e gli altri compagni di squadra in Toyota potranno inoltre giovare di una Yaris WRC che si porta dietro dal precedente evento in Croazia una aereodinamica aggiornata, mentre in Portogallo debutterà invece il nuovo motore, che sarà la base di quello che sarà sfruttato per la vettura Rally1 ibrida in corsa nel Mondiale dal prossimo anno.
Il peso delle scelte delle nuove Pirelli sugli asfalti portoghesi
Sul podio nel 2018, ai tempi anch’esso di M-Sport, Elfyn Evans torna in Portogallo da terzo della classifica 2021, a dieci punti dal compagno di squadra Ogier. «Il Portogallo è sempre un bell’evento e non vedo l’ora di tornarci per il primo rally su sterrato dell’anno», ha commentato il gallese, sottolineando il fatto che in questo avvio di stagione il WRC ha proposto «quattro superfici diverse da affrontare», tra ghiaccio, neve, asfalti, ed ora terra. Inoltre ci sarà da acclimatarsi per la prima volta su sterrato con le nuove Pirelli Scorpion. «Tutto sembrava a posto nel test pre-evento, ma bisogna tenere conto che non avremo così tante gomme soft da usare durante il rally come negli anni precedenti, e questo potrebbe influenzare le nostre scelte di pneumatici durante il fine settimana. È passato un po’ di tempo dall’ultimo rally su sterrato in Sardegna dello scorso anno [concluse quarto, ndr], quindi è difficile prevedere come andrà, ma saremo lì per fare del nostro meglio come sempre», ha commentato Evans.
Rovanpera: “Dopo la Croazia, il mio approccio sarà un po’ più ragionevole”
Poi c’è Kalle Rovanpera, che ha provato l’ebbrezza di essere per la prima volta nella sua carriera leader nel WRC, perdendo però questo vantaggio in Croazia, dove si è subito ritirato per via di un errore frutto probabilmente della pressione che, per quanto lui avesse negato e minimizzato, evidentemente ha avvertito. «Dopo il nostro ritiro in Croazia è stato positivo tornare qualche giorno dopo in auto per una serie di test pre-evento in Portogallo», ha commentato il giovane finnico. «In realtà, c’è voluto tempo per riprendere la sensazione, anche perché era passato così tanto tempo
dall’ultima volta che ho guidato su terra. Nel complesso, però, la sensazione dalla vettura e dai nuovi pneumatici da sterrato che ho ricavato è buona. Sono entusiasta di correre in Portogallo e competere di nuovo su terra. Penso che sia un evento che possa essere adatto a me, e mi sono divertito l’ultima volta che ho partecipato nel 2019 e abbiamo vinto nella nostra categoria». Qui Rovanpera si riferisce al successo nell’allora WRC2 Pro, in cui fu il migliore in Portogallo sulle vetture R5. «Dopo la Croazia, penso che il mio approccio sarà un po’ più ragionevole, ma speriamo di poter trovare subito una buona velocità e lottare per un buon risultato».
Chi invece in Croazia ha ottenuto ottimi riscontri è Takamoto Katsuta, sesto finale ed autore di ben due migliori tempi nelle prove speciali (e non è poco per il giovane giapponese): anch’egli sarà in gara in Portogallo, sulla quarta Yaris WRC in virtù della sua presenza nel Toyota Gazoo Racing WRC Challenge Program. Jari-Matti Latvala ha analizzato così il prossimo impegno della squadra: «Dopo il nostro ottimo risultato sull’asfalto in Croazia, ora siamo pronti per il primo di numerosi eventi su terra. Generalmente in Portogallo il fondo sabbioso sulla superficie delle prove può rendere le cose piuttosto scivolose per le prime vetture del giro mattino. Nel pomeriggio il grip è più alto ma può anche essere molto più ruvido, e abbiamo già visto quanto questo possa essere complicato per le vetture e per le gomme. Per Séb potrebbe essere molto impegnativo essere la prima vettura su strada in virtù del suo status di leader del campionato, ma so che cercherà di trarne il meglio. Elfyn è in una posizione un po’ migliore, mentre Kalle sarà probabilmente nella posizione più forte dei tre per sfidare gli altri piloti. Il team ha testato in Portogallo un paio di settimane fa, lavorando con le nuove gomme a mescola dura e morbida di Pirelli e cercando di trovare il miglior set-up per la vettura. Ancora una volta, sarà interessante vedere come tutte le squadre si adatteranno alla sfida, ma sono fiducioso che potremo fare bene».
Latvala: “Non faremo rally extra fuori dal WRC questa primavera”
Il team principal poi ha affrontato su DirtFish l’argomento delle gare extra di livello nazionale sfruttate a mo’ di test per quelle del WRC. Una tattica, fattibile a livello di regolamenti visto che questi ultimi non affermano esplicitamente nulla in contrario, molto utilizzata da Hyundai Motorsport, che ne approfitta per affinare i set-up delle vetture e migliorare il feeling degli equipaggi con i loro mezzi e all’interno dell’abitacolo. Toyota però non è molto incline a questo metodo, già dai tempi del precedente team principal Tommi Makinen. Ed anche Latvala è dello stesso avviso: «Non faremo altri rally in primavera, siamo concentrati sui test. Non avremo il Rally di Finlandia ad agosto [slittato a settembre, ndr], potrebbe esserci una pausa più lunga [nel calendario] e potrebbe starci una finestra per fare qualcosa se volessimo. Ma in questo momento ci stiamo attenendo al piano di fare i test e non gli eventi più piccoli. Se sentiamo che ci manca qualcosa o c’è qualcosa che dobbiamo migliorare, allora forse possiamo disputare degli eventi più piccoli. Ma non è la nostra priorità». Anche Ogier condivide questa posizione, anche per motivi di sicurezza sanitaria, sebbene fare rally extra aiuti ad ottenere chilometri in più senza troppe limitazioni regolamentari, previste invece nei test. «Penso che sia una questione delicata, perché al momento ovviamente metterebbe più stress alla squadra viaggiare più volte, e sappiamo quanto sia difficile spostarsi in questo momento con tutte le restrizioni e il rischio di contrarre questa famigerata malattia. Quindi, in fin dei conti, penso che concentrarmi sul fare un buon lavoro durante i test non credo sia una cattiva opzione».
Crediti Immagine di Copertina: Toyota Gazoo Racing