X

WRC | La fiducia di Toyota Gazoo Racing per il Rally di Turchia: “Abbiamo migliorato la Yaris per questo tipo di gara”

Non è stata la ripartenza sperata nel WRC 2020 per Toyota Gazoo Racing, uscita praticamente sconfitta nel particolare duello contro Hyundai Motorsport al Rally Estonia. Se è vero che alla fine Sébastien Ogier ha conquistato il terzo posto finale, seguito dagli altri due compagni di squadra, c’è da dire che in questo piazzamento ha contribuito anche il ritiro di Thierry Neuville, che ha ceduto suo malgrado il posto al francese, ed in generale le Yaris WRC per una volta sono sembrate un gradino sotto le i20 Coupé WRC, almeno in Estonia.

Ma ora si volta pagina con un capitolo totalmente nuovo, pur essendo sempre su sterrato: nel weekend del 18-20 settembre gli equipaggi affronteranno il Rally di Turchia, gara parecchio insidiosa, certo non da affrontare con le medie orarie viste nel precedente round e con pericoli sempre in agguato sulle strade molto più aspre e pietrose del round baltico. Una prova che mette a dura prova – scusate il bisticcio – auto ed equipaggi, e che forse sarà la cartina tornasole, assieme al successivo e se vogliamo abbastanza simile Rally Italia Sardegna, del reale livello delle forze in campo nel WRC 2020 dopo il lockdown.

Ogier dovrà ancora riaprire la strada

Ogier è il vincitore uscente, reduce dal successo 2019 ma con la Citroen C3 WRC: «Ovviamente ho dei bei ricordi della Turchia dell’anno scorso, quando io e Julien [Ingrassia, il copilota, ndr] abbiamo vinto il rally». confida il francese. Però l’attuale leader nella classifica piloti del Mondiale 2020 avvisa: «Ripetere questo risultato questa volta non sarà facile: è un rally difficile per tutti, ma per noi aprire la strada sarà particolarmente impegnativo, ne sono sicuro. Ma sono davvero entusiasta di vedere che cosa potremo fare con la Yaris WRC. Abbiamo fatto alcuni ottimi test di recente per prepararci all’evento, e credo che abbiamo sicuramente apportato alcuni miglioramenti e alcuni passi avanti con l’auto, quindi staremo a vedere».

Evans confida nel lavoro svolto nei test in Grecia

La dura legge del leader del WRC, aprire ogni volta gli appuntamenti partendo per primo sulla strada, e in caso di sterrati non è che sia proprio il massimo – soprattutto se parliamo di quello turchi. Ogier sarà seguito dal compagno di team Elfyn Evans, attualmente secondo in classifica con nove punti di distanza dalla vetta. Reduce da un Rally Estonia senza infamia e senza lode, e certo non al livello della partenza al fulmicotone nei primi round del 2020, il gallese spera di risalire la china anche grazie al lavoro svolto dal team nei test specifici in Grecia prima ancora della gara baltica. «Il Rally di Turchia è sempre un evento difficile e sarà in netto contrasto con le strade veloci che abbiamo avuto in Estonia: è molto più lento e ha caratteristiche completamente diverse», spiega Evans. «Farà sicuramente molto caldo e sarà fisicamente impegnativo per gli equipaggi, e anche molto impegnativo per le vetture. Dobbiamo essere pronti ad adattarci a questo. Abbiamo fatto alcuni test in Grecia poche settimane fa per prepararci e la vettura si è comportata abbastanza bene, quindi speriamo che ciò si trasformi in un buon feeling nel rally».

Il realismo di Rovanpera

E poi c’è Kalle Rovanpera, che sarà pure finito quinto in Estonia, ma il ragazzo dimostra ogni volta di saperci fare anche con una World Rally Car Plus, che guida nel Mondiale per la prima volta quest’anno. Ma come i potenziali campioni sanno essere, il giovane finnico è uno con la testa sulle spalle e i piedi per terra, dando prova ogni volta di una notevole dose di pragmatismo e di understatement, come dimostrano le sue parole riportate da DirtFish: «Penso che le nostre migliori chance di finire nei primi due posti siano ormai andate per questa stagione. Quando sono arrivato in Estonia, ero abbastanza sicuro di poter lottare per il podio. È stato bello essere in testa e davvero in lotta. […] Ho vinto la Power Stage [in Estonia], ma non è la stessa cosa della vittoria di un rally. Hai bisogno dei 25 punti per sapere che hai vinto».

Secondo Rovanpera i prossimi due round su sterrato non saranno favorevoli per lui, e neppure quindi il conclusivo Ypres Rally su asfalto, dove la concorrenza  – segnatamente Neuville, pilota di casa, e Craig Breen – parte abbastanza avvantaggiata. In particolare gli sterrati lenti sono il terreno meno battuto dal finnico. «Le strade in Turchia sono molto accidentate e penso che queste condizioni siano generalmente abbastanza difficili per me», ha sostenuto. «Non ho ancora disputato così tanti rally come questo nella mia carriera, anche se ho fatto Rally di Turchia lo scorso anno in WRC2 Pro, quindi ho un un po’ di esperienza. Sembra che la squadra abbia fatto un grande passo rispetto allo scorso anno con la vettura e penso che dovremmo essere migliori ora in questo tipo di condizioni». Deve solo augurarsi che questa previsione non segua la stessa sorte di quella fatta per l’Estonia.

Makinen e la fiducia sulle migliorie apportate alla Toyota Yaris WRC

Mostra comunque fiducia il team principal Tommi Mäkinen: «Il Rally di Turchia è un evento molto impegnativo con condizioni davvero difficili. È vero che non è stato il nostro evento più solido fino ad ora, anche se abbiamo vinto lì nel 2018 quando era una novità per tutti [l’evento infatti tornava nel WRC dopo una decina d’anni con un percorso rinnovato, ndr]. Tuttavia, abbiamo lavorato molto dalla gara dello scorso anno, concentrandoci sul miglioramento del nostro pacchetto per condizioni come quelle che dobbiamo affrontare in Turchia. Sappiamo che la nostra auto ora è molto meglio in queste condizioni rispetto allo scorso anno e penso che possiamo essere fiduciosi in un buon rally».

Luca Santoro:
Articoli Correlati