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WRC | Tiziano Siviero spiega l’ACI Rally Monza: “Saranno prove speciali difficili e complicate”

I lavori per l’ACI Rally Monza, ultimo atto del WRC 2020 previsto dal 3 al 6 dicembre, continuano nonostante la situazione molto difficile che si è creata a causa del Covid, soprattutto nella zona brianzola, tanto che l’Autodromo che fungerà da base all’evento si è di recente trasformato in una specie di area triage.

Ma, come abbiamo detto, pare che l’organizzazione non si sia fermata, anche perché al momento è tutto confermato e non sono arrivate indicazioni contrarie ad un nulla osta da parte delle autorità di governo, sia locale che nazionale. Nel frattempo sono stati pubblicati i regolamenti supplementari, che danno forma e sostanza all’evento, ed ufficializzato il percorso, ma in attesa della conferenza stampa ufficiale che presenterà l’evento di Monza non si è saputo altro di preciso. Almeno sino a quando Tiziano Siviero, due volte campione WRC nelle vesti di navigatore di Miki Biasion alla fine degli anni Ottanta e deus ex machina dei percorsi del Rally Italia Sardegna, ha svelato qualche dettaglio in più ai microfoni di Autosprint.

“L’ACI Rally Monza si svolgerà su prove speciali difficili e complicate”

Siviero, Chief Safety Officer che si occupa quindi delle PS dell’ACI Rally Monza, ha illustrato la trasformazione di una manifestazione Rally Show su circuito ad un rally vero e proprio, degno di entrare nel calendario WRC: «In pratica, il concetto di partenza era quello di passare da una gara-show ad un vero rally che ci darà il nuovo campione del mondo, cercando di assicurarci che il miglior pilota e la migliore auto vincano l’evento. L’idea è di gareggiare su vere prove speciali che siano difficili e complicate. Con questa filosofia, ovviamente, non ci saranno più coni in circuito e tutte le altre cose per cui, in passato, venivano conferite le penalità».

Siviero spiega le prove in circuito

Andando sul dettaglio riguardo le prove in pista, Siviero ha aggiunto: «La super speciale di giovedì sera – il King of Show – si svolgerà totalmente sul rettilineo dei box. Le PS A1-2, B1-2, C1-2 e D1-2 sono state preparate utilizzando sia la pista che le strade interne del circuito, che collegano le varie postazioni dei commissari. Ovviamente in tutte le prove speciali abbiamo incluso anche alcune parti dell’ovale sopraelevato ad alta velocità. La novità è che il King of Show e le PS Grand Prix [che nelle varie ripetizioni chiuderà le giornate di venerdì e sabato ed aprirà quella di domenica, ndr] sono le uniche che si correranno tutte su asfalto. Tutte le altre prove del circuito hanno alcuni tratti in sterrato. In particolare nella D, che è anche la Power Stage, ci sarà più terra».

Quasi un evento misto, insomma, ma senza la possibilità di stravolgere il set-up delle vetture all’occorrenza: la presenza dello sterrato in alcune sezioni delle prove in Autodromo rappresenterà una incognita in più per team ed equipaggi, in particolare nella scelta delle gomme. Secondo Siviero, inoltre, sarà importante una stesura certosina delle note visto che «a seconda della prova speciale» si affronteranno «diversi punti del tracciato in ogni direzione».

ACI Rally Monza: le PS Selvino, Gerosa e Costa Valle Imagna spiegate

L’evento creato da ACI Sport vuole così essere una degna conclusione del campionato, offrendo una sfida che è quasi un compendio di stagione, presentando diverse condizioni e e diverse insidie competitive. La parte fuori dal circuito riserverà delle PS nella bergamasca, e il Chief Safety Officer ha spiegato i motivi di questa scelta in luogo di prove nel comasco, come quelle già rodate per il Trofeo ACI Como ad esempio: «Sono andato a vedere le prove cronometrate in tutta la Lombardia e devo dire che le prove speciali che mi sono piaciute di più sono state quelle del bergamasco. Queste PS sono tutte e tre le migliori da guidare», riferendosi alla Selvino, Gerosa e Costa Valle Imagna, che rappresenteranno il menù di gara di sabato.

«Valutate nel loro insieme – ha proseguito Siviero – sono veloci con tratti molto rapidi ma, poiché si sviluppano su strade di montagna, ci sono anche dei tratti stretti e lenti. La sede varia da larga a stretta con i cambiamenti di superficie e grip. Entrando nel dettaglio, la prima tappa di Selvino ha continuità di ritmo, con cambi di asfalto, andando da salite agli scollinamenti, e da carreggiate prima larghe e poi strette. Ha anche dei punti scivolosi perché in ombra e anche pieni di foglie, insomma è una vera prova iridata. La seconda, quella di Gerosa, è più corta e veloce con una partenza in salita, ma è facile che ci siano grandi distacchi perché bisogna saperla guidare e saper tenere il giusto ritmo. La terza, Costa Valle, è sicuramente quella che sarà più temuta dai piloti. Ha una prima parte lenta seguita da una parte molto veloce, una sezione molto tecnica e un tratto quasi come da pista. La prova poi si conclude con una discesa finale dove ci vuole cuore e coraggio, che se non la intraprendi con il giusto ritmo e concentrazione, puoi anche perdere secondi importanti». Ce n’è per tutti i gusti, insomma.

 

Luca Santoro:
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