Non manca molto alla partenza della nuova stagione del WRC, che scatterà il prossimo gennaio dall’ormai tradizionale appuntamento del Rallye di Monte Carlo. Prima però, facciamo un passo indietro e sentiamo le impressioni di un pilota tra i protagonisti di questa stagione – e delle altre tre passate, sempre chiuse con il titolo di vicecampione WRC come è avvenuto quest’anno.
Parliamo di Thierry Neuville, strenuo alfiere di Hyundai Motorsport che dal 2020 condividerà il team con un altro pilota protagonista di un programma a tempo pieno e che lotterà alla pari del belga per il titolo iridato, ovvero il campione WRC 2019 Ott Tanak. Un successo che Neuville ha accarezzato ancora una volta quest’anno dopo averlo sfiorato, come accennato, nelle stagioni precedenti: parliamo di un pilota talentuoso, tenace, forse un po’ impulsivo alle volte ma che è costretto a convivere con una fama di eterno secondo che – seppure lui non lo dia a vedere – potrebbe iniziare ad essergli un po’ stretta.
Neuville e le vittorie nel 2019: il Rally di Catalunya
Il 2019 di Neuville e del suo navigatore Nicolas Gilsoul è stato una sinusoide di momenti felici ed altri difficili: tra i primi ovviamente ci sono le vittorie, in particolare quella a fine stagione al Rally di Catalunya, come ripercorre il belga nel video realizzato da Hyundai Motorsport e visibile in testa all’articolo. «Penso che in Spagna abbiamo ottenuto un risultato perfetto», spiega il pilota che resterà in Hyundai sino al 2021. «Nessun errore, ottima scelta delle gomme, abbiamo spinto dall’inizio alla fine. Sono molto soddisfatto di quella gara», spiega Neuville a proposito del Catalunya, che rilanciò le sue ambizioni per il titolo (poi ci fu l’annullamento del successo Rally d’Australia per i roghi la cui emergenza persiste ancora oggi, e le classifiche rimasero congelate con il titolo consegnato a Tanak, mentre quello costruttori è andato a Hyundai).
«Abbiamo lottato un po’ a livello di performance in qualche appuntamento di quest’anno», ammette poi il belga, «dove potevamo essere il 2% migliori, non molto ma giusto un po’ di più. Ma penso comunque che durante tutta la stagione eravamo spesso lì, ben presenti». Neuville però riconosce che in alcuni appuntamenti aveva avvertito la sensazione che avrebbe potuto «fare di meglio», e poi ci sono altri in cui è bastato un piccolo errore per correre un enorme rischio.
Neuville e l’incidente in Cile
È il caso del Rally del Cile, quello della spaventosa carambola della Hyundai i20 Coupé WRC da cui fortunamente Neuville e Gilsoul uscirono illesi, pur dovendosi ritirare e perdere terreno nella corsa al titolo. Il pilota rivela che all’origine di quell’incidente ci fu un errore nelle note, prese durante una ricognizione caratterizzata da una certa nebbia, motivo per cui ci fu quella imprecisione a momenti fatale. «Pensavamo di aver scritto delle buone note ma evidentemente non è stato così. La cosa è stata poi chiara vedendo le immagini [della camera car, come si nota dal video in testa all’articolo, ndr]. Ci è voluto un po’ di tempo per recuperare – Neuville per un po’ ha dovuto portare le stampelle – ma, dal punto di vista mentale, siamo tornati senza esitazioni per il Rally di Portogallo». Il belga concluse poi al secondo posto nella tappa lusitana, dando prova di un notevole recupero.