WRC | Tanak commenta la squalifica sospesa del Rallye Monte Carlo: “Vista da fuori è eccessiva”

Il disappunto di Ott Tanak

Ott Tanak non farà ricorso contro la squalifica sospesa ricevuta al Rallye Monte Carlo, ma non lesina critiche ad una sanzione a suo avviso abnorme rispetto ad altre irregolarità
WRC | Tanak commenta la squalifica sospesa del Rallye Monte Carlo: “Vista da fuori è eccessiva”

Se Sébastien Ogier e Toyota sono stati i grandi vincitori del Rallye di Monte Carlo, Hyundai Motorsport ha ricoperto suo malgrado gli scomodi panni dei vinti, pur salvando il podio grazie a Thierry Neuville e al suo nuovo copilota Martijn Wydaeghe. Ma la misura del passo falso del team di Alzenau l’ha dato il ritiro con sanzione di Ott Tanak, e il pasticciaccio delle gomme.

L’infrazione di Ott Tanak

Brevemente: l’estone ha dovuto alzare bandiera bianca dopo la PS10, nella stessa prova speciale che lo scorso anno lo vide protagonista di un incidente con la Hyundai i20 Coupé WRC. Dopo una serie di forature ed una gestione delle coperture Pirelli non esattamente felice, il pilota si è ritrovato senza gomme di scorta adatte per sostituirne una talmente messa male, da lasciare la vettura con tre pneumatici correttamente gonfi e uno ormai inesistente, percorrendo così una volta finita la PS10 il tratto di trasferimento verso il parco assistenza su un cerchione. Dal momento che in queste sezioni non di gara le vetture rispondono al codice della strada del luogo, e dal momento che come sappiamo tutti un auto per poter circolare deve avere le ruote integre, Tanak è incappato in una sanzione da parte degli ufficiali di gara, con una squalifica di tipo però sospesa: se in un round del Mondiale verrà infatti ribeccato di nuovo in una situazione del genere, l’estone salterà il successivo appuntamento del WRC. Come risultato finale è stato sancito il ritiro del concorrente dal Monte Carlo, a cui è stata comunicata la decisione degli steward il giorno dopo.

“Ho guidato facendo attenzione. Più grave l’infrazione di chi ha tenuto il casco slacciato”

Tanak non farà ricorso, ma ai microfoni di DirtFish, con il senno di poi, ha parlato comunque di una sanzione «piuttosto dura». «Non pensavo che avrei ricevuto qualcosa di simile, ad essere onesto – ha spiegato -. Direi che escludermi o ritirarmi dal rally è stato già qualcosa di piuttosto duro.[…] Ho guidato con una gomma a terra a 50 km/h e certo, su strada pubblica, ma comunque con molta attenzione – e non facendo nulla di pazzo – e per questo ho ottenuto una sospensiva. Non lo so, altre persone hanno corso con il casco slacciato in una prova speciale, il che può essere fatale immediatamente in caso di incidente». L’estone si riferisce alla raffica di multe che sempre nel fine settimana del Monte Carlo sono state inflitte ad alcuni suoi colleghi e rivali, come Ogier o i copiloti Hyundai Wydaeghe e Carlos Del Barrio, rei in alcuni frangenti di non avere il casco ben assicurato, e ai quali è stata data una sanzione pecuniaria da 400 euro. «Una vita umana vale 400 euro, confrontando quello che abbiamo fatto», prosegue un polemico Tanak.

“Combattere quelli della FIA è uno spreco di energie”

E ancora: «Non so se ho fatto qualcosa di scriteriato per qualcuno. Non credo proprio, sono abbastanza sicuro che sapevamo che non stavamo guidando la sezione stradale sul cerchione, lo controllavamo di tanto in tanto. Stavamo giungendo piuttosto lentamente, sicuramente non abbiamo fatto nulla di pazzo. Abbiamo cercato di essere il più attenti possibile […]. Non sto dicendo che la sospensiva debba andare a questi piloti – ha voluto poi precisare -. Ma di sicuro non è giusto, succedono cose come questa e vengo sospeso, ed altre persone no. Mi hanno escluso dal rally, ho preso zero punti e, in questo campionato, è dura». E chiude con una nota di frustrazione, una frecciatina rivolta alla Federazione Internazionale che però è nella posizione di forza di tenere l’arco: «Combattere i tipi della FIA è uno spreco di energie. Quindi, che sia così. Ma di sicuro la cosa non sembra poi molto intelligente vista dall’esterno». Comunque, per quanto l’equipaggio potesse essere stato accorto ed attento, e non abbiamo dubbi, parliamo pur sempre di un auto che percorre una strada pubblica con sole tre ruote integre: un pericolo per la sicurezza tanto quanto un casco mal allacciato.

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

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