Il WRC sta affrontando una piccola crisi interna dopo i primi due appuntamenti della stagione 2022. Certo, sappiamo che in questo mondo così disgraziato i vari drammi sono ben altri, perciò ridimensioniamo la portata dei problemi: ma certo è che il Mondiale Rally sta affrontando un certo grattacapo con la tecnologia ibrida, rivoluzione partita da questa stagione e che ha cambiato il volto delle ex World Rally Car Plus, oggi Rally1.
L’imprevisto con l’ibrido di Tanak al Rally di Svezia
I fatti sono noti: al Rally di Svezia un malfunzionamento delle spie luminose dell’unità elettrica – in coabitazione con il motore termico – della Hyundai i20 N Rally1 di Ott Tanak ha determinato il ritiro del pilota dalla gara. E questo nonostante la vettura fosse comunque funzionante. La spia rossa accesasi sulla vettura dell’estone poteva indicare sia un problema alla lampadina, che qualcosa di più serio alle batterie e alle componenti ad alta tensione: sia come sia, in questi casi il regolamento sportivo FIA per il WRC 2022 impone per ragioni di sicurezza di lasciare l’auto, fa niente se comunque funzionante per tutto il resto (ibrido compreso), e consegnata per le verifiche tecniche.
Stesso destino per la Toyota GR Yaris Rally1 di Elfyn Evans, anch’egli costretto al ritiro per gli stessi problemi (in questo caso la mancata accensione delle luci, altra evenienza che spinge a norma di regolamento un equipaggio ad abbandonare la vettura). Entrambi stavano lottando per la vittoria, ed entrambi sono tornati a casa con zero punti (a parte i cinque bonus che Tanak si è preso nella Power Stage finale).
“Spero che la FIA discuta della cosa e faccia qualcosa”
L’estone, già stizzito durante la gara, è ritornato sull’incidente di percorso per il quale ha ricevuto anche le scuse di Compact Dynamics, fornitore ufficiale delle unità ibride che ha requisito la componente dello scandalo per analizzarla nella sua base a Monaco. Parlando con DirtFish, il pilota Hyundai ha affermato: «Spero che la FIA faccia qualcosa e che si discuta al riguardo. Ovviamente quello che è successo non è proprio ciò di cui lo sport ha bisogno, né cosa dovrebbe essere. Vediamo cosa viene fuori. Spero davvero che qualcosa succeda […]. È stato abbastanza strano e di sicuro la cosa non sta dando una immagine professionale a questo sport».
Tanak è rimasto frustrato da un problema non dipendente da lui o dalla squadra, ma causato da una componente prodotta da terzi e quindi indipendente dalla loro volontà, come ha confermato il vicedirettore di Hyundai Motorsport Julien Moncet, solidale con l’idea che team e FIA discutano della cosa. Da qui al prossimo appuntamento, il Rally di Croazia di aprile, c’è tempo per rivedere qualcosa almeno a livello di regolamenti.
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport