Ott Tanak dovrà risollevare le sorti del suo campionato in occasione del Rally di Croazia che partirà con la gara da domani, iniziando comunque con il piede giusto con l’ottimo tempo registrato nello shakedown di stamane. Ma nel terzo appuntamento del WRC 2022 il pilota di Hyundai Motorsport sa di dover uscire dal cono d’ombra dove si è infilato, anche suo malgrado, dopo i primi due appuntamenti disputati nel Mondiale.
I problemi di Tanak con l’ibrido e la FIA che è corsa ai ripari
Suo malgrado perché in particolare al Rally di Svezia Tanak ha pagato i problemi all’unità ibrida, fornita da Compact Dynamics e sulla quale un team non può farci molto essendo una componente prodotta da terzi. Durante la gara infatti l’estone si è dovuto ritirare perché la spia dell’ibrido era rossa, quindi segnalante un problema non meglio specificato: secondo i regolamenti FIA per il WRC 2022, in tal caso e per motivi di sicurezza l’equipaggio deve ritirarsi, consegnando la vettura per l’ispezione e, nell’evenienza sia tutto a posto, rientrare eventualmente in competizione il giorno successivo pagando comunque una penalità di tempo. Quest’ultima, dopo le rimostranze dei team (non solo Hyundai, anche Toyota Gazoo Racing che ha vissuto una disavventura simile con l’ibrido di Elfyn Evans, ed M-Sport), è stata ridotta dalla FIA da dieci a due minuti, «il tempo per riparare una foratura» come ha spiegato il team principal di M-Sport Richard Millener.
Tanak: “Il problema non è la penalizzazione, è altrove”
Ma per Tanak, che pure aveva sollecitato un gesto concreto da parte della Federazione internazionale, questo non basta se non si agisce a monte. Parlando con Autosport in questi giorni in Croazia il pilota ha infatti sentenziato: «Le penalità sono cambiate, ma ovviamente il problema è altrove. Ora come ora, i sistemi ibridi non sono pensati per i rally e immagino che questo sia l’argomento su cui dovremmo confrontarci, e non le penalizzazioni».
“Al momento le unità ibride non sono pensate per i rally, vanno migliorate”
In effetti se si ripresentasse un problema del genere, l’equipaggio sarebbe comunque costretto al ritiro, perdendo magari il treno per la vittoria come è successo a Tanak, che dopo due appuntamenti ha una voragine di 41 punti in classifica da recuperare rispetto al leader Rovanpera, o Evans, messo anch’egli molto male. «Se prendi una penalità – ha proseguito l’estone – siamo comunque di fronte a qualcosa che i costruttori o i team non possono evitare e che non è sotto il nostro controllo, è nelle mani di qualcun altro. Le penalizzazioni non fanno differenza. Il rally è uno sport difficile. Se stai utilizzando queste unità ibride, devono essere pensate per i rally. Al momento di sicuro non lo sono. Devono concentrarsi sul miglioramento di queste componenti in modo che possiamo disputare una gara con esse».
“Ancora non sappiamo perché ci siamo dovuti ritirare in Svezia”
Parole sante, concluse da Tanak così: «La mia opinione è che ci stiamo concentrando nel posto sbagliato. Ci si sta focalizzando su quando avremo la bandiera rossa, ma l’obiettivo dovrebbe essere non avere quella bandiera rossa. È una situazione bizzarra perché mi son dovuto ritirare in Svezia e ad oggi Compact Dynamics non riesce a darci un motivo per cui abbiamo dovuto lasciare». Il vicedirettore di Hyundai Motorsport, Julien Moncet, sempre ad Autosport ha confermato anch’egli che non si conoscono ancora le cause del malfunzionamento, confessando il timore che ciò possa accadere di nuovo.
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport