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WRC | Sebastien Ogier commenta il Rally del Galles, tra passato e presente

In attesa del via del Rally del Galles, dodicesimo appuntamento del campionato WRC 2019, Sébastien Ogier ripercorre il suo debutto con la Citroen C4 WRC nel 2008 proprio nella gara britannica e ne approfitta per commentare l’evento secondo il suo punto di vista.

Ogier ed il Rally del Galles 2008

Quello di undici anni fa non è un momento della sua carriera preso a casaccio, visto che si tratta della prima stagione nel Mondiale Rally per il francese ed il suo fidato copilota Julien Ingrassia, oltre che della loro prima uscita in Galles. Quell’anno chiusero in Gran Bretagna ventiseiesimi, ma partirono comunque con il vento in poppa vincendo la prima prova speciale e conservando la testa dell’assoluta almeno sino alla PS5 (poi piombarono all’ottavo posto in quella successiva. A vincere fu il connazionale Sébastien Loeb): in seguito si rifecero trionfando in cinque edizioni del Rally del Galles, ma questa è un’altra storia, in attesa del nuovo capitolo che si aprirà questo weekend.

Ripercorrendo quella gara, Ogier riconosce di aver iniziato con i motori sparati forse un po’ troppo a tutta forza: «Con il senno di poi, probabilmente spingemmo troppo date le condizioni, perché poi alla fine abbiamo commesso un errore!», ammette. Peccati di gioventù per l’allora 24enne pilota, che in quella gara non si rese conto di quanto stesse andando con una vettura che usava per la prima volta in una competizione. «Tutto sembrava andare più forte rispetto ad una Super 1600», ovvero la classe che guidava appena prima della WRC. «Ovviamente, fui un po’ ottimista nel valutare le condizioni, ma in quel momento non me ne resi conto a causa della mia mancanza di esperienza».

C’è da soppesare il fatto che in Galles nel 2008 si correva a dicembre e non in ottobre come sta avvenendo recentemente, perciò le condizioni erano molto particolari: neve e ghiaccio sul fondo, «il conteso di gara tra i più duri che io abbia mai provato nel Galles», rivela Ogier.

Il recente vincitore del Rally di Turchia poi parla del parallelo tra il rally britannico e il Monte Carlo: «Sicuramente non è più facile della prova monegasca. A Monte Carlo probabilmente è più comodo visivamente analizzare e anticipare. Su sterrato, a volte i cambiamenti sono più difficili da scorgere, con diverse sfumature di colore sul fondo terra. In questo caso l’esperienza, dopo aver completato la ricognizione, ti incoraggia ad essere prudente in alcune sezioni boschive, per esempio».

Ogier ed il Rally del Galles oggi

Le strade gallesi interessate dalla competizioni sono infatti notoriamente veloci ma caratterizzate da un fondo scivoloso, spesso fangoso per via delle frequenti piogge. Non il massimo in fatto di grip: in più quest’anno tornano le prove in notturna, «che aggiungono ulteriore difficoltà al rally», spiega Ogier. «Questo è vero in particolare negli eventi su sterrato, poiché spesso si finisce ai margini della strada, il che significa che i fari non illuminano più il tratto davanti a te. Quando aggiungi poi la nebbia, può diventare una questione di sopravvivenza! È spesso in queste condizioni che si possono aprire grandi gap tra gli equipaggi. Devi rimanere calmo e concentrato per evitare di commettere errori».

«Il Galles è un rally che necessita per me di un po’ di tempo per comprendere come gestirlo al meglio e come essere davvero veloce», conclude il francese. «Tanto è vero che all’inizio non era proprio il mio evento preferito . Nel corso degli anni ho imparato a divertirmi sempre di più, probabilmente a causa del fatto che ci sono così tante difficoltà che devi superare».

Il Rally del Galles, terzultimo appuntamento del WRC 2019, partirà questo giovedì: qui il programma con gli orari e tutti i dettagli.

Luca Santoro:
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