Dopo mesi di incertezze e di tira e molla, alla fine siamo arrivati allo svelamento del segreto di Pulcinella: il Safari Rally, per quest’anno, non si farà. Un epilogo che tutti si aspettavano, nonostante gli sforzi e l’ostentato ottimismo delle autorità kenyane.
I motivi dietro all’annullamento del Safari Rally
Dopo che il Governo di Nairobi si è confrontato con la FIA ed il WRC Promoter, alla fine si è deciso di rimandare l’evento – di ritorno nel Mondiale Rally dopo diciotto anni di assenza – al 2021. L’emergenza coronavirus ha preso piede in Africa con proporzioni da non sottovalutare nell’incertezza dei dati raccolti, un motivo valido per l’annullamento assieme alle restrizioni di viaggio. Nonostante il lavoro organizzativo fosse andato avanti sino all’ultimo, con tanto di ufficializzazione questa settimana delle scadenze per le iscrizioni, i rischi sanitari (e forse anche quelli terroristici) hanno pesato sulla bilancia delle decisioni, visto che team e piloti erano pure pronti al boicottaggio dell’edizione di quest’anno.
Il commento dal Governo keniota
Amina Mohamed, Ministro dello Sport, Cultura e Patrimonio che solo qualche settimana fa aveva assicurato che il Safari Rally avrebbe avuto luogo a luglio, ha commentato così la decisione: «Siamo grati al patron del Safari Rally, il presidente Sua Eccellenza Uhuru Kenyatta, per il suo incrollabile supporto e consulenza mentre stabilivamo i prossimi passi da fare. Dobbiamo anche un’eccezionale gratitudine al Presidente della FIA, Jean Todt, e al WRC promoter guidato da Oliver Ciesla per il loro supporto inflessibile da quando abbiamo iniziato a lavorare per riportare il Safari Rally sul circuito WRC. Continueremo a prepararci per la manifestazione, dato che partiamo da una base di ottimo livello e non vediamo l’ora di accogliere professionisti, team e appassionati di rally in Kenya quando l’evento verrà riconfermato l’anno prossimo. Posticipare l’evento al 2021 non è stata una decisione semplice da prendere. Tuttavia, siamo a conoscenza delle attuali sfide globali e assicuriamo che il Safari Rally segnerà una parte significativa della storia del nostro Paese, come stabilito [nell’accordo con la FIA] per i prossimi tre anni». Una resa momentanea per il Kenya e per l’Africa, che sarebbero potute tornare sul palcoscenico più in vista del motorsport, riportando una gara leggendaria nel calendario rally. Così non sarà, e di conseguenza il Safari segue la sorte del Portogallo, fino a ieri unico evento del WRC 2020 ad essere stato cancellato per quest’anno.
Si ripartirà dal Rally Finlandia?
Rimangono ancora da posizionare nella seconda metà del calendario il Rally Argentina ed il Rally Italia Sardegna, mentre il rinvio della gara africana toglie le castagne dal fuoco alla FIA per l’organizzazione di quel che resta del calendario 2020, visto che il direttore rally Yves Matton ha spiegato recentemente che, vista la situazione attuale, si punta a far disputare altri quattro appuntamenti quest’anno, che si aggiungerebbero ai tre fortunosamente già svolti. Al momento, quindi, il WRC 2020 dovrebbe ricominciare ad agosto, al Rally di Finlandia, ma anche lì non mancano le incertezze.
Chiosa infine l’amministratore delegato del Safari Rally Phineas Kimathi, elogiando la bontà del lavoro sino ad oggi svolto: «Gli organizzatori continuano a lavorare sodo per essere sicuri di offrire un evento di livello mondiale. Siamo in una fase avanzata per completare il parco assistenza situato nella contea di Nakuru e siamo in linea con le tempistiche di completamento stabilite. Abbiamo anche completato il piano di sicurezza degli eventi, l’itinerario e i regolamenti supplementari tutti consegnati entro i tempi previsti dalla FIA e WRC e andremo avanti per completare tutte le disposizioni necessarie. Incoraggiamo i piloti e tutte le parti interessate a tenersi in contatto con la segreteria mentre ci prepariamo per le nuove date».