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WRC | Dopo il mezzo flop del Safari, che sta succedendo a Hyundai Motorsport?

C’è qualcosa che non sta andando per il verso giusto nella stagione 2021 nel WRC di Hyundai Motorsport, se al giro di boa del campionato l’emoraggia di punti nella classifica costruttori da Toyota Gazoo Racing non si riesce ad arrestare. Siamo giunti ad una distanza tra le due rivali di 59 punti, con il team del marchio giapponese saldo in testa e i coreani, che ricordiamo nell’ultimo biennio del Mondiale si sono portati a casa il titolo proprio nei costruttori, costretti ad una rincorsa a perdifiato. 

Il trionfo mancato di Neuville

Una sorta di apoteosi al contrario dei problemi in casa Hyundai si è raggiunta al Safari Rally, spettacolare ritorno in Africa del WRC a diciannove anni di distanza dall’ultima volta. Thierry Neuville si era preso la testa della gara in due giornate su tre, cioè quelle di venerdì e sabato: in particolare nelle prima c’è stato da penare visto che si è trattato del vero impatto iniziale con una gara inedita per tutti, che ha messo fuori gioco molti equipaggi di livello come quello formato da Oliver Solberg ed Aaron Johnson, che tornavano a bordo della i20 Coupé WRC e per la prima volta su sterrato. La loro corsa si conclude nella prima giornata dopo aver rimediato un danno alla sospensione posteriore destra e alla roll bar: chissà se il padre Petter aveva messo in guardia il pargolo anche su questi imprevisti del Safari…

Dicevamo di Neuville. Il belga chiude la prima giornata sopravvivendo ad imprevisti e forature con poco meno di venti secondi su un sorprendente Takamoto Katsuta, gap che si allarga a 57 secondi nella tappa successiva. Ma ancora una volta in questa stagione la carrozza si trasforma in zucca per Neuville e Hyundai, visto che il pilota riporta un danno alla sospensione posteriore destra (tipo quello che ha accusato il compagno di squadra Ott Tanak negli ultimi due appuntamenti del WRC) all’inizio della mattinata di domenica, tale da costringerlo al ritiro da leader del Safari. Una beffa atroce, che il cinque volte vicecampione del mondo rally ha ricostruito così: «Sostanzialmente siamo arrivati ​​in una curva sinistra-destra molto lenta e all’uscita improvvisamente ho sentito che qualcosa si era rotto nella vettura. Abbiamo cercato di finire la prova [perdendo molti secondi preziosi, ndr] e dopo le indagini abbiamo visto che l’ammortizzatore era esploso e sì, abbiamo dovuto ritirarci in quel momento. Purtroppo è una grande delusione, non solo per me, per tutta la squadra. Ed è un momento difficile per una team unito, dopo tre rally di fila in cui ci siamo ritirati dalla testa della classifica per danni alle sospensioni».

“La motivazione c’è, manca la fortuna”

Se nel biennio precedente Hyundai ha dimostrato di avere la vettura più veloce e al tempo stesso più affidabile, in questo 2021 il primo aspetto è rimasto intatto se non ulteriormente migliorato, a scapito però del secondo. E non è che ci siano molti margini per stravolgere la vettura, visto che ci avviamo ormai alla seconda metà della stagione ed incombono i lavori per ultimare la nuova i20 N Rally1 ibrida che debutterà in campionato il prossimo anno. Un momento delicato per la squadra, che sta vivendo anche dei cambiamenti interni come l’addio dello storico team manager Alain Penasse, annunciato durante il Safari e che lascerà il proprio incarico dopo il successivo Rally Estonia.

Neuville poi conclude: «Mi sentivo a mio agio in auto e tutto funzionava bene. Purtroppo è stata una grande sorpresa questa mattina quando l’ammortizzatore si è rotto, ma sapevamo che sarebbe stato un evento difficile. Penso che eravamo preparati e abbiamo fatto il nostro, io e Martijn [Wydaeghe, il navigatore, ndr] in auto così come i meccanici: tutti hanno lavorato sodo. La motivazione c’è ancora ma purtroppo manca la fortuna. Sono sicuro che torneremo tutti più forti e avremo molte più gioie verso la fine della stagione».

Sì, ma intanto Toyota sta facendo il vuoto. E questo nonostante le Yaris WRC non è che siano impeccabili: ma il team è trascinato da un implacabile Sébastien Ogier, che negli eventi su sterrato del 2021 è sempre partito per primo pulendo le strade, e riescono a superare le difficoltà garantendo costanza di risultati e soprattutto di vittorie, ovviamente con Ogier (che se non ci fosse il francese probabilmente la situazione anche TGR sarebbe alquanto diversa: ecco perché il team manager Jari-Matti Latvala sotto sotto spera di tenere un fuoriclasse del genere a tempo pieno anche il prossimo anno).

Tanak salva il podio

Cosa ottiene quindi Hyundai Motorsport da questo disgraziato (per lei) Safari Rally? L’ennesimo terzo posto, il quinto della stagione, questa volta non con Neuville ma con Ott Tanak. E pure l’estone se l’è vista brutta: in corsa per il podio nei primi due giorni, alla fine della penultima tappa deve fare i conti con un improvviso acquazzone, tipico del periodo in queste latitudini dell’Africa e con un imprevisto appannamento del parabrezza per via del malfunzionamento dell’impianto di aerazione. Tanak finisce così fuori dai primi tre, per recuperare la posizione domenica solo grazie al ritiro di Neuville. Si consolerà con la vittoria nella Power Stage e cinque punti extra per la sua classifica. «Da un lato, è bello tornare sul podio e prendere il massimo dei punti nella Power Stage, ma questo è stato un altro weekend difficile per il team. E’ un peccato per Thierry che le cose non abbiano funzionato. È stato un evento impressionante ed è stato divertente fare qualcosa di diverso e unico», ha commentato l’estone, attualmente quarto nella classifica piloti, dietro a Neuville e con Ogier ormai in piena fuga in vetta.

Male Dani Sordo, che ha chiuso dodicesimo con un’ora di ritardo (un distacco da Dakar) per via del ritiro nella PS3 dopo l’urto con una roccia. Rientrato in gara il giorno dopo, lo spagnolo ha cercato di salvare ciò che poteva dal suo fine settimana, «non buono» come l’ha definito. «Abbiamo avuto il nostro problema il primo giorno e abbiamo perso tutte le nostre possibilità di lottare per un buon risultato», ha commentato Sordo. «Lavoreremo assieme e torneremo più forti».

“Non ci sono scuse”

Il prossimo appuntamento sarà il Rally Estonia di luglio, dove l’anno scorso Hyundai Motorsport ottenne un 1-2 sul podio finale, con Tanak vincitore seguito da Craig Breen, che tornerà proprio per questa gara. Non c’è più spazio per gli errori, e lo stesso team principal Andrea Adamo ammette, a differenza di quanto detto dopo il Rally Italia Sardegna, che ne sono stati fatti. «Non possiamo essere felici. Questo è il terzo rally consecutivo in cui abbiamo problemi quindi non può essere considerata semplice sfortuna [smentendo implicitamente quanto detto poc’anzi da Neuville, ndr]. Non ci sono scuse, semplicemente non deve succedere. Dobbiamo capire cosa sta succedendo. Abbiamo le stesse risorse che usavamo l’anno scorso, in occasione di eventi come Turchia e Sardegna; abbiamo migliorato le prestazioni, ma ci manca l’affidabilità e dobbiamo capire perché. È semplicemente inaccettabile».

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

 

Luca Santoro:
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