Doveva essere un appuntamento all’insegna dei colpi di scena e così è stato: il Rally di Turchia 2020 è stato un ottovolante di imprevisti e cambi di fronte, con il duello tra Thierry Neuville e Sébastien Ogier ad animare le prime giornate, per poi vedere l’ascesa di Elfyn Evans.
Elfyn Evans conquista il Rally di Turchia e torna leader del WRC 2020
Il gallese ha conquistato proprio oggi, nella tappa decisiva, la sua seconda vittoria stagionale con Toyota Gazoo Racing dopo il successo al Rally di Svezia dello scorso febbraio e si è riportato, come vedremo alla fine, sulla vetta della classifica piloti.
«È stato un weekend difficile – sono le parole di Evans appena sceso dalla sua Yaris WRC -. Siamo stati molto vicini [alla vittoria] quasi tutto il weekend e pensavamo che ieri pomeriggio non ci sarebbero state più possibilità di successo. Abbiamo provato a guidare bene e rimanere a metà strada. Sono ben consapevole che c’è stata un po’ di fortuna […] e non mi piace mai ereditare posizioni dagli altri in quel modo. Questa è la natura soprattutto del Rally di Turchia, e lo sapevamo affrontando questo fine settimana. […] Non è la vittoria più dolce quando sai di essere stato forse un po’ più prudente, ma queste sono le regole del gioco».
Il trionfatore della tredicesima edizione del Rally di Turchia ha dimostrato la costanza di chi è riuscito, tra venerdì e sabato, ad agganciare il treno dei piloti in lotta per il podio, e di giovare di questo ritmo quando davanti a lui i rivali e compagni di squadra hanno iniziato a perdere colpi o a ritirarsi (ecco spiegato il senso delle sue parole).
Il ritiro di Ogier ed il podio Hyundai in Turchia
Ed infatti Ogier, vincitore in Turchia lo scorso anno ed in lotta per la piazza d’onore (era già leader nella mattinata di sabato), ha pagato un prezzo davvero salato tra problemi a livello idraulico con il cambio e forature, ma è soprattutto il surriscaldamento del motore della sua Toyota Yaris WRC nella penultima prova speciale (come vedremo nel resoconto qui sotto) a costargli di più con un ritiro e zero punti in una fase del WRC 2020 molto delicata nella corsa al titolo.
Sul podio della Turchia salgono perciò, dietro Evans, un bravissimo Neuville con un ritardo di 35,2 secondi, seguito dal compagno di squadra in Hyundai Sébastien Loeb, forse al suo ultimo impegno stagionale rally, a 59,4 secondi di gap dalla vetta. Per il team di Alzenau un altro doppietta sul podio dopo la precedente uscita al Rally Estonia, e per il belga una sottile e leggerissima boccata di ossigeno per la sua classifica piloti rinforzata (ma mica tanto, come vedremo a breve) anche dai cinque punti bonus ottenuti nella Power Stage finale, sebbene paghi lo smacco di aver perso una vittoria a portata di mano per colpa di una foratura nella mattinata odierna. «Ho davvero la sensazione che meritassimo di più – ha ammesso Neuville -, ma tornare sul podio è fantastico. Devo essere grato alla squadra, la vettura si è comportata davvero bene».
Il ritiro di Ott Tanak
Ed ancora una volta gioie e dolori per Hyundai Motorsport, visto che ieri Ott Tanak, vincitore in Estonia e prima di questo round terzo in classifica, si è dovuto ritirare ieri per problemi allo sterzo della sua i20 nella PS3: il già campione del mondo 2019 comunque ha dato prova di un passo diverso rispetto al trionfo in casa di inizio settembre, e il suo rientro in gara oggi ha mostrato giusto qualche sprazzo di miglioramento, in particolare nella Power Stage finale dove ha agguantato quattro punti extra preziosi per le sue ambizioni per il titolo.
Rally di Turchia 2020: gli altri piazzamenti
Il resto della top ten turca vede Kalle Rovanpera quarto, con un notevole gap di due minuti e mezzo sui cui però pesa anche per il giovane finnico di Toyota qualche foratura di troppo, nonostante un approccio molto cauto. «Volevo essere un po’ più veloce, ma senza assumermi rischi sarebbe stato impossibile», riassume alla fine Rovanpera, che senza il ritiro del compagno di squadra Ogier sarebbe stato quinto.
E quinto invece si piazza Gus Greensmith, alla fine migliore dei piloti M-Sport, al suo miglior risultato con la Ford Fiesta WRC, dimostrando che il lavoro svolto sulla vettura ha dato qualche frutto. Certo, Teemu Suninen oggi si è dovuto ritirare per un danneggiamento alla sospensione, ed è un peccato perché ancora una volta il finnico ha dato prova di ottimi tempi e prestazioni su sterrati impervi come quello turco, mentre Esapekka Lappi strappa un sesto posto finale, arrivando al traguardo con un ammortizzatore andato ed un weekend comunque superato pur tra gli imprevisti.
La top ten finale si chiude con il settimo posto di Kajetan Kajetanowicz, già tre volte campione europeo che si porta a casa anche il primo posto nel WRC3 con la Skoda Fabia Rally2 Evo, mentre è ottavo Pontus Tidemand, vincitore a sua volta – sempre sulla stessa vettura – nella categoria del WRC2. Gli altri due iscritti nel campionato cadetto, ovvero Adrien Fourmaux per M-Sport e Marquito Bulacia su Citroen C3 R5, sono rispettivamente nono e decimo assoluto.
Rally di Turchia 2020: la PS9
La giornata decisiva si apre con l’implacabile primo giro della Çetibeli, prova monstre da ben 38,15 km, una sfida endurance costellata di sassi dove la precisione delle note è essenziale, sperando che la PS sia magnanima con la propria vettura.
Ed infatti proprio in questo contesto si consuma un nuovo cambio di fronte nei rapporti di forza del Rally di Turchia 2020. Il leader della precedente giornata Neuville ha dovuto suo malgrado salutare la vetta per via di una foratura alla gomma anteriore destra della sua Hyundai i20 Coupé WRC avvenuta dopo 25,2 km, cosa che lo ha forzato a fermarsi e cambiare il pneumatico. Risultato: sesto tempo nella PS9 con un minuto e cinquanta di ritardo da Evans, autore invece del miglior riscontro cronometrico e nuovo leader della gara con 46,9 secondi di vantaggio su Ogier, pure lui alle prese con una foratura a 18,3 km dalla partenza. Neuville scivola al terzo posto a 8 decimi di secondo dal francese di Toyota.
Ma pure il resto del gruppo soffre la qualunque in questa infernale Çetibeli 1: ad esempio Loeb fora anch’egli lasciando per strada un minuto e venti e ritrovandosi così quarto, a 52,4 secondi da Evans. Stessa sorte per Rovanpera, che non capisce su cosa abbia impattato con la gomma, e che resta sempre quinto, mentre Greensmith guadagna due posizioni e si posiziona sesto.
Foratura anche per Lappi, settimo ma con due minuti persi per il cambio pneumatico e, sempre stando in casa M-Sport, danno alla sospensione posteriore sinistra della Ford Fiesta WRC di Suninen, costretto al ritiro. Deve arrendersi anche Pierre-Louis Loubet, molto convincente nel suo debutto con la i20 Coupé WRC sugli sterrati turchi, ma che si ferma dopo poco più di venti chilometri dalla partenza ed è costretto ad abbandonare la gara. Esperienza comunque fatta per il giovane francese adocchiato da Hyundai, e con un certo profitto.
Da notare il secondo miglior tempo nella PS9 di Tanak, che ricordiamo si è ritirato ieri dopo i problemi allo sterzo della sua i20. Pur dovendo fronteggiare qualche défaillance all’intercom (e non riuscire a comunicare bene con il proprio navigatore è proprio una iattura in prove come queste), alla fine l’estone rientra nella top 20, sebbene con un ritardo molto ampio.
Rally di Turchia 2020: la PS10
Archiviata per il momento l’infernale Çetibeli, si passa alla PS10 di Marmaris 1, che per compensazione è la più breve del programma con i suoi 6,28 km. Anche qui però altri colpi di scena: Evans stalla in un tornante, ma la sua Toyota Yaris WRC riparte e alla fine il gallese perde solo sei decimi di secondo. Perciò la vetta è ancora sua, ma Neuville compie uno scatto d’orgoglio e conquista il miglior tempo, ricucendo il gap dalla leadership del Turchia a 42,2 secondi da Evans, e portandosi al secondo posto scavalcando Ogier. Il belga rifila in prova ritardi dai quattro secondi in su ai diretti avversari, segnando un signor tempo, mentre il suo compagno di squadra Tanak continua a soffrire problemi all’intercom tali da non permettergli un buon riscontro cronometrico.
Rally di Turchia 2020: la PS11
La penultima prova speciale, la PS11, riporta gli equipaggi nel caos della Çetibeli, ed eccoci con un nuovo colpo di scena: Ogier si ritira dopo aver percorso giusto 16,7 km, a causa del surriscaldamento del motore della sua Toyota Yaris WRC, da cui è uscito anche un po’ di fumo. Neuville nel frattempo vince la prova, optando per una tattica conservativa con le gomme, ormai proiettato per fare il pieno dei punti nella Power Stage finale.
Già, perché ormai la vittoria al Rally di Turchia è sfumata, con il successo sempre più saldo nelle mani di Evans, secondo miglior tempo nella PS11 (nonostante i timori di una foratura: bravo il gallese a mantenere il sangue freddo) e primo nella classifica generale con 36,9 secondi di vantaggio sul belga di Hyundai e 55,5 secondi su Loeb, ora terzo. Rovanpera, sempre più cauto, scala al quarto posto, mentre Greensmith balza al quinto, risultando ora il migliore tra gli M-Sport.
Da notare che la tattica Hyundai colpisce ancora: Tanak, ormai fuori dai giochi, è stato fatto partire dopo Ogier ma prima dei compagni di squadra Neuville e Loeb, in modo da pulire loro la strada.
Rally di Turchia 2020: la PS12
Nella Power Stage finale, la ripetizione della Marmaris 2, Neuville come abbiamo detto riesce a conquistare il miglior tempo e il massimo dei punti extra – cinque – per rinforzare il suo cammino nel campionato WRC 2020. Attenzione però: il compagno di squadra in corsa per il bis con il titolo iridato, Tanak, si piazza dietro di lui nei tempi e si porta a casa 4 punti bonus, seguito da Evans, Rovanpera e Loeb.
Rally di Turchia 2020, la top ten finale
POS. | PILOTA | VETTURA | TEMPO | DISTACCO | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 2:43:02.7 | ||||||||
2 | 2:43:37.9 | +35.2 | |||||||
3 | 2:44:02.1 | +59.4 | |||||||
4 | 2:45:38.6 | +2:35.9 | |||||||
5 | 2:47:11.0 | +4:08.3 | |||||||
6 | 2:48:38.9 | +5:36.2 | |||||||
7 | 2:55:38.2 | +12:35.5 | |||||||
8 | 2:56:02.4 | +12:59.7 | |||||||
9 | 2:57:45.3 | +14:42.6 | |||||||
10 | 2:57:49.1 | +14:46.4 |
Il punto sulle classifiche del WRC 2020
Quindi, parlando proprio delle classifiche del WRC 2020, Evans torna dopo mesi di nuovo in vetta tra i piloti con 97 punti, seguito da Ogier fermo a quota 79, nove lunghezze in più rispetto a Tanak, terzo, e Rovanpera, quarto. Per il momento Neuville resta ancora quinto, con 65 punti.
Nella classifica costruttori, Toyota Gazoo Racing conserva la vetta con 174 punti, mentre Hyundai Motorsport perde pochissimo terreno dal primo posto ma è sempre comunque vicinissima, con soli nove punti di distanza e sessantaquattro lunghezze di vantaggio su M-Sport.