Sembra di rivivere un deja vu, ai recentissimi tempi in cui il WRC si è visto cancellare una decina di gare una dopo l’altra a causa della pandemia. Almeno per l’inizio della stagione 2021 il copione si ripete: come vi avevamo annunciato in questi giorni, il Rally di Svezia previsto il prossimo 11-13 febbraio avrebbe rischiato di saltare, e così alla fine è stato. Il Mondiale 2021 perde già una prima pedina, e che pedina visto che parliamo dell’unico evento invernale.
Perché è stato cancellato il Rally di Svezia 2021
Come detto in precedenza l’incremento dei contagi legati al Covid-19 in Svezia e il conseguente collasso (così riportano le notizie degli ultimi giorni) delle terapie intensive hanno spinto il governo nazionale ad imporre ulteriori restrizioni. Per il rally questo comporta nella migliore delle ipotesi un evento a porte chiuse, prospettiva insostenibile per gli organizzatori visto che parliamo di una manifestazione che si basa sugli introiti dei biglietti staccati. Ma più di tutto pesa nella decisione gravosa dell’annullamento la situazione sanitaria, che in Svezia pare sia un po’ fuori controllo: era attesa oggi quindi una decisione ufficiale, comunicata dal Consiglio della Contea del Värmland, zona dove si tiene l’evento, e dagli organizzatori nella persona dell’amministratore delegato Glenn Olsonn, che ha dichiarato: «Gli organizzatori del Rally di Svezia, la FIA e il WRC Promoter comprendono appieno che la salute della popolazione locale è di primaria importanza e sono impegnati a rispettare doverosamente la sicurezza collettiva per proteggere sia la comunità di Värmland che la famiglia WRC. Durante la nostra pianificazione, abbiamo monitorato da vicino quella che è una situazione legata al coronavirus in costante evoluzione nella regione. Anche se naturalmente siamo estremamente delusi, soprattutto considerando l’entusiasmante itinerario di nuova concezione, questa è una decisione che sosteniamo».
Il Rally di Svezia rimpiazzato dall’Arctic Rally in Finlandia?
L’edizione 2021 avrebbe dovuto avere un percorso per larga parte rinnovato, spostando alcuni teatri di gara più al nord per evitare il mezzo disastro del 2020, quando il clima mite e la scarsa neve spinsero il Rally di Svezia ad un passo della cancellazione, per poi restare in calendario ma con un programma pressoché dimezzato. Insomma, per la gara è un biennio da incubo. Tuttavia il WRC Promoter si è tutelato per evitare che non ci fossero gare invernali nel 2021, predisponendo un sostituto per la Svezia: la scelta dovrebbe ricadere sul concomitante Arctic Rally dell’11-14 febbraio. Si andrebbe quindi in Finlandia, che avrebbe così due appuntamenti – uno invernale e, successivamente, uno estivo – nella prossima stagione, e in particolare si correrà nella Lapponia. L’edizione di quest’anno, tra l’altro, è stata vinta da Kalle Rovanpera, al suo primo successo in assoluto con la Toyota Yaris WRC, e su una World Rally Car dovrebbe gareggiare nel 2021 anche Valtteri Bottas, secondo quanto riportano i media finnici: il pilota Mercedes di F1 parteciperebbe così per la terza volta di fila all’Arctic, e se tutto fosse confermato debutterebbe in un contesto da Mondiale Rally.
Rally Australia 2022, ipotesi Adelaide
Intanto si muove qualcosa anche dall’altra parte del pianeta, nell’emisfero australe: per il WRC 2022 si potrebbe fare avanti nuovamente l’Australia, a secco di gare rally mondiali dal 2019, quando l’ultimo round del campionato fu cancellato a causa dell’emergenza roghi. Ma un eventuale edizione tra due anni non si terrebbe più nel Nuovo Galles del Sud, in zona Coffs Harbour (luogo deputato dell’evento sin dal 2011), ma verrebbe ospitato dalla cittadina di Adelaide, nel sud del Paese: in tal caso si tratterebbe di una gara su asfalto, anziché su sterrato come le edizioni precedenti del Rally Australia. La federazione nazionale Motorsport Australia pare abbia avanzato la candidatura, anche per rifarsi della mancata riconferma del round del campionato Supercars.