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WRC | Rally Messico 2020: altro podio Hyundai con Tanak, ma bisogna lavorare sugli errori

La lunga pausa che ci separerà dal prossimo appuntamento del WRC causa coronavirus (si torna in gara a fine maggio, in Portogallo) consentirà a Hyundai Motorsport di riflettere sui punti deboli mostrati nel primo appuntamento su sterrato del campionato Mondiale, ovvero il Rally del Messico.

Se è vero da una parte che Ott Tanak alla fine ha ottenuto con le unghie e con i denti il secondo podio consecutivo della stagione, dall’altra le i20 Coupé WRC hanno mostrato un po’ la corda, con i problemi avuti da Dani Sordo e soprattutto Thierry Neuville.

La rimonta di Tanak in Messico

Intanto partiamo da Tanak, che ottiene il secondo posto a 27,8 secondi da Sébastien Ogier: l’estone però ha pagato inizialmente un errore nella PS4 (evidente le prove speciali numero quattro, quest’anno, non portano benissimo al pilota), sbilanciandosi con la vettura in una curva e rovinando dopo un impatto la sospensione posteriore. Da quel momento Tanak è stato costretto ad un difficile rimonta dalle retrovie della top ten, riuscendo prima a lottare con Elfyn Evans per il terzo posto e poi scalzando nella PS18 Teemu Suninen dalla piazza d’onore.

«Penso che sia iniziato tutto dal momento in cui ho commesso l’errore – ha spiegato in seguito l’estone campione del mondo a proposito dello sbaglio, di cui si è preso tutta la responsabilità – Abbiamo più o meno perso il controllo della parte posteriore in una curva e la sospensione è stata piuttosto danneggiata. È stata una situazione difficile, ma in qualche modo ho continuato ed era ancora fattibile. È stata una mattinata difficile [l’ultima di gara, ndr]. Abbiamo provato a risolvere il problema e abbiamo cercato di concludere il giro. Abbiamo perso molto tempo ma un po’ meno del previsto. È stato un fine settimana molto impegnativo. Direi che non mi sentivo del tutto sicuro nell’affrontare le prove. Ho cercato di evitare problemi.[ …] L’auto è decisamente veloce. Ha un grande potenziale ma ci sono molte cose che devo imparare, cose piuttosto specifiche. Sono sicuro che abbiamo molto lavoro da fare ed adesso abbiamo raccolto qualche esperienza su sterrato». Per Tanak sono arrivate inoltre sei vittorie in altrettante prove speciali.

Gioie e dolori per Neuville

L’altro capitano, Thierry Neuville, in Messico era partito alla grande dominando le prime due prove speciali notturne, portandosi così in testa alla gara. Il giorno dopo, sugli sterrati veri e propri, il belga paga invece pegno con il set-up della vettura e con il fondo dallo scarso grip: in ogni caso si trovava nel pieno della lotta per la vittoria. Ma il peggio sarebbe arrivato nella PS9, quando un problema elettrico ha fermato la sua i20. Costretto al ritiro momentaneo, Neuville si è ripresentato il giorno dopo con l’obiettivo di vincere altre prove speciali (in tutto saranno ben otto) e soprattutto mettersi al servizio di Tanak. Questo spiega il cambiamento nell’ordine di partenza, in modo tale che il belga potesse aprire la strada al compagno di squadra e al tempo stesso mettere in difficoltà i rivali Toyota, in particolare Elfyn Evans e Kalle Rovanpera.

«Siamo stati presi in contropiede da alcuni problemi tecnici nella prima giornata completa di gara e questo ci ha messo in difficoltà. Come nota positiva, abbiamo dimostrato che abbiamo la velocità per lottare per la vittoria. Insieme, come squadra, lavoreremo sodo per evitare il tipo di problemi che abbiamo avuto questo fine settimana e per tornare più forti che mai», ha spiegato Neuville. In effetti ben quindici prove speciali sono state conquistate in tutto dagli equipaggi Hyundai, segno che a livello prestazionale la sfida con Toyota è equilibrata: ciò che è invece mancato, al netto di qualche errore umano, è stata un po’ l’affidabilità delle vetture.

Debutto stagionale sfortunato per Sordo

Un problema che è saltato fuori all’improvviso nel primo evento su terra dell’anno, e per il quale ha pagato anche Dani Sordo, al debutto stagionale: lo spagnolo nella prima prova del pomeriggio di venerdì si è dovuto ritirare per un problema di surriscaldamento al motore della sua i20. «Non è certo il finale che avevamo previsto per il nostro Rally del Messico. È difficile da accettare considerate le nostre grandi speranze per questo evento, ma a volte il rally è così».

Già nel weekend il team principal Andrea Adamo aveva espresso il concetto che in una squadra che lotta per la vittoria finale certe cose non dovrebbero succedere. A fine evento ha così chiosato: «È innegabile che si sia trattato di una gara complicata sotto molti punti di vista diversi. Dobbiamo analizzare in profondità i nostri errori per assicurarci di evitarli in futuro. Senza l’incidente di venerdì, sono sicuro che Ott avrebbe potuto lottare maggiormente per la vittoria; è stato ancora in grado di ottenere un secondo posto, che è un risultato prezioso per la nostra squadra».

Il punto sul campionato di Hyundai e i piloti impegnati nel WRC2

In ogni caso, nei primi tre appuntamenti del WRC 2020 Hyundai è salita sempre sul podio, sul gradino più alto con Neuville al Rallye Monte Carlo e i due secondi posti di Tanak, rispettivamente in Svezia e in Messico. Ma intanto Toyota gode al momento di una migliore consistency e allarga ulteriormente il suo vantaggio nella classifica costruttori, dove è in testa con 110 punti contro gli 89 della scuderia di Alzenau. Tra i piloti, Neuville perde la leadership e scivola al terzo posto con venti lunghezze in meno dal primo posto di Sébastien Ogier. Tanak è quinto con 38 punti.

Infine, uno sguardo veloce agli equipaggi impegnati con Hyundai nel WRC2. In Messico gli iscritti erano solo tre, con Pontus Tidemand di Skoda Motorsport (senza sponsor sulla livrea della Fabia R5 Evo) che conquista una vittoria frutto di un dominio mai in discussione. Nikolay Gryazin è secondo a quasi due minuti di ritardo, seguito dall’altro pilota ufficiale sulla Hyundai i20 R5 Ole Christian Veiby. Entrambi hanno passato un weekend alle prese con imprevisti, ovvero forature lente, e qualche problema tecnico con le vetture. Fortunatamente per il team ora c’è tutto il tempo per lavorarci su.

Luca Santoro:
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