WRC | Coronavirus, un caso confermato al Rally Messico. Verso aprile le decisioni sui prossimi appuntamenti

Una positività al virus nel WRC

Allo scorso Rally del Messico è stata rinvenuta una positività al coronavirus. Il calendario del WRC 2020, intanto, è sotto monitoraggio: entro aprile le decisioni sul Portogallo ed Italia?
WRC | Coronavirus, un caso confermato al Rally Messico. Verso aprile le decisioni sui prossimi appuntamenti

La pandemia del COVID-19 sta dimostrando che non ci sono roccaforti in grado di reggere l’avanzata di un virus che non ha giurisdizione, capace di trasmettersi da un punto all’altro del globo terracqueo. Anche lo sport si è reso conto della portata di questo problema, che ha messo e sta mettendo in ginocchio dalla gara locale ai grandi eventi internazionali.

E sino ad ora il WRC se l’è più o meno scampata, riuscendo ad allestire un appuntamento del Mondiale in piena pandemia, ovvero il Rally del Messico (pur dovendo rinunciare in corso d’opera alle ultime tre prove speciali per consentire il rientro a casa di tutti prima della chiusura delle frontiere). Ora però scopriamo che il coronavirus è entrato a gamba tesa anche nel terzo appuntamento del campionato iridato.

Un caso positivo al coronavirus in Messico: si ricostruiscono i contatti

Risulta ufficiale infatti che un membro del Promoter del WRC sia stato trovato positivo al COVID-19 nel corso dell’evento messicano. Dopo aver manifestato i primi sintomi, la persona si è subito autoisolata nell’hotel della città di León dove risiedeva tutto lo staff, recita un comunicato ufficiale, per sottoporsi così al tampone. Una volta avuto l’esito, la stessa persona è stata presa in carico dal ministero della salute dello stato di Guanajuato ed è rimasta in Messico per ricevere le cure del caso.

Considerata l’alta contagiosità del coronavirus, ci si chiede se questo membro del WRC Promoter lo abbia potuto passare ad altre persone, visto che parliamo di un evento caratterizzato da assembramenti e via vai continui di persone. Da fonti ufficiali del WRC, risulta che il soggetto affetto da coronavirus abbia frequentato l’hotel, il centro media ed il compound del WRC TV, piazzato nel parco assistenza ma poi rimosso. Pare comunque che la persona non abbia frequentato lo stesso parco assistenza, ma in ogni caso tutti coloro che avrebbero potuto stare in contatto con il soggetto (incluso personale della FIA e dei team in gara) è stato avvisato e proseguono parallelamente le investigazioni, con la collaborazione tra il WRC Promoter e le autorità locali, per ricostruire i contatti della persona trovata positiva al coronavirus.

Da quanto risulta dai media locali, rilanciati da Rallit.fi, si parla anche di una persona proveniente dalla Germania, forse un giornalista, trovata positiva al COVID-19 e venuta a contatto con 13 persone, ma ovviamente è una indiscrezione da prendere con beneficio di inventario e senza alcun riscontro oggettivo al momento. Ciò che è certo è che l’infezione del virus ha un caso confermato al Rally del Messico, cosa che mette una certa apprensione su tutto il mondo del WRC.

Rally Argentina a fine anno?

WRC che intanto ha dovuto rinunciare al Rally d’Argentina del prossimo mese, recependo le disposizioni delle autorità locali in materia di contenimento del contagio: il caso del Messico conferma la bontà e la necessità di questa scelta, rinviando per ora l’evento ad – eventualmente – gli ultimi tre mesi del 2020. Infatti le misure prese dal Governo argentino non consentono la ricollocazione del rally (originariamente previsto dal 23 al 26 aprile) nei mesi prima: eventualmente il calendario del WRC potrebbe concludersi più tardi e sconfinare oltre novembre, quando si dovrebbe concludere il campionato con il Rally del Giappone (sempre che non si riesca a trovare uno slot libero prima, ma la cosa è alquanto difficile).

Il WRC 2020 alle prese con il resto della stagione: i nodi del Portogallo e dell’Italia

Perciò il Mondiale dovrebbe proseguire a maggio con il Rally del Portogallo, ma in questi giorni è stato sospeso il trattato di Schengen che regolava la libera circolazione nell’Unione, oltre al fatto che gli spostamenti interni nei Paesi europei sono estremamente limitati se non vietati. Dopo il Portogallo sarà la volta a giugno del Rally Italia Sardegna: nonostante la macchina organizzativa di quest’ultimo stia comunque continuando ad andare avanti, conosciamo la situazione drammatica che sta vivendo il nostro Paese e che potrebbe protrarsi per altre settimane.

Sia la FIA che il Promoter del WRC restano perciò in attesa delle decisioni e degli ultimi aggiornamenti dei governi locali: per quanto riguarda il Rally del Portogallo, tra il 3 e l’8 aprile dovrebbero essere fornite maggiori informazioni dalle autorità lusitane, rinviando così a questa data la decisione se disputare l’evento o spostarlo. Per quanto invece concerne il Rally Italia Sardegna, dovremmo avere maggiori dettagli già questa settimana, presumibilmente il 25 marzo.

A luglio poi dovrebbe essere la volta del Rally Safari in Kenya, dove comunque si continua a lavorare per l’evento del 16-19 luglio. Per il momento lo Stato africano ha chiuso per 30 giorni i suoi confini, periodo dopo il quale si farà il punto della situazione. Da fonti interne del Promoter WRC assicurano che continueranno a monitorare la situazione, ma non nascondono le difficoltà di ricollocare un evento mastodontico come una tappa del Mondiale Rally, considerati i grattacapi burocratici, logistici, climatici e di incastro con il resto del calendario. Tuttavia, l’obiettivo sarà quello di disputare quanti più eventi possibili del WRC 2020, come dovere verso team, piloti, media, fornitori, fan e quanti altri. Ma, aggiungiamo noi, la salute ora come ora è la priorità assoluta di chiunque su questo pianeta.

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