X

WRC | Rally Italia Sardegna 2020, si punta allo slittamento in autunno. “La Regione ci deve sostenere”

Mentre il campionato WRC 2020 perde un appuntamento dietro l’altro e si ritrova sempre più ridotto ai minimi termini, c’è ancora da decidere la sorte di due eventi rinviati ma non cancellati. Parliamo del Rally Argentina e quello che ci riguarda da vicino, il Rally Italia Sardegna.

L’Italia ed il Covid-19, la situazione attuale

Rispetto al Sudamerica che sta vivendo a quanto pare la fase più acuta del contagio legato al coronavirus, la gara nel nostro territorio potrebbe avere qualche chance in più per poter essere recuperata. In Italia la curva della diffusione del Covid-19 continua a calare ogni giorno, pur essendoci ancora dei casi ma senza la stessa virulenza dell’emergenza vissuta in questi mesi. In Sardegna, in particolare, i contagi sono ormai sporadici mentre l’isola si appresta ad aprire i suoi confini al resto del Paese e in seguito al mondo. In tutto ciò la Regione ha fatto marcia indietro sulla patente di immunità che chiunque decida di entrare in Sardegna deve poter produrre, per sostituirla con una più blanda autocertificazione.

Un quadro che potrebbe presupporre le condizioni ideali per ospitare un evento come il Mondiale Rally: se è vero che il RIS non farà parte del Campionato Italiano Rally quest’anno, è ancora tutto da decidere il destino della gara valida per il WRC. Ne hanno parlato recentemente il Presidente di ACI Angelo Sticchi Damiani, il Responsabile dell’Organizzazione del Rally Italia Sardegna Antonio Turitto, l’amministratore delegato del WRC Promoter Oliver Ciesla ed il team principal di Hyundai Motorsport Andrea Adamo nella seconda puntata di ACI Sport – Gli Incontri, andata in onda sui canali web e social della Federazione e tutta dedicata al Rally Italia Sardegna.

ACI Sport chiede il sostegno certo della Regione Sardegna

Sticchi Damiani ha ribadito la speranza di veder slittare l’evento ad ottobre, periodo individuato per cercare di incastrare la gara nel calendario se non sarà libero uno slot a fine settembre. «Per farlo abbiamo però bisogno che la Regione Sardegna abbia l’intenzione di fare questo rally, perché abbiamo una buona disponibilità da parte loro ma abbiamo bisogno di certezze e sostegno», ha messo in chiaro il Presidente ACI, spiegando che le difficoltà economiche per la Federazione a seguito dell’impatto del virus ed i mancati introiti dai biglietti per il GP di Monza di F1, confermato per il 6 settembre ma a porte chiuse, spingono la Federazione a chiedere una mano alla Regione affinché si possa disputare il RIS. Sticchi Damiani inoltre si augura «vengano riviste le tasse di iscrizione di FIA e Promotore». Altra incognita è il numero di gare totali del WRC 2020, tale da consentire così l’assegnazione dei titoli. 

“Il Rally Italia Sardegna 2020 potrebbe anche non essere a porte chiuse”

Dal canto suo, Ciesla apre alla possibilità di rinviare a settembre oppure ottobre l’appuntamento, non escludendo un format rivisitato con una competizione più corta, in modo anche da venire incontro alle esigenze economiche degli organizzatori (l’andazzo per il resto dei round 2020 potrebbe essere questo). Sul numero minimo di gare per quest’anno ha parlato anche Turitto, dicendosi d’accordo su un minimo di sette come ha ipotizzato recentemente il direttore rally della FIA Yves Matton. «Noi saremmo anche pronti ad organizzare un rally a porte chiuse sebbene si tratti di uno sconvolgimento totale, oppure a porte semiaperte con ingressi contingentati [o magari tracciati, sul modello del Rally di Roma Capitale, ndr]: però siamo convinti e fiduciosi che potremmo farlo anche come se tutto fosse ancora normale», spiega il responsabile del RIS.

Luca Santoro:
Articoli Correlati