Questo campionato WRC 2020 non s’ha (quasi) da fare. Nonostante qualche flebile speranza, viene cancellato per quest’anno anche il Rally di Finlandia, appuntamento di agosto dal quale si pensava potesse ricominciare questa disastrata stagione (che cara grazia se si è riusciti a far disputare tre appuntamenti su tredici previsti).
Troppe incertezze, salta il Rally Finlandia
Il fulmine a ciel sereno arriva dagli organizzatori nella persona di AKK Sports, che in un comunicato ufficiale rilasciato oggi spiegano: «Oltre agli sviluppi incerti del Covid-19, ci sono altre importanti incertezze che hanno influenzato questa decisione. Ad esempio, la mancanza di informazioni sul fatto che le attuali restrizioni imposte dallo stato agli eventi pubblici continueranno dopo luglio e in che modo partecipanti, squadre e spettatori stranieri potranno viaggiare in sicurezza in Finlandia». Ci si riferisce alle restrizioni imposte nel Paese a tutti gli eventi con più di 500 persone, bloccati sino a fine luglio: nonostante la nazione scandinava abbia gestito al meglio sin dall’inizio l’irrompere del coronavirus, il primo ministro Sanna Marin ha dichiarato recentemente che ancora la Finlandia non può dirsi al sicuro, tanto è vero che lo stesso capo del Governo ha sconsigliato i viaggi all’estero.
Troppe incertezze, troppi rischi: il Rally su sterrato più veloce del calendario rimanda al 2021 i festeggiamenti per il 70esimo anniversario. A nulla sono valsi i tentativi di far slittare la gara di qualche settimana, sino a spostarla in autunno. Spiega il promoter Jani Backman ai microfoni di WRC.com: «Cancellando l’evento quest’anno, vogliamo dimostrare la responsabilità nei confronti di tutti gli stakeholder e dell’intera società. La salute e il benessere sono sempre una priorità. Rivolgeremo con fiducia la nostra attenzione al 2021, quando saremo finalmente in grado di organizzare le meritate celebrazioni per il 70esimo anniversario in un’atmosfera straordinaria e di buon umore insieme a spettatori, concorrenti, nonché i nostri partner, sia nuovi che a lungo termine». Il direttore di gara Kai Tarkiainen ha aggiunto come questa decisione sia stata sofferta ma inevitabile: «Quest’anno abbiamo studiato delle opzioni per posticipare l’evento, ma dopo aver valutato questa eventualità, la quantità di incognite e rischi ci ha purtroppo imposto di annullare. Vorremmo ringraziare tutti i volontari che sono già impegnati nell’evento e hanno lavorato a fianco del nostro team organizzativo sin dallo scorso autunno, Supereremo questa cosa e torneremo l’anno prossimo».
Slitta al 2021 anche il Rally Nuova Zelanda?
Non è però finita qui. Il sito DirtFish lancia la bomba, ovvero il fatto che anche il Rally della Nuova Zelanda è stato cancellato. Previsto ai primi di settembre, l’evento è (era?) una delle novità del calendario di quest’anno, di ritorno nel WRC dopo sette anni di assenza. Negli ultimi mesi gli organizzatori avevano confermato il normale decorso dei lavori, ma evidentemente le incertezze del virus, più il fatto che gli appuntamenti oltreoceano del Mondiale fossero quelli meno fattibili alla luce della crisi economica, hanno dato il colpo di grazia alle loro speranze. Attendiamo comunque ufficialità, ma se da un lato non stupisce l’annullamento di un evento fuori Europa visto che, come è successo con il WTCR, la stagione 2020 potrebbe tenersi solo nei confini del Vecchio Continente (sia per motivi sanitari che, soprattutto, per venire incontro al contenimento dei costi dei team per quanto riguarda trasferte e logistica), lascia di stucco il fatto che dopo il Rally del Portogallo venga cancellato un round come il Finlandia, che pareva se non blindato almeno quasi certo. Ed invece eccoci con il terzo annullamento di quest’anno, dopo l’evento lusitano ed il Safari Rally.
WRC 2020, ed ora?
Con il forfait della Finlandia e della successiva Nuova Zelanda, il WRC 2020 allora potrebbe ricominciare a fine settembre dal Rally di Turchia, salvo ulteriori colpi di scena e nuovi rimaneggiamenti del calendario. Dalla FIA si punterebbe ad un numero minimo di gare per arrivare ad almeno sette appuntamenti, ma dopo il Monte Carlo, Svezia e Messico già disputati restano sul tavolo la citata Turchia, Germania, Galles e Giappone, al momento tutti confermati, più i recuperi dell’Argentina (ma è molto in dubbio) e Rally Italia Sardegna (sparito dai nuovi calendari del Campionato Italiano Rally). Il modus operandi è quello di aspettare l’ultimo minuto prima di decidere la cancellazione di un appuntamento, ma bisogna ricordare che gli organizzatori devono anche vendere i biglietti ed eventualmente evitare di infilarsi in un cul de sac di rimborsi. Attendiamo ora gli sviluppi relativi ai sei round ancora a disposizione per cercare di chiudere questo difficile ed intricato 2020 per il WRC.