Prosegue la trasferta sudamericana del Mondiale Rally, che archiviata la prova in Argentina si appresta a spostare la carovana del WRC ad ovest per il Rally del Cile, sesto appuntamento del campionato, terzo su sterrato e, soprattutto, novità del calendario 2019.
La genesi del Rally Cile
Mai prima d’ora il Paese che si estende sino all’ultima propaggine del continente americano, terra che ha dato i natali a Pablo Neruda, Gabriela Mistral e Victor Jara, aveva ospitato un vero e proprio evento del WRC. Nel 1980 Santiago del Cile figurò tra le varie capitali sede delle fasi di pregara del Rally Argentina, alla sua prima edizione, ma per vedere una competizione rallistica nel fiorente Paese latinoamericano bisogna aspettare i primi anni 2000, con il RallyMobil, serie nazionale che diventerà l’embrione della prova WRC. Gli organizzatori del Mondiale, assieme alla FIA, si sono basati proprio su questa gara per decidere l’assegnazione della tappa iridata in Cile, per mezzo ad una candidatura per la quale il Paese sudamericano si era mosso dal 2016. Timo Rautiainen per parte della FIA e Michele Mouton, in veste di delegato della sicurezza, esaminarono infatti l’anno scorso sia le prove speciali che l’aspetto infrastrutturale del RallyMobil Concepciòn, a cui poi seguì l’esito positivo con l’accettazione definitiva, che ha reso quindi il Cile il 32esimo Paese ad ospitare una prova del WRC.
Le caratteristiche del Rally Cile
Quindi parliamo di una prova completamente inedita per gli equipaggi in corsa nel Mondiale, che sarà tutta da scoprire (non a caso la fase delle ricognizioni, mai come prima d’ora, avrà un ruolo cruciale per il vantaggio competitivo): tra le foreste interne e le incursioni sulla costa pacifica, il Rally del Cile basa il proprio programma sull’esperienza del RallyMobil, a partire dalla sede del quartier generale a Concepciòn, da cui poi si sviluppa la gara (precisamente nell’area del fiume Bio-Bio, il secondo più grande del Paese e che dalle Ande sfocia nel Pacifico proprio dalle parti della cittadina cilena).
Non essendoci neppure stata la possibilità di fare test nella zona (costringendo alcuni team a provare delle strade simili in Portogallo ancor prima dell’Argentina, perché sono vietate le prove fuori dall’Europa), il sesto appuntamento del WRC potrebbe riservare incognite a non finire ed ovviamente colpi di scena. I tecnici avranno il loro bel da fare, assieme agli equipaggi, per stabilire il miglior set-up per le vetture e la scelta dei pneumatici, ma da quello che si sa le strade sono coperte da strati di ghiaia superficiale che costringeranno i piloti che partiranno per primi a spazzare il fondo. Non si può però escludere a priori la possibilità di momenti di pioggia battente, come avvenuto in Argentina, visto che la zona dove si corre si presta ad una certa variabilità in questo periodo. In genere comunque i fondi sono compatti, perciò la scelta delle gomme va dalle soft alle medie, e le hard in caso di pioggia e temperature fresche (potrebbero nel caso anche non superare i 15 gradi: ricordiamo che ci troviamo nell’emisfero australe dove in questo momento è autunno). I piloti poi dovranno fare attenzione a come taglieranno le curve, visto che negli angoli possono nascondersi rocce o ceppi di alberi.
Rally Cile 2019: programma ed orari
Si parte giovedì sera con la cerimonia di partenza a Concepción, nella centrale Plaza de la Independenzia. Si passa poi all’azione il giorno dopo, venerdì 10 maggio, con le prime sei prove speciali a sud, con due giri tra la zona boschiva e il service di metà giornata a Talcahuano, nei pressi dell’aeroporto. In questa prima tappa ci sarà anche la più lunga speciale del programma, la El Puma da 30,72 km, che si candida a diventare un classico del Rally del Cile. Il clou alla fine, con la PS6 Concepción – Bicentenario da 2,20 km: una speciale di nome e di fatto nel centro della città, che avrà anche lo scopo di ricordare il terribile terremoto (magnitudo prossima al grado 9) e lo tsunami che colpirono la Regione del Bio Bio nel 2010.
Sabato 11 maggio altre sei PS in due giri, mattina e pomeriggio, nella prossimità di Concepción, mentre domenica 12 le ultime quattro prove, tra cui la Bio Bio da 12,52 km che nel secondo girò varrà come Power Stage. In totale 17 Prove Speciali per una distanza competitiva di 325,70 km, mentre la lunghezza completa del rally, trasferimenti inclusi, è di 1.199,24 km. Questo il programma con gli orari italiani:
–Giovedì 9 Maggio
16:00- 19:00 Shakedown (Pinares) 6,45 km
01:00 Cerimonia di Partenza (Concepción – Plaza de la Independencia)
-Venerdì 10 Maggio
14:00 SS 1 El Pinar 17,11 km 15:33 SS 2 El Puma 1 30,72 km
16:36 SS 3 Espigado 1 22,26 km
18:51 Service A (Talcahuano)
21:24 SS 4 El Puma 2 30,72 km
22:27 SS 5 Espigado 2 22,26 km
00:40 SS 6 Concepcion – Bicentenario 2,20 km
01:15 Service B (Talcahuano)
-Sabato 11 Maggio
12:30 Service C (Talcahuano) 14:08 SS 7 Rio Lia 1 20,90 km
15:08 SS 8 Maria Las Cruces 1 23,09 km 16:20 SS 9 Pelun 1 16,59 km
18:05 Service D (Talcahuano)
20:08 SS 10 Rio Lia 2 20,90 km
21:08 SS 11 Maria Las Cruces 2 23,09 km 22:20 SS 12 Pelun 2 16,59 km
23:45 Service E (Talcahuano)
-Domenica 12 Maggio
13:00 Service F (Talcahuano)
14:08 SS 13 Bio Bio 1 12,52 km
15:30 SS 14 Lircay 18,06 km
16:20 SS 15 San Nicolàs 15,28km 18:18 SS 16 Bio Bio 2 [Power Stage] 12,52 km
19:15 Podio finale (Concepción – Plaza de la Independencia)
Rally Cile 2019: come vederlo
Le prove in diretta e i vari highlights del Rally Cile saranno trasmessi su DAZN, la piattaforma streaming che detiene i diritti di trasmissione del Mondiale (ricordiamo, per gli utenti di Mediaset Premium, che dal primo giugno DAZN non sarà più incluso nel pacchetto Premium su Infinity). Inoltre la sesta prova del WRC si potrà seguire online anche su Red Bull TV e sul canale ufficiale a pagamento WRC + All Live, sempre sul web.
Il punto sul campionato e gli iscritti al Rally Cile 2019
C’è molta attesa e curiosità per la new entry cilena, come dimostra la nutrita start list che vede la presenza di 63 iscritti, di cui 11 saranno le vetture WRC Plus e 23 quelle di classe R5. Una presenza di peso soprattutto dei partecipanti al WRC2, ma non possiamo non partire dalla battaglia in prima linea dei contendenti al principale titolo iridato, e che vede scontrarsi i quattro grandi costruttori.
Le ultime due tappe del Mondiale Rally hanno visto due altrettanti successi a firma Hyundai Motorsport, entrambi con Thierry Neuville. Prima sul cemento del Tour De Corse, poi nel suolo sudamericano degli sterrati argentini: la reggenza Andrea Adamo nelle ultime settimane ha lanciato la scuderia di Alzenau in vetta alla classifica costruttori con 157 punti, 37 in più di Toyota Gazoo Racing e ben 40 di distanza da Citroen Total WRT; inoltre Neuville è primo con 110 punti tra i piloti, tallonato (qui i gap sono più ridotti) a dieci lunghezze da Sébastien Ogier, mentre Ott Tanak è fermo a quota 82.
L’attuale situazione del Mondiale ci dice questo alla vigilia del sesto appuntamento: Hyundai è in crescita e la i20 Coupé WRC ha dato buona prova di sé nelle prestazioni (in Argentina è arrivata anche la doppietta sul podio finale, con il secondo posto di un ritrovato Andreas Mikkelsen; in Cile tornerà inoltre Sébastien Loeb); Toyota ha però dalla sua una ottima vettura, frenata da alcune sfortune (tra cui l’incredibile problema alla batteria alla Yaris WRC di Tanak in Argentina, che ha impedito all’estone di salire sul podio) ma decisamente più prestante ed affidabile rispetto alla Citroen C3 WRC, che invece nell’ultima prova del WRC ha fatto penare Sébastien Ogier, che lamentava problemi di grip e trazione.
A proposito del team di Pierre Budar, se non fosse per la tenacia e la tigna del sei volte iridato il saldo sarebbe decisamente più negativo, perché l’altra punta – il talento mai del tutto esploso Esapekka Lappi – oltre al secondo posto in Svezia non ha raccolto molti risultati notevoli, con una sola altra incursione nella zona punti di un rally, un tredicesimo posto in Messico e due ritiri, tra cui quello dopo uno spettacolare incidente in Argentina. Ancora è presto per parlare di un caso all’interno di Citroen per quanto riguarda il finlandese, ma certo è che le prestazioni viste sino ad ora di quest’ultimo (ci spiace per lui) zavorrano la posizione del team tra i costruttori.
Chi ha il problema opposto è Toyota: ancora in scia rispetto a Hyundai nella classifica costruttori (ma la casa coreana punta con molta determinazione al titolo iridato tra i team), messa meno meglio con i piloti. Ott Tanak nei primi tre appuntamenti di quest’anno è salito sempre sul podio, con tanto di vittoria in Svezia e piazza d’onore sullo sterrato messicano: poi sono arrivati gli arretramenti in Corsica ed Argentina e l’estone ha iniziato a vedere con il binocolo il primo posto in classifica. Ribadiamo, l’auto è concreta e tutto sommato affidabile, come prova il fatto che Toyota ha sempre piazzato due vetture in zona punti in ogni prova di quest’anno: in particolare si staglia Kris Meeke, dotato di una buona consistency, tale da farlo andare sempre in top ten (ma manca la zampata verso il podio, su cui il britannico non è mai salito, con l’occasione in Argentina sfuggitagli nel finale tra penalità e forature). Un passo più indietro rispetto agli altri due colleghi Jari-Matti Latvala, il cui miglior risultato sino ad ora è stato il quinto posto al Monte Carlo, bissato in Argentina.
Infine, M-Sport che si muove come un charleston, un passo avanti ed un altro indietro: due podi, due terzi posti consecutivi a firma Elfyn Evans (uno in Messico, l’altro in Corsica), un po’ di sfortuna – tipo quella capitata a Teemu Suninen in Svezia, lanciato altrimenti verso le posizioni alte della gara – e la fatica delle Ford Fiesta WRC nello stare dietro agli altri tre costruttori rappresentano il bilancio parziale del team di Richard Millener. Troppe le frustrazioni quest’anno dopo la luna di miele della breve era Ogier, ma se non altro non siamo ancora arrivati al giro di boa del campionato di quest’anno. Da notare, a proposito di Ford Fiesta WRC Plus, la presenza a bordo della vettura anche del nostro Lorenzo Bertelli, con a fianco Simone Scattolin, alla seconda prova stagionale nel campionato dopo il Rally di Svezia (concluso al ventesimo posto assoluto).
Nel WRC2 Pro correranno quattro piloti: il vincitore di categoria in Argentina Mads Ostberg (Citroen C3 R5), il secondo classificato tra i piloti nella categoria Gus Greensmith (Ford Fiesta R5), Kalle Rovanpera e Marquito Bulacia (Skoda Fabia R5). 18 gli iscritti nel WRC2 dei privati, tra cui l’attuale leader Benito Guerra (Skoda Fabia R5), Takamoto Katsuta (Ford Fiesta R5), Paulo Nobre (Fabia R5), Pedro ed Alberto Heller (Ford Fiesta R5).