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WRC | I tempi sono maturi per il ritorno delle Qualifying Stage nel Mondiale Rally?

Visti gli attuali chiari di luna, i format delle gare del WRC dovrebbero maturare qualche cambiamento, in particolare relativo alla durata delle competizioni. Si va verso dei weekend più concentrati anche per il Mondiale Rally, con un minor chilometraggio e probabilmente, in alcuni casi, solo due giorni di gara.

Il caso del Rally Estonia

Prendiamo il Rally Estonia, da cui ripartirà il campionato ad inizio settembre: il percorso praticamente si concentrerà nelle giornate di sabato e domenica, con larga parte dei chilometri di gara nella prima tappa – cosa che ha spinto ad una modifica per quanto riguarda le regole dell’ordine di partenza, altrimenti che scatta per primo (l’attuale leader del WRC 2020, in questo caso Sébastien Ogier) si sarebbe ritrovato a dover pulire le strade per un’ampia porzione del rally. Come deroga, invece, l’ordine di partenza verrà cambiato a metà giornata di sabato.

Tom Fowler (Toyota) propone la reintroduzione della Qualifying Stage

Secondo Tom Fowler, direttore tecnico di Toyota Gazoo Racing, ci sarebbe qualcosa da cambiare nel format, al di là del necessario escamotage che in Estonia verrà incontro al loro pilota. «Un rally di due giorni pone molte sfide in termini di sportività. Si sente tanto parlare dell’ordine di partenza e di quanto potrebbe perdere il leader del campionato nella prima giornata. Non appena partecipi ad un rally di due giorni, a meno che tu non riveda davvero il funzionamento dell’ordine di partenza, ti troverai in una situazione in cui all’ora di pranzo [del primo giorno] il tuo leader del campionato – e i rivali diretti – hanno perso molto tempo e hanno solo un giorno rimasto per recuperare», argomenta Fowler sulle pagine di DirtFish.

Millener di M-Sport più scettico

Per il dirigente tecnico, la soluzione potrebbe essere la Qualifying Stage, una formula attualmente in uso nell’ERC e che prevede una manche di qualificazione che offre il diritto ai migliori quindici classificati nei tempi di scegliersi l’ordine di partenza nel primo giorno. «La fase di qualifica ha avuto alcuni vantaggi [nel WRC era in vigore sino alla stagione 2013, ndr]. Al momento trascorriamo molto tempo nel parco assistenza nella prima parte della settimana e non è molto interessante; lo shakedown è davvero noioso e nessuno fa più niente di importante in questa sessione», si esprime con schiettezza Fowler. «Molto spesso c’è una sorta di vantaggio per le gomme nel non fare molto e ovviamente c’è un rischio in ogni giro», spiega riguardo le possibili resistenze sulla reintroduzione della qualifica, come quelle dimostrate dal team principal di M-Sport Richard Millener, secondo cui – sempre su DirtFish – la situazione va bene così com’è,  perché «ottieni rally più combattuti quando hai gente che non vuole essere prima sulla strada e che invece deve proprio partire per prima». «Penso che la Qualifying Stage possa aiutare con il giusto ordine – ribatte invece Fowler – ma può anche suscitare un certo interesse per l’intera giornata che di solito è solo piena di perdite di tempo».

Luca Santoro:
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