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WRC | Ott Tanak e quella volta che Ogier lo fece, suo malgrado, arrabbiare

Mai come prima d’ora i protagonisti del WRC si concedono ad interviste ed aneddoti di ogni tipo, grazie anche alle iniziative social dei loro team. In casa Hyundai Motorsport questa settimana abbiamo visto Ott Tanak protagonista dello spazio Home Shakedown organizzato dal team nei propri canali social, mentre nell’altra iniziativa PowerStage Live, in compagnia del team principal Andrea Adamo, l’estone ha rivelato un interessante retroscena dei tempi in cui correva con M-Sport.

La convivenza di Tanak con Ogier ai tempi di M-Sport

Era la coda della stagione 2016 e Sébastien Ogier sarebbe entrato a far parte del team di Malcom Wilson dopo la conclusione dell’avventura di Volkswagen nel Mondiale Rally. Il già plurititolato mondiale mise una certa pressione su Tanak, presente nel team in maniera non continuativa dal 2012 (e che nel 2017 avrebbe disputato la sua ultima stagione con la squadra schierante le Ford Fiesta WRC). «All’inizio di dicembre, Malcolm Wilson mi ha chiamato e mi ha detto che Sébastien Ogier stava per unirsi alla squadra. Quindi, in pratica, è come se mi avesse detto che avrei potuto raccogliere le mie cose e restare appiedato», scherza l’estone. Tuttavia la presenza di un pilota di pregio come il francese ha fatto sì che le risorse limitate del team venissero in larga parte dirottate su di lui. «Stava andando tutto bene per me, ma alla vigilia di Natale Malcolm mi richiamò e mi disse che mi avrebbe portato via anche un ingegnere, perché il mio era il migliore ed è per questo che doveva andare con Séb. In quel periodo, ero arrabbiato. Non ho mai avuto a disposizione delle nuove parti per la mia vettura. Ma la cosa mi ha reso più forte. All’inizio non ho accettato questa cosa, ma in seguito ho imparato ad accettare che avrei potuto combattere con le parti a mia disposizione».

Fieno in cascina per il futuro campione WRC 2019, accumulando esperienza utile anche in vista dei trasferimenti di squadra. «[Ogier] Ha lavorato bene con il team e ha abilmente chiesto le cose che voleva per sé stesso», rivela l’estone, mettendo in luce l’indole perfezionista di un campione come l’attuale pilota di Toyota Gazoo Racing. «Ho ricevuto buoni consigli da lui […]. Ora posso usare queste astuzie con te», riferendosi ad Adamo.

Millener: “I piloti del futuro devono imparare da Ogier”

A proposito di Ogier e del suo biennio in M-Sport, l’attuale team principal Richard Millener ha riservato parole lusinghiere nei confronti di un pilota che portò loro in dote due titoli piloti, facendo in modo che una vettura Ford tornasse a conquistare un iride con il proprio equipaggio per la prima volta dal 1981, con l’ultimo a riuscirci che fu Ari Vatanen. «Penso che tutti i piloti che entrano nel mondo dei rally debbano guardare al modo in cui ha ha gestito sé stesso in quei due anni – spiega Millener a proposito del francese – perché erano campionati molto difficili da vincere. E se riesci a seguire questo tipo di strada, penso che farai molto bene come pilota. Séb è stato sempre così coerente [l’esatta parola è consistent, che rende di più il concetto, ndr] con tutto ciò che fa, molto professionale nel modo in cui agisce e fa tutto. Ha sempre posseduto la velocità e poteva vivere con qualsiasi tattica o gioco mentale messo in atto da chiunque altro. È stato un personaggio così forte mentalmente e anche Julien [Ingrassia, il copilota, ndr] era dedito alla causa al 100%. Abbiamo trascorso due anni davvero buoni con Séb e Julien – chiosa il team principal di M-Sport – Anni che non dimenticheremo».

 

Luca Santoro:
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