La scorsa settimana si è celebrato il Consiglio Mondiale del Motorsport che, tra le altre cose, avrebbe dovuto discutere di come sarà la seconda parte della stagione del WRC 2020, campionato ridotto ai minimi termini sotto i colpi di una serie di rinvii e cancellazioni di gare.
Il punto sulla seconda parte del WRC 2020
In realtà, abbiamo visto come ci sia bisogno di ancora un po’ di tempo prima di mettere un punto alla situazione del Mondiale Rally: probabilmente alla fine di questo mese dovremmo avere il calendario definitivo degli appuntamenti che completeranno una stagione con tre gare già disputate tra gennaio e marzo, prima dello stop causa pandemia. Al momento sono in pieno svolgimento le trattative per i nuovi innesti che andranno ad aggiungersi ai round di Turchia, Germania e Giappone, gli unici rimasti in piedi dalla raffica di annullamenti. A questi dovrebbe aggiungersi il rinviato Rally Italia Sardegna di giugno, a cui manca solo l’ok della FIA per disputarsi in autunno, ma c’è da dire che pare che il round tedesco possa essere il prossimo a saltare per via delle restrizioni ai grandi eventi decisi nel Paese (motivo per cui gli organizzatori sono pronti a correre ai ripari, studiando la possibilità di far disputare il Rally di Germania rispettando le norme di sicurezza sanitaria ed escludendo le porte chiuse, una sciagura per un evento che dipende anche dalla vendita di biglietti).
Il conflitto tra Ypres e Turchia
Tra i vari round proposti per l’ingresso nel WRC 2020 dovrebbe esserci anche l’Ypres Rally in Belgio, fissato dal primo al 3 ottobre dopo lo slittamento dalla data originaria a fine giugno. Il problema è che nel calendario del Mondiale deciso a priori il Rally di Turchia è previsto dal 24 al 27 settembre, in pratica una settimana prima dell’evento belga: immaginate quindi le difficoltà logistiche degli equipaggi che, una volta finito il loro compito in terra anatolica, dovrebbero precipitarsi in Europa per un rally che prima della gara richiede le verifiche tecniche, le ricognizioni e così via.
Alain Penasse, a capo dell’organizzatore dell’Ypres Club Superstage, ha argomentato i propri dubbi sulla fattibilità della cosa sulle pagine di DirtFish: «Dobbiamo aspettare per vedere se sia possibile uno spostamento del Turchia, tutto dipende da questo. Se la Turchia non può muoversi, semplicemente non sarà possibile per noi correre. Tutto dipende da quella data. Senza questo, non è possibile per le squadre arrivare da lì a Ypres. Ho bisogno della piazza principale di Ypres – spiega Penasse motivando il perché il loro rally non possa essere a sua volta spostato – ma ci sono così tante attività a Ypres, c’è sempre qualcosa da fare. La settimana dopo hanno una gara ciclistica [ricordiamo che molte Classiche del Nord sono state posticipate all’autunno, tra cui le corse in Belgio, ndr], poi c’è qualcos’altro. È molto complicato perché normalmente abbiamo la stessa data di anno in anno e normalmente è molto semplice: blocchiamo due fine settimana e tutti si sono adattati a questo. Ma ora tutti hanno il loro calendario degli eventi e adesso entriamo noi, dicendo che abbiamo bisogno di un’altra data…». E questo nonostante Club Superstage abbia già delineato una revisione al format per rendere l’evento più ristretto, con una gara che si consumerà in due tappe (quindi due giornate), compreso lo shakedown, e con un chilometraggio ridotto.
La bozza del nuovo calendario WRC 2020
Secondo DirtFish potrebbe essere questa qui di seguito la bozza della seconda parte del WRC 2020, con un calendario che per quanto riguarda la Turchia contempla sia la data originaria che una anticipata al 17-20 settembre, un po’ vicina a sua volta al Rally Estonia; tuttavia per i team, sempre stando alle fonti di DirtFish, la cosa è comunque fattibile. Gli appuntamenti previsti sarebbero sei, che porterebbero così la stagione attuale a nove round in tutto, il minimo per decretare i titoli e che eguaglierebbe come numero di gare il campionato 1996. Il Rally Italia Sardegna finirebbe a cavallo tra ottobre e novembre, con il ritorno nel periodo autunnale dell’evento, mentre l’unico round fuori dall’Europa rimarrebbe il Giappone, già preposto a chiudere la serie.
4-6 settembre : Rally Estonia
24-27 oppure 17-20 settembre: Rally di Turchia
2-4 ottobre: Ypres Rally
15-18 ottobre: Rally di Germania
29 ottobre-1 novembre: Rally Italia Sardegna
19-22 novembre: Rally Giappone