In Sardegna ha dato vita alla sua gara più bella della stagione, almeno finora, artigliando un doppio podio con il guerriero Paddon, secondo, e l’intelligente Neuville, terzo, grazie ad un mix di tattica, bravura e fortuna, ingredienti imprescindibili quando si ambisce ai primi posti. Dal debutto di Montecarlo nel 2014 ai giorni nostri la Hyundai è cresciuta molto, un progresso confermato dalle prestazioni della i20 e dalle parole del team manager Michel Nandan che abbiamo incontrato ad Alghero durante il weekend di gara. “Ultimamente ci siamo concentrati sul motore per migliorarne l’affidabilità, la coppia e la guidabilità, ma pure su telaio e sospensioni – ha spiegato – Il gap dalla Volkswagen è però rimasto importante, dunque a meno di situazioni straordinarie o terreni particolari in stile Svezia sarà difficile batterla. Ecco perché ormai l’80/85% del reparto tecnico si sta dedicando alla vettura 2016, che sarà, tolto il concept base, un progetto totalmente inedito”. “Di recente abbiamo svolto dei test proprio con la nuova auto e la prossima settimana saremo a provare in Finlandia – ha aggiunto – Per il campionato che viene l’obiettivo è chiaro. Lottare per l’iride”. A proposito invece dei piloti a disposizione il boss monegasco ha commentato: “Vorremmo conservare la formazione attuale. Thierry si era un po’ perso negli scorsi appuntamenti ed era poco contento dell’assetto, ma adesso è tornato al solito livello, Dani Sordo ha più volte dimostrato di essere veloce e poco falloso, e di Hayden conoscevamo già bene il valore. In Portogallo aveva dato segni di maturità e qui, anche approfittando della posizione di partenza che l’ha indubbiamente favorito, ha saputo resistere a pressione e attacchi”. Quindi in merito alla quarta macchina che verrà schierata in Polonia, Germania, Francia e Galles con al volante l’olandese Kevin Abbring ha specificiato: “Abbiamo preferito lui a Chris Atkinson perché avendolo visto all’opera lo abbiamo ritenuto maggiormente in grado di far progredire la squadra e di dare indicazioni tecniche. Con un solo posto libero uno per forza doveva essere sacrificato. Ci tengo ad ogni modo a sottolineare che ogni scelta da noi operata è stata fatta in base al talento dei ragazzi e non a ragioni di marketing”. Infine sulle motivazioni che hanno portato il marchio coreano ad investire nel motorsport ha concluso: “L’intenzione era quella di modificare l’immagine del brand e darle un allure più sportivo e interessato alla performance. Per riuscirci la base di Namyang si è aperta alle idee di quella di Alzenau e ora le due sedi lavorano in completa sinergia”.
- On 8 Maggio 2016, 19:37
Chiara Rainis
Categorie: Rally
WRC – Nandan: "Nel 2016 vogliamo lottare con Volkswagen per il titolo"
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