Elfyn Evans ha dedicato larga parte della sua carriera nel WRC alla causa di M-Sport, team nel quale ha militato dal 2014 sino allo scorso anno, per poi trasferirsi in Toyota Gazoo Racing e firmare un avvio di stagione sfavillante: una vittoria al Rally di Svezia e la conquista delle zone alte della classifica piloti (prima di allora in carriera vantava un solo altro successo, ovvero al Rally del Galles 2017).
Millener: “Ci è dispiaciuto vedere andare via Evans”
Richard Millener, team principal di M-Sport, sulle pagine di WRC.com ha confessato il fatto che avrebbe voluto avere ancora in squadra Evans: «Ci sarebbe piaciuto che restasse e penso che non sia un segreto per nessuno. Abbiamo lavorato con Elfyn per molti anni ed eravamo tristi di vederlo andare via». Lo stesso gallese ha recentemente confessato come la scelta di andare alla corte di Tommi Mäkinen non sia stata presa proprio a cuor leggero, ma il cambio di casacca ha dato una nuova vitalità alla sua carriera, tanto da proiettarlo attualmente ad otto punti di distanza dall’attuale leader della classifica piloti – e compagno di squadra – Sébastien Ogier.
“Alla fine dell’anno scorso Evans sapeva di essere ad un svolta”
Dal canto suo Millener ritiene che questa decisione potrebbe determinare o il trionfo definitivo per Evans o un crollo delle sue ambizioni, ma che in ogni caso il trasferimento ha proprio dato quell’impulso per poter dimostrare di che pasta è fatto. «Penso che ad un certo punto sapesse che doveva andare avanti. E indipendentemente dalla squadra in cui era, si trovava ad un punto di svolta alla fine dell’anno scorso e ha mostrato in maniera netta nei primi rally di quest’anno quanto sia bravo». E pur dicendosi estremamente soddisfatto della sua attuale line-up, come ha rimarcato sulle pagine di DirtFish, Millener conclude con delle parole al miele nei confronti del suo ex pilota: «Gli auguro buona fortuna: tutti qui avranno sempre un debole per Elfyn e Scott [Martin, il suo copilota, ndr], e sarebbe bello vederli diventare un giorno campioni del mondo. Tutti noi vorremmo vedere ciò».