Sebastien Ogier è stato sottoposto ad una prova durissima in Messico. Era tantissimi gli avversari da battere, da Sordo favorito dalla posizione di partenza a Meeke, già vincitore in Messico lo scorso anno, passando per il rientrante Loeb, sceso in strada senza nulla da perdere e capace con il carisma di nove volte campione del mondo di mettere nono poca pressione ad Ogier. Il pilota di Gap ha però reagito, firmando una prova di forza da vero campione.
Partito con cautela, Ogier ha lasciato sfogare nelle prime battute gli avversari che partivano in posizione più favorevole, per poi sferrare un attacco micidiale nella seconda metà di giornata di sabato, quando in tre prove speciali è passato dai 15″ di ritardo dalla vetta, condivisi con Kris Meeke in terza posizione, a comandare la classifica con ben 37″ sull’irlandese. Una zampata fenomenale, che non ha lasciato scampo a nessuno, a partire da Dani Sordo, autore di una delle sue migliori prove di sempre su sterrato. Aiutato da una buona posizione di partenza, Sordo ha guidato il gruppo nella prima giornata, per poi soffrire nei giorni seguenti. Grazie ad una guida accorta e priva di errori, il pilota spagnolo ha però portato a casa un’ottima seconda posizione, garantendo a Hyundai 18 importantissimi punti che la lanciano in testa alla classifica costruttori.
Battuta anche Citroen: nonostante la vettura francese sia apparsa la più performante nel corso dell’evento, una foratura per Loeb e troppi errori di Meeke hanno fatto perdere la corsa ai due. L’irlandese ha comunque ottenuto un podio importante in ottica campionato, ma senza qualche errore di troppo avrebbe potuto giocarsi la vittoria con Ogier. Loeb invece ha subito una foratura e, da buon pilota di Rally Raid quale è diventato, si è subito fermato a sostituire la ruota, perdendo due minuti e la chance di giocarsi una vittoria che in casa Citroen tutti cominciavano a pregustarsi. Lo stesso Loeb ha però ammesso di aver osato troppo poco, sottovalutando le coperture Michelin. Dani Sordo infatti, ha forato dopo solo un chilometro, riuscendo però a portare a concludere la prova speciale con un tempo dignitoso.
I veri sconfitti del Rally del Messico sono però Thierry Neuville e Toyota. Il belga ha sofferto tantissimi problemi tecnici che lo hanno attardato di ben cinque minuti, facendogli pure perdere la pazienza, come dimostrano gli errori commessi nella parte finale della corsa. Discorso simile in casa Toyota, con le vetture di Latvala e Tanak bersagliate da problemi tecnici che hanno compromesso la loro corsa. Unica consolazione il tempo migliore del pilota estone nella Power Stage e l’ottavo posto ottenuto da Latvala in classifica generale.
Prova spettacolare di Pontus Tidemand, dominatore in lungo e in largo della WRC2. L’unico in grado di fermare la sua striscia di vittorie consecutive nelle stage è stato Kalle Rovanpera, che tuttavia ha rovinato presto la sua corsa con un incidente di venerdì. Curioso notare come gli astri nascenti del rally (che parlano finlandese), sono tutti incappati in incidenti. È successo a Rovanpera ma anche ad Huttunen, al via con la Hyundai i20 R5 ufficiale. Sorte analoga per Esapekka Lappi, finito a ruote all’aria e per Teemu Suninen, in grossa difficoltà per tutto il weekend.