I social di Hyundai Motorsport in questo periodo di quarantena non conoscono sosta, facendoci conoscere i lati più inediti degli equipaggi impegnati con le i20 Coupé WRC nel Mondiale Rally. A sottoporsi in questi giorni in un fuoco di fila di domande è stato, questa volta, Martin Järveoja, copilota di Ott Tanak e metà dell’equipaggio campione del mondo WRC 2019 approdato quest’anno in Hyundai.
Jarveoja: “Andrea Adamo sarebbe un ottimo avversario nel judo”
Dopo aver scoperto la quotidianità di piloti e navigatori della scuderia di Alzenau (da Dani Sordo a Daniel Elena) ed assistito alle imprese virali di Sébastien Loeb, è arrivato il turno di farci gli affari di Järveoja. L’estone ha parlato, tra le varie cose, del suo tempo libero fuori dalle gare: «Da giovane, guardavo più gli altri sport in TV che i rally, ma adesso non godo più di quel tempo libero. La maggior parte del mio tempo lo passo con i rally e la famiglia. Tuttavia, mi piace guardare il biathlon in inverno, ma tra gli sport che preferisco guardare ci sono anche il calcio e il tennis», ha spiegato Järveoja, che ricordiamo qualche estate fa allenarsi proprio a tennis in maniera estemporanea con Tanak. A proposito di altri sport, non tutti sanno che l’estone è stato a suo tempo un judoka tra il 2007 ed il 2009, arrivando persino ad essere un nazionale: un utente era a conoscenza di questo dato biografico ed ha chiesto al navigatore quale potrebbe essere l’avversario più tosto in un incontro di judo tra tutti quelli che lavorano in Hyundai. Così ha risposto il copilota: «Andrea Adamo [il team principal, ndr], perché, come tutti sappiamo, ha un grande spirito combattivo».
Il momento più difficile della carriera di Jarveoja
Andando sul suo mestiere, Järveoja ha spiegato che il momento peggiore che uno può vivere in gara é «quando si verifica un guasto tecnico nell’auto», e l’anno scorso, con la Toyota Yaris WRC, si è trattato di un imprevisto avvenuto un paio di volte, tra cui quella volta clamorosa al Rally Itali Sardegna 2019 che proprio nella Power Stage finale impedì all’equipaggio la vittoria. D’altro canto, «la sensazione migliore è quando tutto torna alla normalità. L’auto funziona perfettamente e Ott riesce a portarla all’estremo». A proposito di momenti più brutti, quello in assoluto più terrificante vissuto dal navigatore è stato nel 2018, «quando mi sono addormentato e non sono salito su un aereo in tempo per andare al Rallye di Monte Carlo. Eravamo in un nuovo team [Toyota Gazoo Racing, dopo il periodo in M-Sport, ndr] ed era la prima gara della stagione. Diciamo solo che non è stata una bella sensazione». Alla fine riuscì però ad imbarcarsi ed ad ottenere un podio assieme a Tanak, alle spalle di Sébastien Ogier.
“Con Ott Tanak non ci frequentiamo fuori dalle gare”
Infine, Järveoja ha confessato di ritenere le ricognizioni la parte più stressante del suo lavoro («Ma poi ho iniziato a godermele con il tempo»), di essere felice del suo ruolo di navigatore «al fianco del pilota rally più veloce al mondo» (che però non frequenta fuori dalle gare: «200 giorni assieme all’anno direi che bastano») e che eventi come Rally Argentina e del Galles mettono in difficoltà il suo ruolo, considerati eventi atmosferici come la nebbia che possono rendere più difficile il proprio lavoro. Infine due curiosità svelate da Järveoja: la supercar dei suoi sogni è la Bugatti Veyron ed il suo Paese preferito è ovviamente l’Estonia, ma subito dopo si piazza l’Italia.
Crediti Immagine di Copertina: DirtFish