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WRC | M-Sport e il lavoro a distanza dopo il Safari: personale ridotto anche in futuro?

Al Safari Rally dello scorso mese M-Sport ha inviato uno staff molto ridotto, solo tre persone per vettura Ford Fiesta WRC schierata, e senza la presenza né dell’amministratore delegato Malcom Wilson né del team principal Richard Millener, rimasti nella sede di Dovenby Hall a seguire in remoto la gara dei loro equipaggi principali, capitanati da Gus Greensmith ed Adrien Fourmaux.

Difficoltà logistiche e di budget in questa prima trasferta fuori dall’Europa, stretta tra il precedente Rally Italia Sardegna e soprattutto non troppo lontana dal successivo Rally Estonia del prossimo fine settimana hanno spinto il team a considerare l’invio molto limitato di mezzi e personale, con la dirigenza rimasta in Gran Bretagna a supervisionare le operazioni da remoto. E la cosa è andata bene, se consideriamo i meri risultati (M-Sport ha conquistato con i suoi piloti sulla Fiesta WRC la top 5 finale) ed il fatto che, grazie alla tecnologia, è stato possibile seguire il Safari e le operazioni della squadra senza problema alcuno.

M-Sport considera l’ipotesi del lavoro da remoto, almeno per lo studio dei dati

«È stato un bel test perché avevamo considerato e parlato per vedere se per l’anno prossimo potevamo fare parte del nostro lavoro da remoto, e non necessariamente il mio ruolo o altri ruoli di questo tipo, ma per quanto riguarda l’ingegneria e lo studio dei dati: c’è la possibilità di poter riportare questi dati nel Regno Unito per evitare di dover spedire le persone su luogo?», si è chiesto Richard Millener in un intervento su AutoSport.

“Il lavoro da remoto è anche più ecologico”

La ratio del ragionamento del team principal è che viviamo in un momento storico dove, sia per le necessità pandemiche che per le opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico, il lavoro in presenza non deve essere sempre visto come una condizione imprescindibile. Inoltre, M-Sport ultimamente deve far fronte ad una situazione economica non proprio floridissima, piegata in particolare dall’irrompere del Covid-19 con le sue conseguenze (come i 15.000 euro ad evento che il team sta spendendo per far fronte ai protocolli sanitari, come riporta AutoSport): risparmiare perciò diventa una necessità inderogabile. «Se anche prendessimo una singola persona, bisogna sostenere una tariffa giornaliera, l’alloggio, i voli, ci sono insomma molti costi associati nel prendere una persona per tutta la settimana, rispetto a averla nell’edificio in Cumbria a lavorare per il fine settimana facendo l’analisi dei dati. È molto più conveniente e, ad essere onesti, un modo di fare le cose molto più ecologico e a zero emissioni di carbonio, che è anche ciò che intendiamo provare a portare avanti nel 2022 con l’ibrido ed un carburante sostenibile tramite la nostra vettura da rally».

Il contributo di WRC + All Live

Per tutti questo motivi secondo Millener la cosa potrebbe funzionare, anche grazie al contributo – fino a qualche anno fa inimmaginabile, diciamocelo – di un servizio streaming completo ed ufficiale come WRC + All Live. «È incredibile quello che abbiamo ora. Immagina di tornare indietro di tre anni fa, prima che presentassero All Live: mi sedevo lì e ascoltavo la radiocorsa e guardavo gli intertempi, non avendo comunque idea di quello che stesse succedendo. Penso che con quello che abbiamo ora siamo incredibilmente fortunati, ed è stata un’enorme innovazione per lo sport e qualcosa dal, ad essere onesti, non potremo mai tornare indietro», conclude Millener.

 

Luca Santoro:
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