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WRC | Tutto sommato, per M-Sport il Safari Rally è stato un successo

Forse M-Sport non poteva chiedere di meglio dai suoi equipaggi in gara nello spettacolare Safari Rally, ritorno a diciannove anni di distanza dell’evento africano nel WRC (e che ha superato a pieni voti questo rientro sulla scena). Una assenza che ha fatto sì che tutti i concorrenti principali non avessero la benché minima idea di cosa avrebbero riservato loro gli sterrati del Kenya, giacché nessuno ci aveva partecipato prima d’ora. È stato il caso anche di Gus Greensmith ed Adrien Forumaux, i due piloti schierati da M-Sport che hanno però conquistato la top 5 finale. E non era scontato, anzi.

M-Sport ai minimi termini al Safari Rally

Il team si è recato in Africa con lo staff ridotto ai minimi termini per motivi logistici, burocratici e legati alle difficoltà dei tempi pandemici che stiamo vivendo, tra restrizioni e quarantena. Considerata l’imminenza poi a luglio del successivo Rally Estonia, dalla Gran Bretagna (sede della squadra) si era deciso di mandare l’essenziale in termini di forza lavoro, con massimo tre persone per Ford Fiesta WRC schierata e nessun impegno a livello ufficiale con la squadra del WRC2 (Teemu Suninen insomma è rimasto a casa: al via solo Martin Prokop, tra l’altro unico iscritto della categoria e costretto al ritiro quasi subito, chiudendo con sé la gara del WRC2 anzitempo).

La top 5 conquistata da M-Sport con i suoi equipaggi

Nonostante qualche foratura nella prima infernale giornata di venerdì e qualche sudore freddo, Greensmith riesce a coniugare premura e velocità chiudendo ufficialmente con uno splendido quinto posto, dietro al compagno di squadra Fourmaux, che ha fatto persino di meglio. Pur alle prese ad un certo punto con un problema all’alternatore, il giovane francese dall’esperienza non certo sconfinata né in termini di rally né in fatto di World Rally Car termina quarto in una gara durissima come il Safari. Poi certo, c’è stato il piccolo colpo di scena ad evento concluso, ovvero una penalità che ha colpito Fourmaux per aver deviato dal percorso autorizzato nella PS14, prendendo una piccola scorciatoia (poi non imboccata nella ripetizione della prova stessa). Di conseguenza il transalpino subisce una penalizzazione di dieci secondi e scala al quinto posto, ad un minuto e cinquantaquattro secondi dalla vetta e un solo decimo di distanza dal compagno di squadra Greensmith, nel frattempo salito al quarto posto e al suo miglior risultato con la Fiesta WRC (evidentemente la vicinanza dell’esperto navigatore Chris Patterson, entrato al suo fianco in corsa in questa stagione, sta aiutando).

Prima vittoria in una PS per Fourmaux

Fourmaux si può comunque consolare con una prestazione talmente eccellente a livello globale da aver conquistato anche il miglior tempo nella PS16, ovvero la sua prima vittoria in carriera in una prova speciale. «L’unica strategia nell’ultima mattinata è stata quella di portare la vettura al traguardo», commenta alla fine il francese. «Il Safari Rally è stato probabilmente l’esperienza più bella che abbia mai avuto nella mia carriera, davvero una grande avventura. Questo Paese a volte è completamente imprevedibile, specialmente nei tratti stradali: sulla via del ritorno verso l’hotel ieri [sabato, ndr] siamo rimasti completamente bloccati per più di 90 minuti ma è stata un grande avventura, l’accoglienza è stata davvero strepitosa».

Poi conclude: «L’ultimo giorno ci ha portato le PS più dure e rocciose dell’evento ma anche le più belle, proprio in mezzo alle montagne con così tanti animali che non vedo l’ora di rivederla in TV. C’era meno tempo per goderselo oggi ma durante le ricognizioni abbiamo visto scimmie, zebre, giraffe, […]. Nonostante la penalità di tempo, concludere il rally, il mio secondo evento su terra con la Ford Fiesta WRC, con una vittoria di PS è una sensazione incredibile e penso che mi lascerà bei ricordi a lungo. Congratulazioni a Gus per il suo quarto posto e grazie a tutti dalla squadra, e grazie Africa».

La gara di Greensmith e il confronto con Fourmaux

Greensmith ha commentato, facendo cenno anche alla costruttiva rivalità interna con Fourmaux: «In generale è stato un rally molto buono. Quarto e quinto posto sono risultati molto buoni per la squadra, che ci portano alcuni ottimi punti. Ieri [sabato, ndr] abbiamo avuto un po’ di sfortuna con la pioggia, ma è andata molto bene e abbiamo vissuto una battaglia leale con Adrien questo fine settimana. Preferisco sempre vincere sul campo, quindi anche se il quarto posto è una bella sensazione, sarebbe bello reclamarlo la prossima volta senza penalità per Adrien. L’ultima volta che abbiamo combattuto così insieme in Portogallo ho vinto io, questa volta è toccato a lui, almeno agli occhi del cronometro! Tuttavia, un quarto posto è fantastico per tutta la squadra e ora è tempo di concentrarsi sull’Estonia».

«Sono incredibilmente felice del risultato di questo fine settimana, sapevamo che questo evento sarebbe stato difficile con un sacco di colpi di scena, quindi abbiamo deciso di affrontarlo con una strategia sensata sin dalla partenza, e questo ha sicuramente dato i suoi frutti», ha commentato il team principal Richard Millener, che ha seguito il suo gruppo a distanza della sede di Dovenby Hall assieme all’amministratore delegato di M-Sport Malcom Wilson. «Adrien ha ottenuto la sua prima vittoria di PS, e non è solo una cosa enorme per lui, ma anche per la squadra: e vincerla in occasione della centesima prova del WRC di quest’anno è un bel fatto che non dimenticherò! Gus ha avuto un weekend davvero solido, sottolineando ancora una volta il suo miglioramento nel ritmo e la sua capacità di dimostrare di essere veloce ma anche affidabile».

Millener chiosa: «Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare ogni singolo membro del team in Kenya per il loro duro lavoro nelle ultime settimane. Questo doveva essere il rally più difficile del calendario per noi in termini di prove ed anche logistica a causa del Covid, e senza tutto queste persone non saremo semplicemente riusciti a fare quello che abbiamo fatto questo fine settimana, quindi grazie a tutti loro».

Luca Santoro:
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