Anche l’Arctic Rally Finland non è stato un appuntamento del WRC così esaltante per M-Sport, che ha ribadito ulteriormente il suo status di ultima forza del Mondiale nonché spettatrice rispetto a Hyundai e Toyota, impegnate come sono ad azzuffarsi per i titoli metro per metro, prova speciale per prova speciale.
M-Sport comunque in top ten all’Arctic Rally Finland
Il team britannico invece resta in disparte, impegnato a concludere degnamente ogni gara e con la mente, lo abbiamo ripetuto sino alla nausea, al 2022 e a sviluppare una Ford Rally1 che possa riportare la squadra ai splendori dei bei tempi che furono. Intanto comunque c’è della dignità, come abbiamo detto, nelle partecipazioni di M-Sport ai round del WRC, se è vero che all’Arctic il risultato è stato bruttarello ma non certo un disastro. Le Ford Fiesta WRC pagano il confronto con le Yaris e le i20, ma comunque il loro spazio nella top ten se lo sono prese in un evento all’insegna della velocità pura e delle insidie del grip e della neve, dove è andata a finire anche la Fiesta WRC non ufficiale del rientrante Lorenzo Bertelli (ed è un peccato, perché dopo più di un anno in cui non saliva a bordo di una World Rally Car e affrontava un round mondiale l’italiano, assieme al navigatore Simone Scattolin, stava disputando una discreta gara, prima del ritiro all’inizio della giornata di sabato).
La disamina di Richard Millener
I problemi di M-Sport, quelli attuali e quelli precedenti che hanno determinato la situazione corrente, li conosciamo, tra pandemia, Brexit e problemi di budget che ne derivano. Mentre la squadra è al lavoro per farsi trovare pronta per il 2022, il 2021 sarà un anno in trincea, adda passà ‘a nuttata, e bisogna portare pazienza. «Penso che possiamo essere tutti d’accordo su quanto siano state fantastiche le prove speciali e quale ottimo lavoro abbiano svolto gli organizzatori a Rovaniemi. Non è stato proprio il nostro weekend, ma sappiamo dove possiamo perdere e dove dobbiamo migliorare», tiene su il morale della truppa il team principal Richard Millener dopo la gara. «Siamo pur sempre competitivi nelle giuste condizioni, e abbiamo visto alcuni buoni tempi da Teemu Suninen e Gus Greensmith in intermedi più tecnici in cui sappiamo che possiamo essere veloci».
“Abbiamo ottenuto un sacco di aspetti positivi su cui lavorare”
Suninen ha concluso ottavo, migliore tra gli M-Sport e capace di mettersi alle spalle gli spettri del ritiro nella PS1 del precedente Rallye di Monte Carlo, pur chiudendo a due minuti di ritardo, mentre Greensmith ha concluso nono, con una solidità mentale diversa dall’appuntamento di Gap dello scorso mese, a tre minuti e mezzo dalla vetta. «Entrambi i piloti hanno guidato davvero bene in questo weekend e sebbene non abbiamo ottenuto i risultati che volevamo, siamo stati in grado di prendere un sacco di aspetti positivi dai dati su cui lavoreremo per il proseguimento della stagione», ha aggiunto Millener, che deve però fare i conti con il primo passo falso di Adrien Fourmaux, giovane alfiere della squadra nel WRC2 che, dopo l’ottimo risultato di categoria al Monte Carlo, è stato costretto al ritiro nella PS6 dopo essere finito intrappolato con la sua Fiesta Rally2 in un cumulo di neve, per poi tornare in competizione l’ultimo giorno. «Nella categoria WRC2 è stato bello vedere Adrien lottare con alcuni degli specialisti della neve in quello che è stato solo il suo terzo rally invernale e la prima esperienza in condizioni come queste», spiega ancora Millener. «Ieri [sabato, ndr] è stato sfortunato a finire largo e trovarsi bloccato nelle neve, perché in tempi normali ci sarebbero stati tantissimi spettatori a rimetterlo in strada in pochi secondi! Ma a volte le cose vanno così. Adrien ha guadagnato un sacco di esperienza per il futuro, e a volte sono necessarie queste esperienze per contribuire a plasmare la propria carriera».
I commenti dai piloti di M-Sport
Greensmith ha commentato così ai microfoni di DirtFish il suo fine settimana artico: «Ci sono stati alcune cose buone ed altre meno. Ho bisogno di lavorare sulle prime prove speciali perché ci sono stati troppi rally in cui mi sono un po’ arreso avendo una brutta posizione di partenza ed avendo un brutto risultato nella PS1. L’aver concesso così tanto tempo nella prima prova ci ha ostacolato per il resto dell’evento». Nella prima speciale il giovane britannico non è andato oltre l’undicesimo tempo, a 41,8 secondi dal primo posto occupato da Ott Tanak. «Penso che sia una delle cose principali che porterò via da questo fine settimana, ovvero sapere che non posso farmi influenzare dalla posizione di partenza, non aiutandomi così a dimostrare il mio potenziale».
Suninen in casa ha trovato anch’egli delle sensazioni decisamente più positive rispetto alla precedente uscita nel WRC: «Il nostro rally è andato abbastanza bene, senza problemi o errori, e mi sono goduto molto le prove. La vettura è stata davvero bella da guidare e direi che questo è uno dei rally che mi è piaciuto di più nella mia carriera, con condizioni invernali davvero piacevoli. Ovviamente è stato un po’ deludente vedere che i tempi di prova non erano come volevamo, ma abbiamo già faticato nei rally veloci. Nelle sezioni più lente il ritmo era buono e siamo stati tra alcuni dei piloti più veloci, quindi è qui che possiamo puntare a fare la differenza nei prossimi eventi».
Infine Fourmaux, che debuttava con il nuovo sponsor Red Bull sulla livrea e si prepara al debutto sulla Fiesta WRC al prossimo Rally di Croazia in aprile, ha commentato: «Il risultato finale non è stato quello che volevamo, ma io sono comunque felice perché il nostro obiettivo era quello di migliorare il nostro ritmo per tutto il fine settimana, ed è quello che abbiamo fatto. All’inizio del rally eravamo a 0,7 secondi per chilometro dai migliori, e nella PS finale erano solo 0,2 secondi per chilometro. Ho imparato molto, che è stata la cosa più importante per me su questa superficie sconosciuta, e sono davvero felice di aver fatto questo rally. Le prove speciali erano incredibili e molto divertenti da guidare. Peccato, per la squadra e per i miei sponsor, per il fatto che non siamo stati in grado di raggiungere il nostro pieno potenziale, e mi dispiace per questo».