In questo momento stanno scattando le prime prove speciali del Rally di Turchia 2020, che ha già emesso questa mattina la prima sentenza (che comunque dice e non dice sul proseguimento della gara) con i risultati dello shakedown.
Loeb ed il suo futuro
Shakedown dove non ha brillato più di tanto Sébastien Loeb, atteso al suo ritorno nel WRC dopo aver corso con Hyundai Motorsport l’ultima volta al Rallye di Monte Carlo dello scorso gennaio. Dovevano essere sei le uscite 2020 nel campionato del pluridecorato mondiale rally, ma gli appuntamenti corsi con la i20 Coupé WRC per l’alsaziano e il suo navigatore Dani Elena potrebbero invece ridursi invece a due soltanto (per quanto riguarda le terze guide, Dani Sordo correrà al Rally Italia Sardegna, Craig Breen quasi certamente all’Ypres Rally: finita la stagione 2020, forse). Da sottolineare una cosa: quest’anno scade il contratto di Loeb con il team di Andrea Adamo, ed il futuro prossimo di questo purosangue potrebbe portarlo alla quinta Dakar in carriera, l’edizione 2021 dove cercherà di ottenere quella agognata vittoria nel rally raid che ancora manca nel suo sontuoso palmarès.
Quindi, che farà il francese nella prossima stagione? Dalla Turchia, alla vigilia del suo rientro in gara ed intervistato da DirtFish, Loeb ha affrontato di petto la situazione. «Correrà qualcun altro in Sardegna e ad Ypres, quindi per il resto nulla è veramente deciso. Sappiamo che forse Monza potrebbe essere inserita nel campionato, ma non è [ancora] deciso. Potrebbe essere [la mia ultima gara, riferendosi alla Turchia, ndr]. Non è chiaro. Tuttavia – ha poi aggiunto – non credo che disputerò una stagione simile il prossimo anno», escludendo quindi un programma di sei gare o giù di lì (e poi con chi?).
“Non farò lo stesso programma rally nel 2021. La Dakar? Forse”
«Forse mi concentrerò su un altro piano, su un’altra sfida, tipo tornare alla Dakar. Non dico che il prossimo anno non farò rally mondiali, ma al momento non c’è niente di chiaro al riguardo. Ma di sicuro non farò sei rally come l’anno scorso», rimarca. «Dovremmo decidere qualcosa tra circa due settimane. Poi dovremo iniziare con i test» per la Dakar, conclude, senza fornire certezze anche su una chiacchierata collaborazione con Toyota: in questi mesi si è infatti favoleggiato di un possibile ingaggio per Loeb. «Penso che farò preso la mia scelta», sentenzia alla fine il pilota nove volte campione WRC.
Neuvillle: “Dobbiamo dare una svolta alla nostra sfortuna”
Stando nella ridente casa Hyundai Motorsport, il vincitore dello shakedown Thierry Neuville dovrà approfittare della Turchia per risalire la china, visto che dopo il ritiro in Estonia è scivolato al quinto posto della classifica piloti, a quota 42 punti, ben 37 in meno rispetto al leader Sébastien Ogier. Negli ultimi due appuntamenti su sterrato, contando anche il Rally del Messico di marzo, il belga ha dovuto fronteggiare un certo carico di sfortuna ed impicci tecnici con la i20. «Dobbiamo assicurarci di riuscire avere un’inversione della nostra sfortuna. Non nascondo il fatto che in Messico avevamo una vettura veloce, ma è stato l’aspetto meccanico a deluderci. Siamo ad una trentina di punti di distacco, sì, ma durante l’anno tutti si ritrovano con le spalle al muro. Inoltre, avremo bisogno di più round».
“Ci vorrebbe un altro round nel WRC 2020”
A tal proposito, Neuville ha detto la sua su quanto rimane di questo campionato WRC 2020, discutendo con DirtFish delle varie opzioni ed alternative sul tavolo, dalla Croazia a Monza. «Sarei matto se dicessi di non essere d’accordo ad avere un altro round nel campionato. Aumenterebbe le mie possibilità di vincere il campionato più di quelle attuali, perciò ovviamente il calendario del campionato può ancora migliorare e abbiamo più spazio per gli eventi, e speriamo che questa sia la situazione. La stessa Monza può essere un evento impegnativo ma, come ho capito, potrebbero anche aggiungere alcune prove montuose intorno a Milano e in altre regioni, quindi perché no? Diventerebbe un altro nuovo evento per tutti, ma per me va benissimo. Per quanto riguarda la Croazia, non ne ho idea ad essere onesto. Ho sentito un paio di mesi fa che sarebbero in grado di fare un evento tutto su sterrato o tutto su asfalto. Sicuramente il mio preferito sarebbe un evento sul secondo tipo di fondo, ma vediamo. Voglio dire, spetta al promotore fare il lavoro, ma più rally si possono ottenere, più ne sarò felice».