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WRC | L’ibrido e i problemi tecnici: Toyota e Hyundai spingono per una revisione dei regolamenti sportivi

L’era ibrida si è aperta nel WRC da due mesi, quindi è inevitabile che una tecnologia del genere, appena integrata alle vetture da rally ex World Rally Car Plus, necessiti di tempo per assestarsi. Però i nodi sono già arrivati al pettine, nel senso che tra il Rallye di Monte Carlo e il Rally di Svezia le unità ibride si sono dimostrate abbastanza fallose, tanto da mettere in stato di allerta i team per quanto riguarda i contraccolpi dei regolamenti sportivi.

Problemi con l’ibrido: i casi di Tanak ed Evans

Se prendiamo infatti l’ultima gara corsa in terra svedese, confermata nel calendario del WRC e nella stessa base di Umeå sino al 2024, abbiamo visto il ritiro di Ott Tanak nella giornata di venerdì per un malfunzionamento al sistema ibrido e alle spie che segnalano se tutto è a posto o meno, al punto che il fornitore ufficiale dell’unità Compact Dynamics si è pure scusato con il pilota. Problemi all’ibrido anche per Elfyn Evans, costretto ad abbandonare la gara e la lotta per il podio nell’ultima giornata. Due esempi, rispettivamente dal fronte di Hyundai Motorsport e da quello di Toyota Gazoo Racing, a cui si aggiungono pure dei contrattempi con le Ford Puma Rally1 di M-Sport: insomma, non si è salvato nessuno.

Toyota e Hyundai però sono rimaste in particolare piuttosto contrariate da un cavillo regolamentare, per cui se c’è la spia rossa o queste non funzionano il pilota, per ragioni di sicurezza (l’unità ibrida è composta da componenti elettriche), deve abbandonare il mezzo e la competizione, anche se la vettura può andare avanti tramite il solo motore a combustione interna. Una norma voluta ovviamente per garantire la massima sicurezza, ma che per una sorta di eterogenesi dei fini rischia di creare grossi problemi ai team, che non possono tornare in possesso delle loro auto sino a quando non c’è l’avvallo di Compact Dynamics e FIA sul ripristino delle stesse.

Toyota: “Le unità ibride non devono essere la ragione alla base di un ritiro”

Autosport riporta i commenti al riguardo dei team principal di Toyota e di Hyundai. Partendo dai primi, ecco cosa ha detto Jari-Matti Latvala: «Vedo che al momento abbiamo troppi problemi con le unità ibride. Devono essere stabili e non dovrebbero essere la ragione per cui un costruttore è costretto al ritiro in un rally, quindi penso che ci sia spazio per dei miglioramenti. Speriamo che la FIA faccia qualcosa in merito. Penso che una revisione del regolamento sia qualcosa che dobbiamo considerare perché questo è il punto: comprendiamo che nel motorsport ci possono essere problemi tecnici, ma fondamentalmente si tratta delle unità ibride, non c’è niente che possiamo fare da soli perché sono prodotte esternamente. Non dovrebbero impedirci di continuare la gara», conclude Latvala, facendo inoltre l’esempio dell’altro pilota messo in croce dall’ibrido, il vincitore del Rally di Svezia Kalle Rovanpera, pure lui con l’unità non funzionante nell’ultima giornata. «La prima priorità è la sicurezza, ma penso che possiamo cercare di migliorare, mantenere la sicurezza ma far funzionare le vetture». 

Hyundai: “I regolamenti vanno ripensati”

Il vicedirettore di Hyundai Motorsport Julien Moncet ha espresso concetti simili (sempre ad Autosport), partendo dalla frustrazione di Tanak, «e anche noi lo siamo, dato che stava andando bene. Sappiamo quanto possa andare veloce in Svezia, è stata una cosa deludente. Penso che siamo sulla stessa linea con gli altri costruttori e con la FIA che dobbiamo ripensare alcuni regolamenti sportivi per evitare di nuovo questa situazione. Lavoriamo tutti insieme. Abbiamo già avuto qualche incontro nel fine settimana e dobbiamo fare in modo di aggiornare le regole per cercare di evitare che ciò accada di nuovo».

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

Luca Santoro:
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