Domani ripartirà la stagione del WRC 2019 dal tradizionale appuntamento di apertura del Rallye di Monte Carlo: sarà un anno che si prospetterà interessante visto il rimescolamento delle carte nei team in lotta per il Mondiale Rally, con lo spostamento di pedine importanti e la volontà di alcuni di cercare la conferma definitiva che ancora manca. Questo ultimo caso riguarda da vicino Hyundai Motorsport, alla sua sesta stagione nel WRC.
I cambiamenti in Hyundai Motorsport
«Ci siamo potenziati e siamo determinati nel mettere a segno la migliore partenza possibile nel Mondiale Rally», ha affermato la testa di serie della scuderia di Alzenau, Thierry Neuville. Già, perché come sappiamo Hyundai Motorsport ha messo mano alla sua governance con l’ingresso di Andrea Adamo, l’ingegnere italiano reduce dagli ottimi risultati nel settore Corse Clienti della casa coreana ed ingaggiato per il non facile compito di portare il team sul tetto del WRC, sia tra i costruttori che con i piloti (Neuville è chiamato direttamente in causa se non vuole fare la fine della splendida ma eterna incompiuta). Ma non solo: anche la line-up ha subito qualche aggiustamento di rotta, con l’ingresso del ciclone Sébastien Loeb, che dopo ben diciassette anni passati con il gruppo PSA passa a sorpresa con la concorrenza, galvanizzato dalla vittoria allo scorso Rally di Catalogna che gli ha restituito la volontà e il desiderio di poter ancora lasciare il segno nel WRC (sebbene quest’anno correrà solo sei appuntamenti, nel ruolo di scudiero per capitan Neuville: durerà questo ordine gerarchico?).
Gli equipaggi schierati al Rallye di Monte Carlo
Tutto comincerà al Rallye di Monte Carlo che scatterà domani con lo shakedown di Gap (qui il programma completo), in quella che è universalmente nota come la prova più imprevedibile del calendario: gli equipaggi infatti affronteranno una gara che anche all’interno della medesima speciale può offrire diverse condizioni di grip, dall’asfalto asciutto al ghiaccio e la neve, con i conseguenti grattacapi per quanto riguarda la miglior scelta delle gomme. Servono piloti dal sangue freddo e di esperienza per sperare nella vittoria, soprattutto quest’anno in cui più del 40% del percorso sarà nuovo o rivisitato (ma non mancano i tratti iconici come i difficili tornanti che si inerpicano sul Col di Turini).
Hyundai Motorsport schiererà come equipaggi in gara Neuville con Nicolas Gilsoul, con il numero #11 sulle fiancate della i20 Coupé WRC, Andreas Mikkelsen con Anders Jæger (#89) ed ovviamente Loeb con il “solito” Daniel Elena (#19). A proposito della vettura, presentata con la sua nuova ed aggressiva livrea nel corso dell’Autosport International Show di qualche settimana fa, è stata ovviamente testata dagli equipaggi, a partire da Neuville-Gilsoul e Mikkelsen-Jæger già prima dell’evento di Birmingham ed anche in questo weekend, mentre Loeb per ovvi motivi, dopo le prime prove dell’abitacolo e del sedile nella sede di Alzenau prima di partire per la Dakar, ha guidato con Elena la i20 Coupé WRC la scorsa domenica, al limite delle ricognizioni ufficiali di questa settimana.
Nella sua giovane storia al WRC, iniziata sotto le cure dell’allora Team Director Michel Nandan, Hyundai Motorsport non ha brillato più di tanto al Rallye di Monte Carlo: escludendo il cannibale Loeb, trionfatore in ben sette edizioni (ma nell’era Citroen), gli altri due piloti hanno ottenuto come miglior piazzamento un secondo posto per Mikkelsen nel 2016, seguito sul podio in quello stesso anno da Neuville. Con magari il contributo del veterano Loeb, Hyundai spera di poter ottenere domenica la prima vittoria a Monte Carlo e iniziare subito a dare un segnale perentorio agli altri avversari, più agguerriti che mai.
Le dichiarazioni da Hyundai Motorsport
«Monte Carlo è il luogo ideale dove iniziare la nostra battaglia», ha dichiarato un pugnace Adamo, che spiega come Hyundai potrebbe essere in lizza sino alla fine per i titoli, ovvero «sa saremo certi di poter fare tutto il possibile in ogni chilometro di ogni singola prova». E mette in guardia: «Non ci sarà spazio per noncuranze od errori: dovremo essere rigorosi, concentrati e lavorare come un sol’uomo per portare la Hyundai al livello più alto del rally».
Una chiamata alle armi a cui risponde Mikkelsen, pronto a mettersi alla prova in uno dei suoi due appuntamenti preferiti (l’altro è il Rally di Svezia), e che assieme al suo navigatore dovrà mettere a frutto quanto imparato lo scorso anno in cui entrambi hanno corso in Hyundai per la prima volta in una stagione completa: forte dei due podi conquistati a Monte Carlo (l’altro è stato il terzo posto nel 2015), il norvegese ricorda il risultato ottenuto lo scorso anno con una prova speciale vinta e i punti conquistati nella Power Stage. Da qui riparte in una stagione dove se la dovranno vedere «con avversari molto forti».
Neuville va sul tecnico, parlando di una prova «imprevedibile» e dalle condizioni che vanno dalla neve al ghiaccio. «È una gara che mi piace, e negli anni scorsi abbiamo dimostrato di avere un passo competitivo anche se i risultati a volte hanno latitato. Mi aspetto e spero di lottare per il podio, e se possibile anche per la vittoria, che cercherò. Ci saranno in gioco diverse strategie per quanto riguarda le gomme, e dovremo essere parecchio precisi con le note», spiega il belga che rimarrà ancora con Hyundai, assieme al suo navigatore Gilsoul, almeno sino al 2021.
Infine Loeb, scrollatosi di dosso la sabbia del Perù, è pronto per affrontare le nevi di casa sua: «Daniel, il mio co-pilota, è monegasco, quindi correrà dalle parti di casa, e lo sarà anche per me visto che le PS si svolgono in territorio francese», sottolinea l’alsaziano, che rivela quale sia la cosa più complicata del Monte Carlo, ovvero «trovare il giusto ritmo e non commettere errori: c’è il rischio di trovare lastre di ghiaccio sull’asfalto visto che nella notte le temperature crollano». Adattarsi alle varie condizioni quindi diventa essenziale, continua Loeb, che riconosce di non aver avuto molto tempo per provare la vettura e che ci sono alcune PS del tutto nuove per lui, ma di sentirsi, al tempo stesso, «molto motivato».