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WRC | Ibrido 2022: le vetture potranno sfruttare un extra boost nelle prove speciali

Continuano ad arrivare nuovi dettagli e conferme sulla rivoluzione ibrida che interesserà il WRC dal 2022. Sebbene si abbia ancora la sensazione di una navigazione a vista, la FIA ha reso ufficiale il tipo di uso che si potrà fare dell’unità elettrica da 100 kW che tutte le vetture monteranno.

La componente a zero emissioni infatti non solo si potrà utilizzare nelle zone cittadine e nei dintorni dei parchi assistenza, ma potrà essere sfruttata – come si diceva nelle ultime settimane – per un extra di potenza sul motore endotermico da 380 cv in tutte le prove speciali. Il tutto ovviamente per mezzo delle specifiche hardware e software rettificate dalla FIA, ma comunque i team e i piloti potranno decidere autonomamente in quali occasioni sfruttare questo boost durante la gara – almeno, così dovrebbe essere.

I dubbi sull’ibrido nel WRC

Pervade comunque un clima di incertezza riguardo le specifiche regolamentari dell’era ibrida, i cui dettagli non sono stati ancora annunciati. Ad inizio del prossimo anno, entro aprile, dovrebbe esserci le prime ufficialità, ma questa melina rischia di innervosire i team (anche quelli interessati ad entrare nel WRC sostenibile), che vorrebbero già mettersi al lavoro sullo sviluppo delle vetture. Yves Matton, Responsabile per i Rally della FIA, ha dichiarato che le prossime auto dovranno mantenere il livello prestazionale, l’estetica ed alcune caratteristiche che detengono tutt’ora, ma al tempo stesso ricordare le vetture stradali da cui derivano e che le persone possono acquistare nella vita di tutti i giorni.

L’ibrido, infatti, rappresenta il futuro dell’automotive e una vetrina come il WRC potrebbe essere appetibile per i costruttori – non solo quei pochi rimasti a lottare, al momento, nel Mondiale Rally. Inoltre, come avviene nella Formula E per quanto riguarda le motorizzazioni 100% elettriche, si tratta anche di una opportunità per potenziare lo sviluppo tecnologico delle vetture stradali. Secondo Matton, la combinazione tra l’ibrido e la possibilità che i costruttori possano proporre telai tubolari derivati proprio dalle vetture di serie potrebbe consentire una apertura del WRC a più della metà dei costruttori.


Luca Santoro:
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