Diavolo di un Andrea Adamo: il piroclastico team principal di Hyundai Motorsport è uno con le sinapsi costantemente in funzione per cogliere le migliori opportunità per la sua squadra, andando fuori dalle zone di comfort in cui potrebbero rifugiarsi gli altri team, proponendo soluzioni innovative ed originali per il progresso della sua creatura. Pensiamo a come vengono sfruttate le pieghe del regolamento del WRC da parte di Adamo, che ha puntato parecchio sulla politica del pilota a rotazione per garantire la migliore formazione in ogni gara, o l’abitudine di utilizzare degli ordini di scuderia per massimizzare i risultati e far risaltare il gioco di squadra (poi magari il diretto interessato si schernisce e nega, ma le cose stanno così).
La simulazione di rally per la Hyundai i20 N Rally1
Thinking outside the box direbbero oltreoceano: ed ancora una volta l’ingegnere piemontese si è ingegnato con la nuova Hyundai i20 N Rally1, la vettura ibrida che succederà dal WRC 2022 all’attuale World Rally Car Plus. Anziché un test vero e proprio, che pure l’auto sta affrontando in diverse sessioni negli ultimi mesi, Hyundai Motorsport ha organizzato una vera e propria simulazione di rally davanti alla stampa internazionale invitata, ed iniziare così a fare il punto sul lavoro svolto con la Rally1. Un’idea creativa, produttiva ed efficace, che porta il marchio di fabbrica della fervida mente di Adamo (non a caso questa simulazione si è svolta sugli asfalti nella zona di Cuneo, che ha dato i natali al team principal e che ormai è diventata quasi una propaggine della base tedesca di Alzenau).
Andrea Adamo spiega il senso della simulazione
Presenti i due piloti legatissimi alla squadra e confermati per i prossimi anni, ovvero Thierry Neuville (il più critico in tutto il WRC riguardo le nuove Rally1) ed Ott Tanak. «Questa simulazione di rally in questo periodo dell’anno durante il processo di sviluppo è stata adeguatamente pianificata», ha dichiarato Adamo ai giornalisti di DirtFish. «Come si può immaginare, organizzare tutto questo non è stato proprio un lavoro da fare dall’oggi al domani, perché si tratta di tre giorni di vero rally, quindi devi chiedere a tutte le autorità il permesso per chiudere la strada. Abbiamo avuto 52 commissari lungo le tappe, non è qualcosa che fai la domenica per lunedì. […] La cosa buona è che abbiamo ottenuto tutti i tipi di informazioni che pensavamo di avere, perché una cosa è fare su e giù lungo la prova solo per i test prestazionali e poi fermarsi e controllare tutto, un’altra è fare invece una PS di 25 km, poi fermarsi per qualche minuto, quindi fare un tratto di strada di 50 km, quindi controllare di nuovo la pressione delle gomme e ripartire. Il tipo di stress che hai in auto è totalmente diverso», ha spiegato il team principal, riferendosi anche alle nuove sfide portate dall’elettrico, a cui gli equipaggi devono abituarsi (oltre a vetture che in molti aspetti, dall’aerodinamica alla sicurezza, sono state ripensate: per non parlare del comfort nell’abitacolo e, persino, della temperatura interna). «Abbiamo corso tre ore e mezza senza praticamente fermarci. È completamente diverso da un test».
Perché la simulazione è stata svolta da un prototipo della Hyundai i20 N Rally1
Adamo ha poi sottolineato il fatto che il lavoro sulla Rally1 da parte di Hyundai è partito in ritardo rispetto agli altri team (M-Sport ha persino presentato la sua Ford Puma Rally1 pressoché definitiva mesi fa), tanto è vero che l’esemplare che ha corso in Piemonte non è ancora quello che vedremo in gara a gennaio al Rallye di Monte Carlo. Ed ha inoltre puntualizzato, sempre su DirtFish, che l’affidabilità sarà un aspetto predominante rispetto alla prestazione in sé (anche per evitare i problemi che l’attuale i20 Coupé WRC sta avendo in questa stagione, dimostrandosi spesso fallace). «Abbiamo già imparato a nostre spese quest’anno che senza affidabilità non si può vincere un rally. Quindi crediamo nel processo di apprendimento, ed è per questo che abbiamo realizzato questo prototipo – ed era davvero un prototipo – in questo momento. Inseguire la prestazione finale con una vettura lontana da quella che sarà a Monte Carlo, che inizieremo a provare tra 10 giorni, sarebbe stato bello ma anche un po’ una perdita di tempo», ha spiegato Adamo. «Per me, è importante raccogliere la massima quantità di prestazioni ed esperienza per realizzare la nuova auto in maniera adeguata, e questo è l’obiettivo finale per noi».
“Forse perderemo dei fan, ma ne guadagneremo di nuovi”
Neuville, pur essendo da tempo piuttosto scettico sulle Rally1, ha invece specificato che i suoi strali non sono rivolti all’ibrido in sé, che ritiene invece un cambiamento inevitabile. «Posso capire che le persone, specialmente nei rally, prediligono lo spettacolo perché è questo che rappresenta il rally. Ma sappiamo tutti che siamo anche in una situazione critica, non solo per l’economia ma anche per la sostenibilità e abbiamo bisogno di diventare più green, e questa è fondamentalmente l’immagine che vogliamo mostrare. Ci sono sempre dei compromessi da fare, ecco perché utilizziamo veicoli ibridi e non completamente elettrici. Ci adattiamo a tutto, è nella nostra natura. Ma è anche per questo che sto tenendo da parte tutte le mie vecchie auto da rally, perché anche il suono mi piace, è divertente per me e spero che tra 20 anni potremo ancora guidare con quelle auto», tra l’altro molto apprezzate in generale dai piloti. «Sicuramente il futuro sarà elettrico, quindi non abbiamo scelta. Ma penso che ci siano anche molte cose buone, […] e se ci sarà chi non riuscirà ad abituarsi, allora perderemo quei fan ma probabilmente ne guadagneremo anche di nuovi».
Chiosa Adamo: «Penso che siamo appena stati testimoni di quello che sarà il futuro dei rally, se vogliamo avere i rally in futuro».
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport